Pil inchiodato da enormi privilegi - QdS

Pil inchiodato da enormi privilegi

Carlo Alberto Tregua

Pil inchiodato da enormi privilegi

sabato 24 Settembre 2016

Incapacità dei governanti alla crescita

Secondo uno studio di Confindustria sugli Scenari economici, nei quindici anni fra il 2000 e il 2015, il Pl è aumentato: in Spagna del 23,5%, in Francia del 18,5%, in Germania del 18,2%. In Italia, invece, è diminuito dello 0,5%. Dal che si deduce che il vento della crisi del 2008, proveniente dagli Stati Uniti, non c’entra nulla con il piattume che ha colpito il nostro Paese, governato da inetti ed incapaci di destra, di centro e di sinistra.
Di fronte a questo scenario, i Cittadini perbene non hanno reagito se non disertando le urne, in quanto molto disgustati. Ma non è così che i Cittadini perbene debbono comportarsi perché la loro assenza alle urne favorisce i politicanti senzamestiere e quegli altri che della politica fanno una professione per sviluppare i loro oscuri affari, favorendo gli amici e i parenti.
Cause primarie di questo risultato inverecondo sono almeno tre: l’incapacità di tagliare la spesa corrente che, per definizione è cattiva; l’incapacità di redigere e poi di eseguire tempestivamente piani poliennali di opere pubbliche e di sostegno agli investimenti privati; l’estesa corruzione dovuta ad una pubblica amministrazione che funziona in base ai favori e non a principi etici.

Ma vi è un’ulteriore causa: la cancrena che è la stessa Pubblica amministrazione.
Tutti i governi di questi ultimi quindici anni hanno provato a riformarla, senza riuscirvi. Solo l’attuale governo sta provando a mettere in atto una riforma (Legge Madia 124/2015) che però ha il difetto di poggiare su almeno 11 decreti legislativi, cioè quelli di effettiva attuazione, i quali non sono ferrei perché consentono tante scappatoie a quella parte dei dirigenti corrotti che fa di tutto per impedire le riforme.
Sono proprio quei dirigenti corrotti ad esser privilegiati perché dalla loro attività ottengono proventi aggiuntivi, ovviamente in nero e non dichiarabili fiscalmente.
Mentre vi è una grandissima parte di dirigenti bravi, onesti e professionali, i quali però non intervengono per bollare i loro cattivi colleghi, rendendosi così conniventi del pessimo andazzo della burocrazia.

 
Non si sa quale sia il livello peggiore fra quello governativo, quello regionale e comunale. Sappiamo solo che la gara è verso il basso e non verso l’alto, cioè la qualità e la capacità di ottenere risultati al servizio dei cittadini.
L’Italia ha il più basso tasso di infrastrutture d’Europa, ovviamente di quella che conta; ha la minore utilizzazione degli immensi tesori archeologici e paesaggistici, usufruiti dai cittadini del mondo spontaneamente, non perché vi sia un organico funzionamento per attrarli. Infatti, l’Italia è una sorta di calamita nel mondo, con i suoi 51 siti Unesco e le migliaia di aree culturali, un’infinita quantità di musei, biblioteche, pinacoteche, città storiche e via enumerando.
Parigi, che ha forse un quarto delle attrattive di Roma, nel 2015 ha avuto 60 milioni di pernottamenti (unico parametro che può misurare la presenza di turisti) contro i circa 35 milioni di Roma.
 
Dunque, il Pil italiano è stato bloccato in questi tre lustri da una classe politica incapace e corrotta (ricordiamo che Mani Pulite non è mai finita). Ricordiamo anche che i partiti politici hanno sottratto miliardi dalle tasche dei cittadini, utilizzati per attività private, per comprare immobili, e così via.
Il pesce puzza dalla testa, ma sta ai cittadini comprare pesce fresco, mentre quelli che vanno a votare, con un comportamento masochistico, continuano a dare il suffragio a pesci con la testa putrefatta.
È vero, c’è la ventata di novità e di onestà del M5S, ma è anche vero che queste persone, giovani e vecchi, hanno molto da imparare per amministrare le città, figuriamoci i Comuni o il Paese.
Ma allora non c’è scampo? C’è, e consiste nel fatto che i cittadini debbono agire come i loro colleghi britannici, cioè avere iniziativa costante e diuturna di scrivere ai giornali, di partecipare ai talk show, alle radio locali, aprire banchetti spontanei nelle piazze e fare ogni altra attività che tenda a mettere a nudo le insufficienze dei politici senzamestiere, per ribaltare questa grave situazione.

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