Governo fantasma e l'Aula non lavora più - QdS

Governo fantasma e l’Aula non lavora più

Raffaella Pessina

Governo fantasma e l’Aula non lavora più

mercoledì 19 Ottobre 2016

Ieri seduta lampo per l’assenza dell’Esecutivo. Assemblea rinviata a oggi. Numerosi Ddl attendono di essere esaminati dall’Ars

PALERMO – Seduta lampo ieri pomeriggio all’Ars. Assente il Governo, molti banchi vuoti e quindi in un’Aula quasi deserta il presidente di turno Venturino non ha potuto fare altro che incardinare gli unici due disegni di legge all’ordine del giorno, quello sui panificatori e quello sulla istituzione del garante regionale della famiglia.
Per quanto riguarda il primo documento, il presidente della commissione di merito, la Attività produttive, Giuseppe Laccoto del Pd, ha comunicato in Aula che, come richiesto ha provveduto insieme con tutti i componenti della commissione alla riscrittura totale del Ddl affinché le sue norme non andassero in contrasto con la normativa nazionale. I relativi subemendamenti alla riscrittura potranno quindi essere presentanti entro domani alle 12. Incardinato anche il Ddl sul garante della famiglia, la cui relazione è stata esposta da Franco Rinaldi di Forza Italia e gli emendamenti dovranno essere presentati entro lunedì della prossima settimana.
Di fatto l’assenza del Governo e di molti deputati impedisce il regolare svolgimento dell’attività legislativa e come coerentemente ha fatto notare Giuseppe Laccoto, in questo scorcio di legislatura, soprattutto prima della finanziaria di fine anno, si potrebbero esitare molti disegni di legge che sono già usciti dalle commissioni e sono pronti per essere esaminati dall’Aula. Come il famoso Ddl sul demanio trazzerale che staziona ormai da molto tempo in attesa di una sua approvazione. L’Aula dopo un primo rinvio nella speranza che arrivasse l’assessore Lo Bello è durata una mezz’ora e i suoi lavori riprendono questo pomeriggio alle 16. E, a proposito del vice presidente della Regione Mariella Lo Bello, si registra una sua dichiarazione critica nei confronti del precedente Governo. “In Sicilia è stata messa in atto un’operazione molto stravagante, quella di unificare in un solo assessorato acqua, rifiuti ed energia, un bel concentrato di deleghe messe insieme per fare affari”. Ed ha aggiunto che “Le cronache giudiziarie ci consegnano una Sicilia del passato dove i cinque grandi affari della Sicilia sono formazione, sanità, energia, acqua e rifiuti. Adesso abbiamo fermato gli affari nell’eolico, affari talvolta della mafia o che favorivano interessi di imprenditori. Lo stesso è stato per l’acqua – ha affermato Lo Bello. Non siamo stati noi a vendere l’acqua a Siciliacque. Ora Siciliacque è proprietaria dell’acqua dei siciliani, è inevitabile che ci sia oggi molta confusione tra pubblico e privato”.
Proseguono intanto le grandi manovre per i candidati probabili o certi alla poltrona di presidente della Regione. Giancarlo Cancelleri ha confermato di essere in campo per il Movimento cinquestelle ed ha annunciato la presentazione di un piano energetico regionale: “Il M5S in Sicilia ha cambiato marcia, ora vogliamo mettere sul piatto roba pesante per dimostrare a tutti che siamo pronti e che sappiamo imparare dagli errori commessi”. Ed ha spiegato: “I candidati alla Regione saranno tutti quelli che accederanno al primo turno, quelli che entreranno nelle liste provinciali, saranno di fatto candidati, poi come sempre sceglieranno i cittadini”.
 
Nel Pd uno dei candidati favoriti sembra essere il sottosegretario all’istruzione Davide Faraone del Pd che lancia una proposta sulla abolizione di Riscossione Sicilia. “Il meccanismo messo in campo dalla legge di stabilità nazionale che permetterà l’abolizione di Equitalia ed il passaggio delle competenze e delle relative cartelle all’Agenzia delle entrate può essere duplicato in Sicilia abolendo l’omologa Riscossione Sicilia”. “Già da tempo – ha proseguito Faraone – è in corso una interlocuzione per far rientrare le competenze di Riscossione Sicilia dentro Equitalia. “L’abolizione di Riscossione Sicilia rappresenterebbe una semplificazione amministrativa. Un risparmio per le casse pubbliche regionali e un vantaggio per i siciliani analogo a quello che avranno tutti gli italiani con l’abolizione di Equitalia”.

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