Il turismo oltre la paura degli attentati - QdS

Il turismo oltre la paura degli attentati

redazione

Il turismo oltre la paura degli attentati

venerdì 26 Agosto 2016

Una ricerca di Reputation Manager ha analizzato le conversazioni online dei viaggiatori: più prudenza ma non si rinuncia alla vacanza. Un’indagine di Confturismo conferma il trend degli italiani: non si rinuncia a uscire ma si preferiscono le mete interne

CATANIA – Il terrorismo ha avuto un impatto meno negativo di quanto ci si potrebbe aspettare sul turismo on line, infatti ben il 48% dei contenuti analizzati sul web negli ultimi sei mesi riguardanti le destinazioni sensibili ha un sentiment positivo, mentre solo il 46% negativo.
Questi i risultati di una ricerca svolta da Reputation Manager (www.reputazioneonline.it), principale istituto italiano nell’analisi e misurazione della reputazione online dei brand e delle figure di rilievo pubblico, che ha analizzato le conversazioni on line dei viaggiatori relativi alle mete che sono state teatro di attacchi terroristici negli ultimi sei mesi, e in generale i contenuti presenti sui diversi canali online come articoli e news.
Nello specifico i dati evidenziano che i viaggiatori, che si scambiano commenti e recensioni sui forum di viaggio, sembrano non essere spaventati in maniera eccessiva, anzi dimostrano una sorta di fatalismo, dettato dall’imprevedibilità e frequenza degli attentati, che non limita la decisione di partire anche verso mete che sono state teatro di attentati recemente, come la Francia e la Germania, o che hanno un quadro politico instabile come la Turchia.
Infatti ben il 60% delle conversazioni all’interno dei forum ha un sentiment positivo, il 30% negativo, spaventato, e il rimanente 10% neutrale. Al contrario sui siti di news le percentuali si capovolgono: il 66% è negativo e il 34% positivo.
Da questa analisi si evince che mentre i media rilanciano a getto continuo news e aggiornamenti sugli attentati, creando una sorta di allarmismo e panico diffuso, i turisti abituati a viaggiare, si dimostrano sì intimoriti rispetto a questi accadimenti, ma non scoraggiati nel partire verso le destinazioni delle vacanze prenotate, magari, mesi fa.
“L’atteggiamento degli utenti dei forum pare il riflesso di una sorta di abitudine alla paura che spinge al fatalismo, a ridisegnare il concetto di sicurezza, nessun posto è sicuro, quindi tutti i Paesi sono sicuri allo stesso modo” commenta Andrea Barchiesi, CEO di Reputation Manager “La risposta della gente a questi attacchi pare essere quella di non soccombere sotto il peso del terrore rimanendo in casa, ma viaggiare ugualmente, coscienti che il supermercato sotto casa ha lo stesso grado di sicurezza di un supermercato a Monaco o a Parigi.”
Gli italiani in particolare non smentiscono né le statistiche né la loro reputazione di grandi viaggiatori. Lo conferma un’indagine Confturismo realizzata con l’osservatorio Piepoli, che scatta una bella fotografia in cui il popolo italiano viene immortalato amante dell’Italia, tanto che 8 italiani su 10 preferiscono mete domestiche per trascorrere le vacanze, restando fedeli alla rimodulazione delle mete turistiche post attentati. Toscana in primis, ma anche Sardegna, Sicilia e Puglia, con l’ormai sdoganato Salento a farla da padrone. E cosa più importante rilevata dall’indagine è che gli italiani non rinunciano al viaggio e la loro propensione a partire sta crescendo in questi mesi del 2016. I connazionali restano ancorati alla logica che, nonostante il terrorismo, si debba continuare a viaggiare e scoprire luoghi e culture, modificando le destinazioni di arrivo semmai. Oltre all’Italia, amano decisamente la Spagna, isole annesse (Baleari e Canarie).
Ancora non si hanno dati ufficiali dell’estate 2016 (del resto, manca ancora un mese al termine del periodo vacanziero preferito dagli italiani), ma di sicuro a beneficiare della perdita di turisti da parte di alcuni Paesi del Mediterraneo (Egitto, Tunisia e Libia in primis) dovrebbe essere la Sicilia. Se così non fosse il fallimento delle politiche del turismo per la nostra Isola sarebbe ancora più grave. (dr)

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