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Catania – A Belpasso confronto sull’ipotesi termovalorizzatore

Melania Tanteri

Catania – A Belpasso confronto sull’ipotesi termovalorizzatore

martedì 20 Settembre 2016

Il sindaco Carlo Caputo ha lanciato il dibattito sulla sua pagina Facebook per ascoltare la cittadinanza. “Bisognerebbe spingere i Comuni verso la raccolta differenziata, noi siamo al 63%”

BELPASSO - L’ipotesi, per adesso si tratta solo di questo, dovrà essere analizzata dai tecnici del Comune di Belpasso. Ma fa già discutere amministrazione e cittadinanza per le implicazioni, positive e negative, che potrebbe avere sul territorio e sull’economia. Si tratta della volontà di una società svizzera, espressa con nota inviata al Comune di Belpasso e protocollata lo scorso 8 settembre, di realizzare un “Centro tecnologico innovativo”, un impianto di termovalorizzazione dei rifiuti in contrada Peschiera, nella zona industriale del centro etneo. Una possibilità che, sebbene sia ancora al vaglio degli uffici competenti, sta già facendo discutere in città.
 
Il primo cittadino di Belpasso, Carlo Caputo, ha infatti lanciato un piccolo sondaggio dalla propria pagina, e ha chiesto alla cittadinanza di esprimersi sull’eventualità. “Su Facebook ho voluto lanciare il dibattito – ha spiegato il sindaco – anche se io penso che, con le percentuali di differenziata raggiunte a Belpasso, del 63 per cento, un termovalorizzatore nel nostro territorio sia inutile. Se si vuole veramente puntare sulla raccolta differenziata a livello regionale, il miglior sistema per quanto riguarda l’abbattimento del conferimento in discarica, allora più in generale questi impianti ritengo che non servano a nulla”.
Non la pensano così però i cittadini, almeno non tutti: se per alcuni, infatti, gli impianti di trasformazione dei rifiuti in energia attraverso la combustione, possano essere poco utili ad affrontare l’emergenza rifiuti o addirittura dannosi per la salute, a causa delle scorie residue di circa il 10-15 per cento, altri sostengono la bontà di questo genere di progetti, utili non solo a produrre energia e abbattere il conferimento in discarica, ma anche perché genererebbero posti di lavoro.
In ogni caso, toccherà all’amministrazione comunale verificare la bontà del progetto della società svizzera e decidere per l’eventuale realizzazione del progetto. Come ha evidenziato Caputo. “La proposta andrà ancora discussa con i tecnici del Comune. – ha ribadito – Personalmente  ritengo che, se si vuole veramente puntare sulla raccolta differenziata a livello regionale, non bisognerebbe investire troppe risorse sui termovalorizzatori, ma spingere i Comuni a impegnarsi seriamente nella raccolta differenziata che, se fatta con tutti i crismi, riduce in modo consistente la quantità di rifiuti da smaltire”. Che in caso potrebbero essere trasformati in energia.

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