Lombardo: “Con i privati si risana l’economia” - QdS

Lombardo: “Con i privati si risana l’economia”

Raffaella Pessina

Lombardo: “Con i privati si risana l’economia”

mercoledì 02 Dicembre 2009

Studiare tavoli tecnici per iniziative in vari settori, come il fotovoltaico. Scajola dopo incontro con Marchionne: “Riconvertire Termini”

PALERMO – Il Presidente della Regione Raffaele Lombardo punta sull’apporto dei privati per i risanamento dell’economia isolana.
Le sue esternazioni avvengono a margine delle conferenze stampa, occasioni per affidare ai giornalisti i pensieri del Presidente della Regione sulla situazione economico finanziaria della Sicilia.
Ad esempio, in occasione della conferenza stampa tenutasi a Roma per la firma dei progetti Jessica e Jeremie, programmi che si basano sul finanziamento di iniziative di privati e su prestiti ai privati con l’ausilio dell’Unione Europea, Lombardo ha dichiarato che in Sicilia c’è un estremo bisogno dell’intervento dei privati per iniziative che durino nel tempo.
“Piuttosto che finanziare opere che molto spesso non hanno prodotto granchè di buono – ha detto Lombardo – puntiamo sul finanziamento di iniziative in cui il privato crede”.
Poi, rispondendo alle polemiche scoppiate sull’immobilismo della programmazione comunitaria che fa perdere i finanziamenti: “L’iniziativa di adottare i programmi Jessica e Jeremie non viene dalla paura di perdere  200 milioni di euro. Questi soldi – ha aggiunto il Governatore – non si sarebbero persi a vantaggio di altre nazioni o regioni  che li avrebbero acquisiti: la Commissione Europea, anche se si fossero disimpegnati 200 mil di euro, ci avrebbe consentito di investirli sempre  noi nei prossimi anni”.
Lombardo ha tenuto ad aggiungere che è necessario rafforzare il rapporto con la Bei (la Banca europea per gli investimenti) e stabilire tavoli tecnici per studiare iniziative in vari settori come ad esempio il fotovoltaico.
“Credo nell’investimento dei nostri imprenditori di piccolo taglio, piccole imprese, artigiani, commercianti, per capirci), puntando sul fotovoltaico, che permetterà di far risparmiare i costi dell’energia producendo anche un utile. In questo la Bei ci deve dare una mano per garantire il prestito ai privati”.
Lombardo interviene anche sulla questione dello stabilimento Fiat di Termini Imerese. “Non vogliamo una fabbrica impostata assistenzialisticamente. Siamo favorevoli ad un riconversione finanziando progetti di ricerca seria,  oppure mirando alla realizzazione di una catena di montaggio completa, e che non serva solo per assemblare i pezzi che arrivano da fuori, come è successo fino ad oggi.  Noi, come Regione Sicilia siamo pronti a fare la nostra parte perché la Fiat possa restare e svilupparsi e produrre utili e lavoro”.
“Non vogliamo buttare al macero nessun impianto industriale, tanto più al Sud perché l’economia è più debole” ha assicurato, a margine di un’audizione alla Camera, il ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, commentando il futuro del polo di Termini Imerese. Questo nella stessa giornata dell’incontro con l’ad di Fiat Sergio Marchionne.
Secondo il titolare del dicastero di Via Veneto, quello di Termini “è uno stabilimento industriale oggi sottoutilizzato per la produzione di un modello di auto. Noi riteniamo che possa avere uno sviluppo automobilistico, ma non abbiamo questa competenza”.
Per questo motivo, ha concluso il ministro, “diciamo che, qualora non ci fosse la possibilità di sviluppo della produzione auto dopo il 2011, ci deve essere lo sviluppo di una diversa realtà industriale. Perché noi vogliamo sviluppare la realtà industriale di Termini”.

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