Zone franche legalità, 50 mln a Caltanissetta, Enna e ad Agrigento - QdS

Zone franche legalità, 50 mln a Caltanissetta, Enna e ad Agrigento

Raffaella Pessina

Zone franche legalità, 50 mln a Caltanissetta, Enna e ad Agrigento

giovedì 15 Settembre 2016

Assessore Attività produttive Mariella Lo Bello: “Vogliamo cambiare il sistema e dare strumenti alle imprese”. L’obiettivo è far sì che la lotta all’illegalità diffusa si traduca in opportunità di lavoro

PALERMO – Le zone franche sono state al centro dell’attenzione della giunta di Governo. È stato deliberato uno stanziamento di 50 milioni di euro per la realizzazione della zona franca per la legalità della provincia di Caltanissetta e dei comuni di Agrigento e Enna, e il mantenimento di 30 milioni di euro a favore del settore di intervento Misure di accesso al credito – credito d’imposta.
 
Si dichiara soddisfatta l’assessore regionale delle Attività Produttive, Mariella Lo Bello. “Vogliamo cambiare il sistema e dare strumenti alle imprese perché la lotta all’illegalità diffusa si traduca in opportunità di lavoro e sostegno alle attività. La zona franca per la legalità permetterà l’appetibilità dei territori che diverranno meta di investimenti. Un circolo virtuoso che consentirà il rilancio dell’economia e l’utilizzo di sgravi fiscali. Un incentivo per tutte quelle imprese sane che si atterranno alle regole di legge e opereranno nella trasparenza e legalità, opponendosi alle vessazioni della criminalità organizzata”.
 
Infatti per realizzare una zona franca di questo tipo bisogna che ci sia la fiscalità di vantaggio, per favorire gli investimenti, e la utilizzazione del salario d’ingresso, per debellare il lavoro nero e con Istituti di Credito che contribuiscono concedendo finanziamenti a tasso agevolato per le aziende sane che intendono investire nel territorio.
Invece in commissione legislativa regionale Ambiente e Territorio dell’Ars è stato incardinato il ddl sul servizio di gestione integrata dei rifiuti ed è stato fissato al 30 settembre il termine per presentare gli emendamenti al testo. “Con il nuovo strumento legislativo – ha detto l’assessore alle attività produttive Mariella Lo Bello – superando la legge 9 del 2010, per molti aspetti rimasta inattuata, verrà meno la frammentarietà della governance, che ha permesso ad alcuni con una pessima gestione, di far esplodere i mille problemi che vivono oggi cittadini ed i lavoratori del settore”. Come si ricorderà la gestione dei rifiuti in passato era stata affidata alle Ato.

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