Liti di bottega al posto della politica del fare - QdS

Liti di bottega al posto della politica del fare

Raffaella Pessina

Liti di bottega al posto della politica del fare

venerdì 16 Settembre 2016

La maggioranza diserta l’Aula. Cancelleri (M5S): “È una vergogna”. Formica (Lista Musumeci). “Mai visto niente del genere”

PALERMO – È bagarre all’Ars e le liti di bottega ormai hanno preso il posto della politica del fare. Una giornata da dimenticare quella di ieri, cominciata di mattina per esaminare la mini finanziaria. Solo 39 i parlamentari presenti la maggior parte dei quali rappresentata dall’opposizione.
Lo scontro politico all’interno delle forze di maggioranza ormai ha raggiunto il paradosso di non votare i provvedimenti proposti dal Governo. Mentre in Aula gli scranni erano vuoti, nei corridoi del Palazzo dei Normanni antistanti la Sala D’Ercole erano presenti i parlamentari del Pd e degli altri partiti che dovrebbero appoggiare il presidente Crocetta. Il blocco è avvenuto sul voto all’articolo 25 della mini manovra, che prevede un ulteriore finanziamento per pagare le spese di utenze e pulizie dei gruppi parlamentari, difeso dal vice capogruppo del Pd Giovanni Panepinto, ma che lo stesso Pd e la maggioranza hanno affondato. Restano così bloccate le norme per i finanziamenti alle province, alle scuole, ai comuni e ai disabili la cui trattazione rischia ora di essere rinviata al prossimo martedì. I deputati del Movimento cinquestelle al momento del voto hanno ritirato le tessere.
 
Dura reazione di Santi Formica di Lista Musumeci: “Non si è mai visto niente del genere in anni di esperienza parlamentare – ha detto – una maggioranza che non entra in Aula e che non vota i suoi stessi provvedimenti, dando poi la colpa all’opposizione di ostacolare la manovra, mentre l’opposizione fa perfettamente il suo lavoro! Chissà quali richieste inconfessabili di tipo amministrativo o gestionale stanno alla base di questo atteggiamento della maggioranza”.
 
I cinquestelle hanno criticato il provvedimento: “Qui continuiamo ad utilizzare l’Autonomia siciliana per salvaguardare privilegi. è una vergogna – ha detto Giancarlo Cancelleri (M5S) – il Pd ha chiesto il voto segreto affinché vengano pagate dall’Ars le utenze, quindi con i soldi dei cittadini, vi dovreste solo vergognare”. Ed è da qui che è partita la polemica tra il vice presidente Antonio Venturino, un tempo componente del partito di Grillo, oggi del Partito socialista italiano. Venturino ha detto in Aula che i grillini hanno assunto “l’atteggiamento di una politica morta e sepolta che vive solo di annunci demagogici, riferendo che, dati alla mano il gruppo parlamentare del Movimento cinquestelle costa più degli altri, mentre pubblicizza risparmi e accusa continuamente gli altri partiti di sperperare i soldi “Che i cittadini sappiano – ha detto Venturino – che c’è quello che si dice davanti ai cittadini e quello che si fa dentro il Palazzo .
Togliere i tesserini per far mancare il numero legale è una azione figlia di una politica schizofrenica e poco dignitosa”. Il capogruppo dei cinquestelle Matteo Mangiacavallo ha ribadito che Venturino fa solo campagna elettorale ed ha ricordato che il gruppo Cinquestelle ha fin dall’inizio rinunciato ai rimborsi, rinuncia a cui Venturino non ha voluto aderire.
 Affonda la lama Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia all’Ars: “Assistiamo ancora una volta ad una tragicomica sceneggiata di una maggioranza che dimostra negligenza e assoluto dispregio nei confronti dei siciliani. L’Assemblea viene infatti rimandata di una settimana per mancanza di numero legale, malgrado la presenza di Forza Italia e delle opposizioni, per l’assenza di oltre venticinque deputati dei partiti che sostengono il Governo Crocetta. Una maggioranza ed un esecutivo che devono togliere quanto prima il disturbo nell’interesse dell’intera Sicilia”. Nella mattinata, in merito alla mini finanziaria, erano stati approvati l’articolo 23 in materia di assegnazione di punteggi ai Cofidi, mentre è stato accantonato il 22, che proroga i termini per la realizzazione di programmi di edilizia agevolata. Approvato anche il 24 che proroga i termini di due anni in favore dei progetti presentati delle cooperative giovanili.

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