Il M5S canta vittoria e vuole cacciare i politicanti - QdS

Il M5S canta vittoria e vuole cacciare i politicanti

Raffaella Pessina

Il M5S canta vittoria e vuole cacciare i politicanti

martedì 27 Settembre 2016

Giancarlo Cancelleri: “I siciliani devono rivoltare questa terra come un calzino”. Insulti ai giornalisti, Grillo: “Loro fanno il loro lavoro, io il mio”

ROMA – La manifestazione del Movimento cinquestelle che si è tenuta nel capoluogo siciliano in questo fine settimana appena trascorso, ha visto la partecipazione in massa dei suoi sostenitori. Il leader del Movimento, Beppe Grillo, ha deciso di venire in Sicilia per promuovere il proprio programma, in vista delle prossime elezioni sia del sindaco di Palermo che a Palazzo dei Normanni, in occasione del rinnovo dell’Assemblea regionale siciliana, elezioni previste per il prossimo anno.
Sul palco ha parlato Giancarlo Cancelleri, che sembra sia il grillino più accreditato a candidarsi alla poltrona di presidente della Regione. “C’è una Sicilia da far volare, da riprendere in mano – ha detto Cancelleri – Questo è il momento in cui la vita ci mette davanti a una sfida importante e noi non possiamo non accettarla: dobbiamo vincere”. Non ha mancato di attaccare le altre forze politiche: “Oggi voi rappresentate l’orgoglio di essere siciliani di appartenere a una terra nonostante quello che loro hanno fatto. Questo è il momento di rimettere la Sicilia a lavoro. Ma non andremo a farlo da soli, devono essere tutti i siciliani a rivoltare questa terra come un calzino e mandarli a casa. E solo allora – ha concluso – potremo dire che siamo orgogliosi di essere siciliani”.
Sul palco è salita anche Virginia Raggi, neo sindaco di Roma, che ha ribadito come il Movimento cinquestelle sia cosciente del potere acquisito e di rappresentare il futuro di Palermo e della Sicilia.
“Siamo entrati nelle istituzioni piano piano, e ora abbiamo preso due città importanti, Roma e Torino. Poi tocca a Palermo, alla Sicilia e quindi all’Italia”, ha concluso.
Del resto dal giorno dell’insediamento i Cinquestelle sono stati l’unico partito ad aumentare costantemente i consensi da parte dell’elettorato siciliano e l’unico a non creare all’interno del proprio gruppo correnti scissioniste o in contrasto, come invece è accaduto in altri partiti, ad esempio il Pd o all’interno dell’attuale maggioranza.Claudia La Rocca ha voluto parlare del microcredito siciliano attivato grazie alle restituzioni dei 14 portavoce (così si fanno chiamare i deputati cinquestelle). “è la prima azione che abbiamo messo in campo con le nostre restituzioni, mettendo in garanzia, per le piccole e medie imprese, oltre un milione di euro. Il fondo che si auto rigenera, ad oggi ha ridato ossigeno ad oltre 60 aziende finanziate”. La Rocca ha attaccato l’attuale presidente Crocetta: “Aveva promesso di partecipare al fondo per il microcredito con un milione e mezzo di euro ma quei soldi non sono mai arrivati”.
Il Fondo di Garanzia è attivo da un anno e mezzo ed ha finanziato fino ad oggi 60 aziende e 20 in fase di finanziamento con 100 unità lavorative stabilizzate e/o create. Pratiche per un totale di 1.173.227 euro delle quali 205.000 euro erogati sotto forma di micro capitalizzazioni. L’erogazione media è stata ad oggi pari a 22.562 euro. A sottolineare l’importanza della piazza elettorale siciliana, sono intervenuti molti parlamentari nazionali del Movimento di Beppe Grillo tra cui Alessandro Di Battista che ha detto di non aver trovato nessuno che parla bene dell’attuale presidente della Regione Crocetta. “Ce la faremo a cambiare questa Isola e questa sarà la prima Regione che amministreremo. Sono molto fiducioso, il nervosismo di certi politici siciliani mi fa ben sperare”.
A margine della manifestazione le polemiche sorte a causa di un attacco spropositato nei confronti di alcuni giornalisti palermitani da esponenti e attivisti dal quale peraltro si sono dissociati tutti i parlamentari regionali del Movimento. Sulla vicenda ha espresso solidarietà anche Pietro Alongi (Ncd): “I 5 Stelle non sono l’undicesimo comandamento. Questo atteggiamento preoccupa perché si registra una deriva di totalitarismo post moderno, per non parlare delle liste di proscrizione: la funzione del giornalismo e dell’informazione è indispensabile in una democrazia”. Nessun commento o replica da parte dei politici delle altre forze presenti all’Ars.
“I giornalisti fanno il loro lavoro, io faccio il mio”. Beppe Grillo liquida così la vicenda degli insulti da parte di alcuni attivisti del M5s nei confronti dei cronisti. Grillo ha risposto in modo laconico all’Ansa che chiedeva un commento sulle polemiche suscitate dall’accaduto. Lo scambio di battute è avvenuto nell’aeroporto di Trapani Birgi, poco prima che il leader del M5s si imbarcasse su un volo diretto a Genova.

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