Strade in Sicilia, come riqualificare? - QdS

Strade in Sicilia, come riqualificare?

redazione

Strade in Sicilia, come riqualificare?

giovedì 10 Novembre 2016

Dibattito in vista del nuovo Piano regionale dei Trasporti

“Scarsa manutenzione, alto livello di incidentalità dovuto a mancanza di sicurezza, carenza del sistema intermodale e insufficiente riqualificazione delle opere: sono queste le criticità che caratterizzano il patrimonio viario della nostra regione”.
Parole di Santi Maria Cascone, presidente degli Ingegneri di Catania, il cui Ordine professionale, insieme alla Fondazione, al Dipartimento universitario di Ingegneria Civile e Architettura (Dicar), e all’Asit (Associazione Scientifica Infrastrutture Trasporti), ha organizzato l’importante seminario dal titolo “Rigenerare la funzionalità della rete stradale siciliana”, in vista del nuovo Piano regionale dei Trasporti atteso entro la fine dell’anno.
La Sicilia è la terza regione italiana, dopo Piemonte e Lombardia, per dotazione di autostrade: ben settecento chilometri, che fanno parte di un totale regionale di 30mila e 500km di strade, di cui 3mila e 500km di interesse statale e circa 26mila sotto la governance degli enti locali. Eppure la maggior parte di queste infrastrutture funziona solo in modo parziale e non versa in buone condizioni.
“Gli Ingegneri di Catania vantano una tradizione scientifica e professionale d’eccellenza su questo tema – ha aggiunto il presidente Cascone – noi mettiamo a disposizione dei poteri decisionali la nostra rete di competenze. È necessario pianificare secondo efficienza e sostenibilità, poiché il sistema dei trasporti ha ricadute sul settore economico, a partire dai costi che gravano sui cittadini, nonché sul comparto turistico e commerciale”.
Dello stesso parere il direttore del Dicar Enrico Foti, il quale ha affermato che “i nostri studenti universitari sono all’altezza di progettare soluzioni innovative e sostenibili ma occorrono le opere per mettere in pratica il know how. Il Dipartimento sta portando avanti una preziosa ricerca scientifica proprio su questo campo”.
A confermarlo i preziosi interventi, durante il seminario, dei docenti Sascia Canale, Salvatore Leonardi, Salvatore Cafiso e Matteo Ignaccolo.
Le linee d’azione attraverso cui intervenire riguardano in particolar modo: la conformazione geometrica delle strade (ad esempio gli allargamenti di carreggiata, il ricalcolo dei raggi di curvatura, la realizzazione di rotatorie), la manutenzione, i luoghi sicuri nelle gallerie e le barriere di sicurezza (basti pensare che Solo nell’ultimo anno in Italia gli incidenti stradali hanno provocato 3500 morti e 200mila feriti).
Un grave difetto è la mancanza d’intermodalità, poiché non esistono connessioni efficienti e sostenibili tra ferrovie e gomma, fra mezzi pubblici e privati: per colmare questo gap bisogna riqualificare le infrastrutture già esistenti secondo una logica integrata.
Al seminario sono intervenuti anche il presidente dell’Asit Giovanni Tesoriere, il presidente del Consorzio per le Autostrade Siciliane Rosario Faraci e Bhagwant Persaud, professore alla Ryerson University di Toronto.

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