Catania - Vigili del fuoco in difficoltà in caso di grave terremoto - QdS

Catania – Vigili del fuoco in difficoltà in caso di grave terremoto

Melania Tanteri

Catania – Vigili del fuoco in difficoltà in caso di grave terremoto

venerdì 04 Novembre 2016

Gli eventi in Centro Italia si riflettono sulla macchina organizzativa per eventuali emergenze nel Catanese. Usb: personale ridotto all’osso, muro di gomma alle richieste di potenziamento

CATANIA – Con la terra che ancora trema nel Centro Italia, sono numerose le domande che si pongono gli addetti alla sicurezza. Tra questi, spiccano i Vigili del fuoco della provincia di Catania che, evidenziando come l’area della Sicilia orientale sia tra le più ad alto rischio di tutto il Paese, si chiedono se, in caso di sisma grave, la macchina dell’emergenza possa reggere. Secondo il sindacato Usb, no. In particolare, l’Unione sindacale di base, sottolinea tutte le carenze subite dal corpo dei pompieri, soprattutto considerato il grande sforzo in termini di uomini e di organizzazione da parte dei pompieri di fronte alle emergenze.
“È ormai nota la cronica carenza di personale operativo, vigile del fuoco, che affligge tutte le province della Sicilia ed in particolare quella etnea che per collegamenti e traffici più agevolati la vede al centro di grossi problemi gestionali del soccorso tecnico urgente – sottolinea il sindacato, che precisa come Catania sia la seconda città per numero di interventi pro capite in Italia. In definitiva comunque – continua la nota – ci si è scontrati con un muro di gomma che ha visto nel silenzio la propria difesa”. Secondo l’Usb e il suo rappresentante provinciale, Carmelo Barbagallo, la realtà operativa del Comando di Catania sarebbe tra le più complesse d’Italia, per la presenza di insediamenti industriali di terziario avanzato, di un moderno aeroporto (terzo nel Paese per traffico di passeggeri e merci), di un ambito portuale passeggeri e merci rilevanti. “Se poi a ciò si aggiungono i rischi non indifferenti che incombono sul territorio orientale della Sicilia definito ad alto rischio ambientale, sismico e vulcanico- afferma il sindacalista – si fa presto a capire perché tale provincia soffra particolarmente l’attuale situazione di carenza”.
Anche guardando ai numeri, secondo il sindacato, la situazione sarebbe difficile da gestire. “Catania – prosegue – di fronte a eventi simili avrebbe perdite enormi, e noi pensiamo che, in caso di calamità, la macchina dei soccorsi non sarebbe adeguata. Il riordino di fatto ha flagellato le risorse facendoci diventare precari del soccorso – continua Barbagallo. Le sedi sicule difficilmente reggerebbero una magnitudo simile: sono vecchie, senza fondi e la manutenzione è quasi zero. Ricordando che le sedi sono fatiscenti, i mezzi obsoleti e di vetustà accertata, il personale è carente e le specialità sono andate in fumo a causa dei continui tagli. Gli standard europei prevedono 1 vigile del fuoco ogni 1000 abitanti – prosegue il sindacalista – invece a Catania siamo uno ogni 15000 mila”.
Intanto, anche la macchina dell’amministrazione comunale si è messa in moto: l’assessore alla Protezione Civile Luigi Bosco sta lavorando al rinnovo del Piano di protezione civile. “Proprio in questi giorni -afferma – stiamo completando i sopralluoghi nelle aree di raccolta in caso di calamità naturali”. In ogni caso -assicura- possiamo contare su un vero e proprio esercito di volontari con 27 associazioni in grado di aiutarci, un patrimonio umano straordinario e perfettamente addestrato, in grado di far fronte a qualsiasi emergenza”.
“Nel frattempo stiamo preparando anche una grande esercitazione di protezione civile che si svolgerà, molto probabilmente, tra l’11 e il 12 dicembre prossimi -conclude l’assessore Bosco- con il coinvolgimento delle scuole, delle Municipalità e dei cittadini attraverso i condomini. Le prove sul campo ci consentiranno di verificare eventualmente i nostri punti deboli, soprattutto nella comunicazione interna.

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