Trattato di Lisbona per l’Ue a 27 Stati - QdS

Trattato di Lisbona per l’Ue a 27 Stati

Angela Carrubba

Trattato di Lisbona per l’Ue a 27 Stati

martedì 01 Dicembre 2009

L’ultima formalità necessaria per l’entrata in vigore del trattato di Lisbona è stata portata a termine con il deposito a Roma degli strumenti di ratifica della Repubblica Ceca. Il trattato quindi entra in vigore il 1° dicembre 2009. Il “Quotidiano di Sicilia” ha cercato di esaminarne soprattutto gli aspetti che più direttamente riguardano i siciliani in quanto cittadini europei e consumatori-utenti di beni e servizi. Da questi punti di vista, appare importante rilevare che il Trattato non pone vincoli stringenti alla legislazione nazionale, limitandosi a ribadire i principi più che la concreta difesa degli interessi di volta in volta in gioco.

La “Versione consolidata del trattato sull’Unione europea e del trattato sul funzionamento dell’Unione europea” si compone di 358 articoli, divisi in 7 grandi parti e 37 protocolli con 65 dichiarazioni allegate all’Atto Finale della Conferenza intergovernativa che ha adottato il Trattato di Lisbona firmato il 13 dicembre 2007. Il trattato di Lisbona modifica il trattato sull’Unione europea e il trattato che istituisce la Comunità europea, senza tuttavia sostituirli. Il nuovo trattato – come si legge nel sito web – “dota l’Unione del quadro giuridico e degli strumenti necessari per far fronte alle sfide del futuro e rispondere alle aspettative dei cittadini”.
Il trattato di Lisbona è frutto dei negoziati condotti dagli Stati membri all’interno di una conferenza intergovernativa, ai lavori della quale hanno partecipato anche la Commissione e il Parlamento europeo. Prima di poter entrare in vigore, questo trattato ha dovuto essere ratificato da ciascuno dei 27 paesi dell’Ue.
La prima domanda che è sorta spontanea nella testa dei cittadini è sul perché l’Europa abbia avuto bisogno del trattato di Lisbona. La risposta è che l’Unione europea deve modernizzarsi ed avviare una profonda riforma per sfruttare appieno le proprie potenzialità. L’attuale Unione a 27 Stati membri funziona ancora secondo regole stabilite per 15 paesi, anche se nell’ultimo decennio l’Unione europea ha cercato di ottimizzare gli strumenti a sua disposizione e di rafforzare la propria capacità d’intervento.
Il trattato risponde a tre esigenze fondamentali: migliorare l’efficacia del processo decisionale; accrescere la partecipazione democratica potenziando il ruolo del Parlamento europeo e dei parlamenti nazionali; migliorare la coerenza dell’azione dell’Ue sulla scena internazionale. Ciò al fine di rafforzare la capacità dell’Europa di promuovere quotidianamente gli interessi dei suoi cittadini.
Il trattato di Lisbona risponde alle preoccupazioni espresse dai cittadini europei. Ad esempio, tiene pienamente conto dell’impegno politico di affrontare le due sfide indissociabili del cambiamento del clima e della sicurezza energetica. Per la prima volta i trattati contengono una sezione dedicata all’energia che assegna alla politica condotta in questo campo obiettivi concreti: garantire il corretto funzionamento del mercato energetico, in particolare l’approvvigionamento energetico e la promozione dell’efficienza energetica e del risparmio di energia, e incoraggiare lo sviluppo delle fonti energetiche nuove e rinnovabili.
Il trattato di Lisbona introduce anche un sistema istituzionale stabile che consente di adottare le decisioni in modo più veloce e trasparente, con un migliore controllo democratico e un maggiore rispetto per le decisioni adottate al livello appropriato. I cittadini comprenderanno meglio chi è responsabile di cosa e le motivazioni di un eventuale intervento da parte dell’Unione europea. Per la prima volta milioni di cittadini avranno la possibilità di invitare la Commissione a presentare un’iniziativa di loro interesse in un settore di competenza dell’Ue.
Si capisce facilmente, data la mole del Trattato, non è di facile lettura. Le revisioni dei trattati dell’Ue sono sempre avvenute mediante modifica dei trattati precedenti, come nel caso dell’Atto unico europeo e dei trattati di Maastricht, Amsterdam e Nizza. Il trattato di Lisbona non sfugge alla regola. I due principali trattati dell’Unione sono stati ridenominati: “Trattato sull’Unione europea” e “Trattato sul funzionamento dell’Unione europea” e hanno lo stesso valore giuridico. Per facilitarne la lettura nel testo consolidato sono disponibili delle tabelle con le modifiche apportate dai singoli articoli del trattato di Lisbona.
È per questo motivo che abbiamo stralciato nei box di questa pagina i commi degli articoli riguardanti in particolare: le principali istituzioni, i cittadini-consumatori e quelli riguardanti il ruolo delle Regioni nel contesto europeo. Il testo completo del Trattato è consultabile e scaricabile da Internet all’indirizzo http://europa.eu/lisbon_treaty.

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