Taglio stipendi deputati, rinvio in commissione - QdS

Taglio stipendi deputati, rinvio in commissione

redazione

Taglio stipendi deputati, rinvio in commissione

mercoledì 26 Ottobre 2016

Roberta Lombardi: “Osceno gioco Pd”. Ettore Rosato: “M5s cosa ci fa coi soldi?”

ROMA – “Oggi è il pace e bene day”. Così il leader del Movimento 5 stelle, Beppe Grillo, aveva motivato la sua presenza a Roma e nella tribuna dell’aula di Montecitorio alla vigilia dei lavori sulla proposta di legge per il taglio delle indennità dei parlamentari presentata da Roberta Lombardi del M5S.
“Questa non è una legge per tagliare, tagliare – aveva ribadito con ottimismo il leader pentastellato – è una parola violenta. È un atto di buona volontà che faranno i parlamentari e io li ringrazierò, li accarezzerò e li abbraccerò uno per uno, anche quelli del Pd. Anche la Chiesa è contenta, figurati il papa come sarebbe felice. Non è una battaglia la nostra, ma è un’invoca”.
Purtroppo, però, di pace e bene non vi è stata traccia e quello che la cronaca ha registrato, è stato l’ennesimo confronto infuocato tra Pd e Cinquestelle. L’aula della Camera, infatti, ha approvato, con 109 voti di differenza, la proposta di rinvio in commissione della proposta di legge sul taglio degli stipendi dei parlamentari presentata dal Movimento 5 stelle. Contro la proposta, lanciata da Lorenzo Dellai capogruppo di Democrazia solidale – Centro democratico e sostenuta dal Pd, si erano pronunciati, oltre al M5S, i gruppi di sinistra italiana, di Forza Italia e di Fratelli d’Italia.
Nella giornata di ieri, la Camera ha diffuso una nota all’interno della quale sono stati smentiti alcuni giornali secondo cui l’Italia è in testa nella classifica dei parlamentari più pagati nei paesi europei. “Da una comparazione che tenga conto dei differenti regimi fiscali, l’ammontare netto dell’indennità erogata ai parlamentari italiani risulta in diversi casi inferiore a quello dei loro colleghi”.
Di “occasione persa” hanno parlato i deputati di Alternativa Libera, Massimo Artini, Marco Baldassarre, Eleonora Bechis, Tancredi Turco e Samuele Segoni: “Rispedendo in commissione la pdl Lombardi sul taglio delle indennità dei parlamentari la Camera dei Deputati ha commesso un grave errore e ha perso l’occasione di mandare un segnale concreto al Paese. I parlamentari italiani vivono una condizione di privilegio economico che non trova uguali in nessun parlamento europeo”.
All’annuncio in Aula della scelta di rinviare il testo in commissione, è scoppiata la bagarre. Ettore Rosato, capogruppo del Pd, ha così motivato la scelta: “Noi ci abbiamo provato – afferma – a ragionare col M5S, ma a loro non interessava venire in aula per una legge che tagliasse i costi, a loro interessa venire in aula per dire che un parlamentare deve prendere di indennità la metà della consulenza della Muraro (assessore al Comune di Roma, ndr)”. Ogni parlamentare del Pd, sottolinea, “versa mille, duemila, quattromila euro al mese per mantenere i partiti, strumento previsto dall’art. 49 della Costituzione. Voi con questi soldi qui fate altro e cosa fate non lo sappiamo!”, tuona l’esponente dem, che accusa gli avversari di volere la discussione “per motivare il no referendario. Voi volete ridurre la paga ai senatori, noi li cancelliamo, perché le istituzioni devono essere efficienti”.

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