Rischio sismico, un piano da 2 mld l'anno - QdS

Rischio sismico, un piano da 2 mld l’anno

Rosario Battiato

Rischio sismico, un piano da 2 mld l’anno

mercoledì 31 Agosto 2016

Superata la fase emergenziale del terremoto in Centro Italia, il governo è pronto a lanciare un programma per l’edilizia anti sismica. Obiettivo: prolungare i bonus per la messa in sicurezza e puntare anche sull’intervento diretto

PALERMO – Tre fasi per fronteggiare nel breve e nel lungo periodo il rischio sismico in Italia. Dopo l’emergenza e la ricostruzione, che riguarderanno esclusivamente le aree colpite dal sisma, il governo è pronto a lanciare in grande stile un piano di prevenzione da circa 2-3 miliardi di euro all’anno da diluire in un orizzonte temporale molto vasto che non si limiti a uno o due decenni. Si chiamerà Casa Italia e potrebbe, tra le altre cose, prevedere il potenziamento dei bonus fiscali per la messa in sicurezza.
Bisogna partire da Catania per ricucire in unico quadro gli ultimi aggiornamenti in relazione alle prospettive del grande piano di prevenzione nazionale. Due giorni fa il ministero Delrio, partecipando alla Festa de l’Unità, ha ribadito che la ricostruzione post terremoto comincerà tra qualche mese, perché per il momento è ancora in vigore l’attività di prima emergenza, poi sarà la volta della ricostruzione. Con vista su un futuro che prevede un’azione di messa in sicurezza del Paese. “Come ha detto anche il presidente del Consiglio – ha spiegato Delrio – c’è la volontà di convocare tutti coloro che possono dare una mano a predisporre un piano organico di prevenzione del rischio tante volte annunciato, mai attuato”. La ricetta è quella dell’azione sul dissesto: “un grande piano di cura per la Casa Italia, un grande piano di prevenzione su cui troppo poco il paese purtroppo ha investito, ma che è necessario”.
Non si parte da zero. Delrio ha ricordato che ci sono già gli incentivi per la messa in sicurezza sismica, ma l’obiettivo è allargare ancora di più il raggio d’azione dell’ecobonus: “abbiamo già cominciato in tanti settori e avevamo già dato un ottimo incentivo per la messa in sicurezza sismica. Dobbiamo potenziarlo molto, molto di più”. Attualmente il bonus per la messa in sicurezza delle abitazioni durerà fino a tutto il 2016. La legge 208/2015 (legge di stabilità) ha previsto la proroga fino al prossimo 31 dicembre delle detrazioni fiscali destinate, tra le altre cose, a chi migliora l’efficienza energetica e l’adeguamento antisismico degli edifici (65%).
Serviranno anche interventi diretti per rimettere in sesto le periferie e le strutture pubbliche, come le scuole. Proprio il ministro ha ricordato che a Catania l’80% delle scuole è stato costruito prima che entrassero in vigore le norme antisismiche. Un dato che si integra pericolosamente ai numeri forniti dal Consiglio nazionale dei geologici: il 92% degli edifici scolastici isolani si trovi in aree “potenzialmente ad elevato rischio sismico”.
C’è anche qualche buona notizia sul fronte della prevenzione isolana, così come emerso dalle parole Antonio Alba e Carlo Cassaniti, rispettivamente consigliere nazionale dei geologi e consigliere della Fondazione centro studi del consiglio nazionale dei geologici. “Siamo contenti che il capo della Protezione civile della Sicilia, Calogero Foti, abbia preso l’impegno pubblicamente di spendere circa 17 milioni di euro per completare gli studi di microzonazione sismica nei territori della Sicilia orientale e della valle del Belice interessati da notevoli fenomeni sismici negli anni passati”. Nei giorni scorsi una nota del consiglio regionale dei geologi aveva denunciato “il grave e colpevole ritardo nelle attività di prevenzione”, sottolineando in particolar modo che gli studi sulla microzonazione sismica sono “fermi al palo da anni” e che ad oggi “soltanto su 58 comuni su 282, classificati a rischio secondo la normativa di riferimento, sono stati eseguiti gli studi di microzonazione di primo livello”.

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