Crocetta all'attacco sulla sua ricandidatura - QdS

Crocetta all’attacco sulla sua ricandidatura

Raffaella Pessina

Crocetta all’attacco sulla sua ricandidatura

venerdì 11 Novembre 2016

“Non potevo fare di più” ma Bankitalia fotografa una Sicilia in affanno. La rivoluzione promessa è rimasta pura enunciazione

PALERMO – Il presidente della Sicilia torna all’attacco sulla sua candidatura. “Ho già detto che sono candidato di nuovo a presidente della Regione. Qualcuno mi dovrebbe spiegare come nelle condizioni in cui io ho trovato la Regione si poteva fare di meglio. Se me lo dimostrerà sarò disponibile a rivedere la mia candidatura”.
 
Queste dichiarazioni le ha rese ieri nel corso di una sua visita a Messina. “ Noi di fronte ad una programmazione europea – ha aggiunto – che viaggiava al 2,5% abbiamo realizzato il 100% in due anni. Il bilancio che era in perdita adesso è in pareggio, l’indebitamento era terrificante, c’era una sanità che era al penultimo posto in Italia e che adesso funziona meglio e si spende meno. La formazione era quella del malaffare e abbiamo fatto una battaglia contro la corruzione. Ho trovato sui rifiuti un modello totalmente sbagliato finalmente cominciamo ad ingranare. Non era facile insomma fare meglio”.
Il parlamentare di Area popolare Giampiero D’Alia ha chiesto al ministro Calenda di intervenire urgentemente per fare chiarezza e ristabilire la necessaria trasparenza nella costituzione della Camera di commercio di Catania, Ragusa e Siracusa e della Sicilia Orientale, dove  si sono registrate troppe anomali”. “Ho presentato – prosegue D’Alia – un’interrogazione scritta al ministro Calenda per chiedere una seria ed approfondita attività ispettiva da parte del ministero dello sviluppo economico che, per quanto e dato sapere, si è fin qui limitato ad attribuire la responsabilità dei controlli alla Regione siciliana, che ha fatto altrettanto nei confronti del Ministero”.
 
I sindacati intervengono invece sulla vicenda di Riscossione Sicilia: “Liquidare Riscossione Sicilia con il contestuale transito delle funzioni attualmente svolte al nuovo Ente nazionale di riscossione e con le garanzie per i lavoratori di trattamento giuridico ed economico che saranno previste per il personale di Equitalia”. Lo chiedono la Fisac e Cgil regionali che vedono nel decreto fiscale nazionale la “possibilità concreta ultima di dare un assetto definitivo e unitario al sistema di riscossione, nell’interesse della regione Sicilia, dei cittadini e dei lavoratori del settore”.
 
“Le forze politiche e istituzionali regionali e nazionali – scrivono Cgil e Fisac regionali e il coordinamento Riscossione tributi in un documento – devono attivarsi affinché si creino le condizioni per attivare questo processo, rispetto al quale non esiste alternativa valida”. Il sindacato ricorda la “situazione difficile di un’azienda attualmente allo sbando, da un anno e mezzo senza guida autorevole e competente, in pieno caos gestionale e con la continua penalizzazione dei lavoratori”. Fisac e Cgil rilevano che “Riscossione Sicilia è una società strutturalmente in perdita come lo sarebbe qualunque agente della riscossione che si trovasse a operare in una qualsiasi regionale del Mezzogiorno, al di là degli errori gestionali, anche per le oggettive difficoltà di riscossione in un’area povera”.
 

 
I dati macroeconomici siciliani secondo Rosario Crocetta
 
EXPORT: Lunedì scorso il presidente Crocetta ha diffuso una nota in cui, citando i dati dall’1 gennaio 2015 a oggi elaborati dall’Ufficio statistica della Regione Sicilia, parlava di “Ulteriore incremento ulteriore dell’export”.
OCCUPAZIONE: Nella stessa nota, il presidente della Regione, Rosario Crocetta ha parlato di nuova crescita: “per quanto riguarda gli occupati, nel 2014 erano un milione 322mila. A giugno del 2016 il numero registrato è un milione 372mila unita, cioè 50mila lavoratori in più”.
CRESCITA: Il presidente continua: “è un dato di fatto che la Sicilia stia crescendo. è finita la fase calante dell’economia e, nei prossimi anni, grazie anche all’attivazione di nuovi programmi europei, al Patto per la Sicilia (…) i processi di crescita saranno ancora più forti”. (va)

“L’Economia della Sicilia”. Tutti i numeri di Bankitalia
 
EXPORT: “Nel primo semestre del 2016 le esportazioni di merci siciliane a prezzi correnti hanno continuato a ridursi (-18,6%o su base annua, -12,4 nel 2015) a fronte di una sostanziale stabilità nella media nazionale e nel Mezzogiorno. Al netto dei prodotti petroliferi l’export regionale è tornato a contrarsi del 6,7% dopo l’aumento dell’11,4 registrato nel 2015”.
OCCUPAZIONE: Secondo Bankitalia i 25.000 occupati in più registrati nel primo semestre 2016 incidono poco a maggior ragione se consideriamo che nei dati del lavoro vengono inclusi anche voucher e strumenti di aiuto all’occupazione giovanile.
CRESCITA: 1. “Dopo essersi stabilizzata nel corso del 2015, nel primo semestre dell’anno, l’attività industriale dell’Isola ha mostrato nuovi segnali di debolezza”;
2. “la spesa per investimenti, ridottasi ininterrottamente dall’inizio della crisi, segnerebbe un ulteriore calo”
3. Edilizia al palo.
(va)

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