Ars, scompare l'Udc. Nasce nuovo partito - QdS

Ars, scompare l’Udc. Nasce nuovo partito

Raffaella Pessina

Ars, scompare l’Udc. Nasce nuovo partito

giovedì 10 Novembre 2016

I deputati siciliani fuoriusciti convergono in “Centristi per la Sicilia”. Assemblea semivuota è tornata a discutere sui Ddl in coda

PALERMO – Stravolgimenti nella composizione dei gruppi parlamentari del parlamento siciliano.
L’Udc scompare dall’Assemblea regionale siciliana. I deputati regionali hanno votato all’unanimità il cambio di denominazione del gruppo parlamentare in “Centristi per la Sicilia”. La decisione è stata presa nel corso di una riunione a Palazzo dei Normanni, alla presenza di Gianpiero D’Alia, che si è dimesso dall’Udc nei giorni scorsi, e degli assessori regionali Giovanni Pistorio e Gianluca Miccichè”. L’Udc di Lorenzo Cesa dunque non è più rappresentata nel Governo Crocetta.
Intanto sempre semivuota l’Aula anche ieri pomeriggio a Palazzo dei Normanni dove ormai si discute solamente se è il caso o meno di rinviare nelle commissioni i vari Ddl che approdano in Aula dopo lunghi e tortuosi percorsi. Invece di seguire il percorso naturale di una legislazione, che è quella di presentare i Ddl, farli transitare dalle commissioni di merito, compresa quella di Bilancio se si deve verificare la opportuna copertura finanziaria e quindi approvarli in Aula per poi trasformarli in leggi che entrano regolarmente in vigore, i disegni di legge fanno la spola tra commissioni e Aula senza soluzione di continuità.
 
Questa settimana è stato il caso dell’ormai famoso Ddl sui panificatori che ancora una volta torna in commissione Attività produttive con la motivazione che il Ddl contiene “Norme restrittive che renderebbero impossibile la vita ai panificatori”, valutazione condivisa da maggioranza e opposizione. Il ddl in 10 articoli, era stato stralciato dal testo unico delle Attività produttive. Prevede, tra i requisiti dell’apertura di un esercizio, la frequenza di un corso, in alternativa l’aver svolto per due anni il lavoro di panificatore, oppure essere in possesso di un diploma ed essere iscritto al registro esercenti delle camere di commercio.
Diverbi in Aula sugli orari di apertura, l’apertura domenicale e sulle concessioni, su tutti i punti si lascia nel Ddl, discrezionalità ai comuni. Mentre ieri si è discusso se rinviare in commissione il Ddl sui debiti fuori bilancio, richiesta avanzata dal capogruppo di Forza Italia Marco Falcone. E il pomeriggio è trascorso fra gli interventi di chi era a favore o contro il rinvio in commissione di merito. Ma è stato rinviato anche il codice etico per le cariche pubbliche e gli amministratori, approvato all’unanimità dalla commissione regionale Antimafia oltre un anno fa. 250 gli emendamenti che erano stati presentati al documento. Questo però è il primo disegno di legge che prevede dure sanzioni. Ad esempio nell’ipotesi di passaggio del deputato regionale ad un gruppo parlamentare diverso da quello di origine è revocata l’erogazione del contributo al gruppo parlamentare di successiva iscrizione. L’amministratore o il deputato non potrà accettare alcun sostegno finanziario o qualsiasi altra utilità direttamente o indirettamente collegata alla propria attività politica e amministrativa.
 
Il disegno di legge è stato rinviato all’esame congiunto delle commissioni Antimafia e Affari istituzionali per verificarne la compatibilità con la normativa in vigore. Il codice etico tornerà in Aula il prossimo martedì. Nella seduta di mercoledì l’Ars ha approvato ad unanimità una mozione che impegna il governo della Regione e la presidenza dell’Ars ad “intervenire sul Governo e sul parlamento nazionale affinché venga modificato lo schema di proposta presentato dal ministero di Giustizia sulla pianta organica del distretto giudiziario di Messina e per sollecitare, piuttosto che una riduzione, un aumento degli organici necessario per abbattere il contenzioso civile, assicurare una più efficace azione nel campo penale e garantire  un’adeguata risposta alle esigenze di giustizia della comunità messinese”. Fallito invece ieri pomeriggio il tentativo di far ritornare in commissione il Ddl sui debiti fuori bilancio.

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