Roma, bufera sul sindaco Raggi. Via Ranieri e Minenna - QdS

Roma, bufera sul sindaco Raggi. Via Ranieri e Minenna

redazione

Roma, bufera sul sindaco Raggi. Via Ranieri e Minenna

venerdì 02 Settembre 2016

Dimissioni dell’assessore al Bilancio dopo revoca incarico al capo di Gabinetto

ROMA – L’annuncio viene dato su Facebook, dalla pagina della sindaca di Roma Virginia Raggi, e va a mettere la parola fine alle polemiche, anche interne al Movimento, rispetto agli incarichi attribuiti dalla Giunta pentastellata: “Sulla base di due pareri contrastanti – scrive Raggi – ci siamo rivolti all’Anac che, esaminate le carte, ha dichiarato che la nomina della Dott.ssa Carla Romana Raineri a Capo di Gabinetto va rivista in quanto “la corretta fonte normativa a cui fare riferimento è l’articolo 90 Tuel” e “l’applicazione, al caso di specie, dell’articolo 110 Tuel è da ritenersi impropria”. Ne prendiamo atto. Conseguentemente, sarà predisposta l’ordinanza di revoca”. “Trasparenza – scrive ancora Raggi – È uno dei valori che ci contraddistingue e che perseguiamo. Per questo motivo abbiamo deciso di chiedere un parere all’Anac, l’Autorità Nazionale Anticorruzione, su tutte le nomine fatte finora dalla Giunta. Una richiesta per garantire il massimo della trasparenza: il “palazzo” deve essere di vetro, tutti i cittadini devono poter vedere cosa accade dentro. Questo è il M5S”.
A catena, però, arrivano anche le dimissioni dell’assessore al bilancio Marcello Minenna, che da giorni ventilava questa possibilità, di fronte ai dubbi della sindaca sulla sua nomina.. In Giunta, intanto, aumenta lo sgomento. Tra diversi assessori e il titolare del Bilancio c’erano state tensioni a luglio, nel corso della redazione dell’assestamento di Bilancio, per le proposte di tagli a voci giudicate da Minenna “non determinanti” soprattutto in ambito sociale, culturale e di comunicazione. Minenna, poi, premeva per la “valorizzazione” in project financing di larga parte del patrimonio immobiliare capitolino, che vedeva contrari anche membri del direttorio e molta parte della base del M5S cittadino. La mediazione individuata era stata quella di co-delegare Minenna e l’assessore alle politiche sociali Laura Baldassarre alla gestione del patrimonio, a salvaguardia del diritto all’abitare come promesso da Raggi stessa ai movimenti cittadini per la casa. Allo stesso modo Raggi aveva chiesto che gli assessori con deleghe competenti rispetto alle partecipate gestite da Minenna avessero voce in capitolo su nomine e ristrutturazioni aziendali, contrariamente a quanto chiesto dall’assessore che chiedeva “piena delega e mani libere”.
Sulla decisione dell’ex numero due della Consob, proprio per questo, oltre alla revoca dell’incarico di capo di Gabinetto alla magistrata di assoluta fiducia dell’ex numero due della Consob, avrebbe pesato l’intero pacchetto delle nomine intorno alla Giunta Raggi e alle partecipate. Minenna voleva rivedere la scelta e sforbiciare, come una parte del M5S, lo stipendio di 120 mila euro l’anno di Salvatore Romeo, attivista del M5s indicato come prossimo capo della segreteria politica di Raggi. Voleva, inoltre, far revocare la delega in arrivo per Raffaele Marra, già revocato da Capo di Gabinetto prima di Raineri, al personale. Mercoledì, per di più, erano arrivate le dimissioni di Marco Rettighieri dal vertice di Atac, l’azienda municipalizzata del Tpl romano. L’ex Dg aveva lamentato di non aver ancora visto i 18 milioni di euro promessi da Minenna stesso per “salvare” l’azienda e la funzionalità della Metro A, ma anche di aver ricevuto una telefonata da Palazzo Senatorio per difendere dal licenziamento Federico Chiovelli, responsabile della tratta Roma-Viterbo e militante del M5S. Una graticola troppo arroventata cui Minenna ha deciso di sottrarsi il prima possibile.

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