Procede ancora troppo a rilento l'avanzamento delle bonifiche - QdS

Procede ancora troppo a rilento l’avanzamento delle bonifiche

Rosario Battiato

Procede ancora troppo a rilento l’avanzamento delle bonifiche

venerdì 02 Settembre 2016

Nel Sin di Priolo, uno dei più estesi d’Italia, enormi sprechi di risorse inutilizzate e rispedite al mittente. Dall’ultima relazione della commissione Ecomafie emerge una situazione di stasi

PALERMO – C’è ancora così tanto lavoro da fare che sembrano soltanto pochi spiccioli quei 281 milioni di euro stanziati dal Cipe agli inizi di agosto per la bonifica dei siti di interesse nazionale siciliani. Una somma che arriva direttamente dai Fondi sviluppo e coesione destinati all’Ambiente e che dovrebbe garantire azioni di risanamento per la rada di Augusta, Gela, Milazzo e Biancavilla.
L’avanzamento delle bonifiche, aggiornato nell’ultima relazione della commissione Ecomafie, resta ancora congelato un po’ ovunque in Sicilia. Cominciamo il nostro tour dal sin di Priolo che è stato individuato per legge nel 1998 e comprende anche i comuni di Melilli, Augusta e Siracusa. Si tratta di uno dei siti più estesi d’Italia – circa 15.900 ettari, di cui 5.815 ettari di aree “a terra”, con un affaccio a mare complessivo di oltre 30 chilometri, e 10.185 ettari di aree “a mare” –, eppure questo aspetto non ne ha accelerato il processo di bonifica. L’ultimo quadro aggiornato, in effetti, lascia parecchi dubbi sull’efficacia del sistema, considerando inoltre gli enormi sprechi di risorse, spesso inutilizzate e restituite al mittente, che si sono prodotti dai tempi dell’accordo di programma del 2008.
Tralasciando la parte privata, che si può ricostruire nella relazione col dettaglio delle quindici aziende e delle rispettive aree di competenza, ci soffermiamo sulla parte pubblica. Nella rada di Augusta sono state realizzate le attività di caratterizzazione, previste nell’accordo di programma del 2008, ma allo stato dei fatti la relazione della commissione risponde con “nessuno” alla voce “interventi attuati” anche se c’è una “rimodulazione in corso” dei costi e degli interventi al vaglio delle Regione.
Non va molto meglio nelle aree delle saline di Priolo, Siracusa e Augusta, per le quali leggiamo che “da informazioni acquisite per le vie brevi, la Regione ha comunicato di avere predisposto l’elaborato progettuale di intervento”. Anche per gli arenili e per il litorale di Priolo (dalla diga foranea della rada di Augusta al porto grande di Siracusa) ancora nessun intervento attuato. Per i 27mila mq del campo sportivo “Fontana” del comune di Augusta, a fronte di nessun intervento registrato, “la conferenza di servizi decisoria del 03 giugno 13 ha chiesto come intervento di messa in sicurezza di emergenza la realizzazione del capping superficiale e l’integrazione delle attività di caratterizzazione al fine di definire l’estensione delle aree interessate dalla presenza delle ceneri, anche all’esterno del campo”.
Ci spostiamo nel sin di Gela e prendiamo come riferimento il corso della conferenza istruttoria del 18 febbraio 2016, nella quale si è sintetizzato lo stato di attuazione degli interventi di caratterizzazione e bonifica in percentuale per le aree comprese nel sin. Il 99% delle aree a terra è stato caratterizzato, l’11% ha avuto un progetto di messa in sicurezza/bonifica approvato e l’8% un progetto approvato con decreto. Per le acque di falda, a fronte di un 99% con caratterizzazione effettuata, il 54% delle aree ha un progetto messa in sicurezza/bonifica approvato con decreto.
Nel sin di Milazzo troviamo il 61% delle aree a terra caratterizzate, il 20% con progetto di messa in sicurezza/bonifica approvato con decreto e il 19% con procedimento concluso. Nel capitolo relativo alla matrice acqua di falda, abbiamo il 61% di aree caratterizzate, il 38% di aree con progetto di messa in sicurezza/bonifica approvato con decreto, il 19% di aree con procedimento concluso.

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