Mecenatismo culturale, l'esempio di Selinunte - QdS

Mecenatismo culturale, l’esempio di Selinunte

Isabella Di Bartolo

Mecenatismo culturale, l’esempio di Selinunte

sabato 08 Ottobre 2016

In seguito all’accordo tra Cantine Settesoli, dipartimento regionale BB.CC. e Parco archeologico, si sperimenta l’Art Bonus. L’operazione prevede la sponsorizzazione del nuovo sistema di illuminazione delle mura difensive dell’acropoli

PALERMO – La Sicilia sperimenta l’Art bonus. Ovvero il mecenatismo culturale che promuove la rinascita del patrimonio con un connubio tra pubblico e privato ai sensi dell’art.1 del decreto legislativo 31.5.2014, n. 83, “Disposizioni urgenti per la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo”, convertito nella legge n. 106 del 29/07/2014 con cui si introduce un credito d’imposta per le erogazioni liberali in denaro a sostegno della cultura e dello spettacolo. Art bonus è a sostegno del mecenatismo a favore del patrimonio culturale ma stenta a partire nell’Isola nonostante i suoi obiettivi: chi effettua erogazioni liberali in denaro per il sostegno della cultura, come previsto dalla legge, potrà godere di importanti benefici fiscali sotto forma di credito di imposta.
Eppure, qualcosa si muove e si chiama ”Settesoli sostiene Selinunte”: un progetto che mira proprio a coniugare l’impegno dei privati a favore del patrimonio pubblico siciliano. Un accordo è stato stipulato tra il dipartimento dei Beni culturali e dell’identità siciliana, il parco archeologico di Selinunte e le cantine Settesoli, e rappresenta per la Sicilia un intervento innovativo e strategico nel campo della valorizzazione del patrimonio culturale, e in particolare del Parco archeologico di Selinunte, riflettendo un modo diverso di concepire il rapporto pubblico-privato e la fruizione della cultura da parte dei cittadini.
L’operazione prevede la sponsorizzazione del nuovo sistema di illuminazione delle mura difensive dell’acropoli di Selinunte per un importo di 20.000,00 euro ed una capillare campagna di fundraising a beneficio della conservazione e fruizione del tempio C tra i più importanti del sito per valore storico e architettonico. Per ogni bottiglia di vino Settesoli venduta nei supermercati di tutta Italia e sull’e-commerce, 10 centesimi andranno a favore del Parco e il consumatore potrà fare a sua volta una donazione usufruendo del credito d’imposta previsto dall’Art Bonus per le elargizioni liberali.
“è questo un progetto pilota – dichiara l’assessore regionale ai Beni culturali, Carlo Vermiglio – che viene lanciato per la prima volta attraverso il coinvolgimento dei consumatori e a sostegno del parco archeologico più grande della Sicilia in cui il patrimonio culturale costituisce l’asset di investimento per una crescita sociale ed economica del territorio in cui si opera. Credo che questo sia l’obiettivo e il senso da dare agli investimenti sulla cultura sia per le aziende che per le pubbliche amministrazioni”.
La legge di stabilità 2016 ha stabilizzato e reso permanente l’Art bonus con un’agevolazione fiscale al 65% per le erogazioni liberali a sostegno della cultura ciò proprio per favorire la sua diffusione e un nuovo modus operandi nel mondo della cultura e degli investimenti.
“Siamo solo agli inizi, – continua l’assessore – ma daremo massima priorità a questo aspetto costruendo ponti tra le imprese, il mondo produttivo, quello bancario e  il nostro patrimonio culturale nel dialogo e nel rispetto delle specificità e dei compiti reciproci. Sempre più privati sono attratti da questo tipo di  interventi, non solo per le agevolazioni fiscali che ne derivano, ma anche per  ragioni culturali profonde che coinvolgono il senso di appartenenza con il nostro ricchissimo patrimonio culturale. In Sicilia c’è ancora molto da fare, ma l’accordo con la Settesoli rappresenta un modello strategico che vorremmo estendere anche ad altri soggetti e in altri contesti”.

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