Entrano in vigore le norme contro il dissesto idrogeologico - QdS

Entrano in vigore le norme contro il dissesto idrogeologico

Emiliano Zappala

Entrano in vigore le norme contro il dissesto idrogeologico

mercoledì 05 Ottobre 2016

Via libera definitivo della pubblicazione in Guri solo dopo il pronunciamento della Corte dei conti. Il decreto prevede 100 milioni da erogare nel caso vi siano gravi danni

CATANIA – Sono state pubblicate sulla Gazzetta ufficiale n. 215 del 14 settembre 2016 le modalità attraverso cui dovrebbe svilupparsi il tanto atteso “Fondo per la progettazione degli interventi contro il dissesto idrogeologico”. Queste entrano definitivamente in vigore, anche per effetto del decreto del presidente del Consiglio dei ministri emesso il 14 luglio 2016. La pubblicazione ha ottenuto il via libera definitivo solo dopo il pronunciamento della Corte dei conti che, dopo aver eseguito tutti i controlli del caso, ha deciso di avallare il provvedimento.
Il decreto prevede 100 milioni da erogare in caso di gravi danni causati dal dissesto idrogeologico. Di questi 24 milioni di euro sono predisposti per l’anno finanziario 2016, 50 milioni di euro spettano all’anno finanziario 2017 e 26 milioni di euro infine per l’anno finanziario 2018.
Il Fondo è volto a favorire l’efficace avanzamento delle attività progettuali delle opere di mitigazione del rischio idrogeologico e s’impegna al fine di renderle cantierabili il prima possibile. Il finanziamento del provvedimento ha il compito di avviare la redazione del progetto esecutivo previsto per l’avvio delle procedure di affidamento dei lavori attraverso l’elaborazione, anche non esplicita, dei livelli di progettazione inferiori. Non sono però ammessi dalla sovvenzione gli incarichi di progettazione già conferiti e le spese per rilievi e indagini appaltati anteriormente alla data di assegnazione dei fondi. Possono essere beneficiari delle risorse del Fondo i Presidenti delle regioni in qualità di commissari di Governo contro il dissesto idrogeologico.
L’articolo 3 contiene le modalità di funzionamento. Sempre nello stesso articolo viene precisato che le risorse del Fondo sono allocate su base regionale attraverso graduatorie di progettazione di interventi (una graduatoria per regione) sino alla concorrenza delle somme attribuite a ciascuna regione sulla base dei criteri di riparto stabiliti con successivo Dpcm. In via prioritaria sono finanziate le progettazioni degli interventi inseriti nelle tabelle C e D del “Piano stralcio per le aree metropolitane e le aree urbane con alto livello di popolazione esposta al rischio di alluvioni”, di cui al Dpcm 15 settembre 2015, ivi compresi gli incarichi di progettazione già conferiti a far data dal 15 settembre 2015. Gli ulteriori interventi per i quali il “Fondo per la progettazione degli interventi contro il dissesto idrogeologico” finanzia la progettazione sono selezionati tra quelli inseriti nel data-base on line Rendis (Repertorio nazionale degli interventi per la difesa del suolo), a cura delle regioni e province autonome o dei soggetti dalle stesse accreditati.
Al decreto si accompagnano anche una serie di allegati tra cui: la tabella 1 relativa alle percentuali da applicare all’importo complessivo degli interventi per la determinazione del valore di riferimento per il computo del finanziamento della progettazione; la tabella 2 relativa all’incidenza dei livelli progettuali in percentuale dell’importo totale del finanziamento della progettazione; la nota sul calcolo dell’entità del finanziamento della progettazione; la tabella A contenente le indicazioni relative all’accertamento dell’ammissibilità del finanziamento; la tabella B contenente i criteri da adottare ai fini della formazione degli elenchi su base regionale degli interventi.

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