Eolico, la Regione siciliana ancora confusa - QdS

Eolico, la Regione siciliana ancora confusa

Rosario Battiato

Eolico, la Regione siciliana ancora confusa

giovedì 20 Ottobre 2016

L’assessore dell’Energia, Vania Contrafatto: “Concluso l’iter per la mappatura delle aree non idonee, ora serve il decreto”. È il primo settore rinnovabile dell’Isola, eppure è ancora senza controllo e coordinamento

PALERMO – L’eolico continua a crescere e l’Italia si piazza tra le prime cinque del Vecchio continente per potenza installata nel 2015. Per la Sicilia, che pure è una locomotiva del settore nazionale, ci sono ancora diversi problemi insoluti. Dalla carta delle aree non idonee, che sarebbe “definita” eppure ancora in attesa del decreto del presidente della Regione, alle problematiche legate a una gestione delle pratiche che non permette agli imprenditori di avere tempistiche certe.
Gli ultimi dati emergono dal rapporto Global Wind Energy 2016 nella sezione dedicata allo sviluppo del settore in Europa. Per il Belpaese ci sono 9 gigawatt di potenza installata, prima ci sono soltanto Germania (44,9 GW), Spagna (23 GW), Regno Unito (13,6 GW) e Francia (10 GW). Complessivamente la capacità degli impianti ha raggiunto 141,5 GW e il settore continua a rappresentare la metà di quanto installato nel 2015 (44,2%) tra le rinnovabili. Preponderanza assoluta per la Germania (47% degli impianti dell’Ue lo scorso anno), ma si attendono grandi numeri un po’ per tutti in futuro. Lo scenario di “crescita moderata” ipotizzato nello studio stima che la capacità di energia eolica potrebbe aumentare fino a 200 GW nel 2020 (+42% dal 2015) e spingersi poi a 320 GW nel 2030.
La Sicilia per l’Italia è una piccola Germania. Almeno in termini numerici, visto che il settore non ha brillato per trasparenza in passato. Nel 2014 (ultimi dati disponibili del Gse) l’Isola ha fatto registrare 1.747 MW installati di potenza eolica, si tratta della più grande fonte rinnovabile siciliana e di uno dei più elevati risultati registrati tra le regioni italiane.
Agli scandali legati all’interessamento della criminalità organizzata, si aggiunge un altro fenomeno che l’Osservatorio regionale e ufficio statistico per l’energia dell’assessorato ha definito come Mancata Produzione Eolica (MPE) nell’ultimo rapporto energia isolano. Un fenomeno che “consiste nella limitazione o addirittura nello spegnimento di alcuni impianti eolici per evitare i gravissimi rischi della sovrapproduzione nel sistema elettrico (aumento di frequenza, sovraccarico delle linee, black-out prolungati)”. Un’azione considerata “totalmente antieconomica” dal momento che l’energia comunque potenzialmente prodotta “dagli impianti eolici spenti o limitati, calcolata con parametri statistici, viene, comunque, remunerata al produttore, sempre attingendo dalla tariffa elettrica nazionale”.
Con l’entrata in azione dell’elettrodotto Sorgente-Rizziconi, lo scorso maggio, buona parte di questi problemi potrebbero essere risolti, ma resta aperta la questione tutta isolana relativa alle aree non idonee alla realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonte eolica di potenza superiore a 20 Kw. Il caso risale al novembre del 2015 con la legge regionale 29/2015 che aveva previsto, già entro 180 giorni dall’entrata in vigore, un decreto in merito. Successivamente erano state bloccate le conferenze di servizi per 42 impianti eolici, almeno fino a due ordinanze del Consiglio di giustizia amministrativa in seguito ai ricorsi di due società. Il Cga aveva dato tempo alla Regione fino alla fine di maggio per definire le aree non idonee, poi le conferenze avrebbero ripreso il loro regolare corso.
A distanza di cinque mesi da quella scadenza ancora nulla è stato approvato. L’ultimo aggiornamento in materia è arrivato dall’assessore Contrafatto che, in occasione di un forum al QdS, ha spiegato che “l’iter per l’approvazione delle aree idonee e non idonee all’eolico è concluso”. Il prossimo passaggio è però essenziale: “Adesso si attende il decreto del presidente della Regione siciliana per dare una veste amministrativa all’individuazione delle aree”.

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