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Palermo – Rifiuti, la Commissione d’inchiesta boccia la gestione nel capoluogo

Gaspare Ingargiola

Palermo – Rifiuti, la Commissione d’inchiesta boccia la gestione nel capoluogo

mercoledì 16 Novembre 2016

Pesa l’inefficienza di Bellolampo: circa 1.300 tonnellate al giorno e mancano gli impianti di valorizzazione. La strategia: diminuire le quantità di conferimento potenziando la differenziata

PALERMO – La Sicilia “è la peggiore regione d’Italia nella gestione dei rifiuti, al massimo se la gioca spalla a spalla con la Calabria” e Palermo è terzultima fra i capoluoghi di provincia per qualità della vita.
La relazione territoriale sulla Regione Siciliana della Commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti e la 23^ edizione del rapporto di Legambiente sull’Ecosistema Urbano, entrambe diffuse lunedì, corrono parallele ma giungono alle medesime conclusioni: la Sicilia, ivi incluso il suo capoluogo, è in fondo a tutte le classifiche che riguardano l’acqua, l’aria, i rifiuti, la mobilità sostenibile, l’energia. Il Quotidiano di Sicilia analizzerà in due puntate la situazione di Palermo.
RIFIUTI. Il presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta, Alessandro Bratti, lo ha detto chiaro e tondo: la Sicilia oscilla “tra l’ultimo, al massimo il penultimo posto” nella gestione dei rifiuti e se le cose non cambiano “forse c’è l’interesse a mantenerle così come stanno”. Com’è facile immaginare, a dominare lo scenario del palermitano è la discarica di Bellolampo, che in questi anni ne ha viste di tutti i colori: un incendio, gestioni commissariali, il fallimento dell’Amia, il concreto rischio di saturazione della sesta vasca, l’affannosa ricerca di una soluzione per il percolato, i litigi tra Regione e Comune sulla realizzazione dell’impianto di Trattamento Meccanico-Biologico entrato in funzione a luglio. Intervenendo alla presentazione della relazione, l’assessore regionale all’Energia, Vania Contrafatto ha ricordato che “finalmente, dopo tanti anni, stiamo adeguando e aggiornando il Piano regionale dei rifiuti. La grande novità è che l’ultima tappa del ciclo dei rifiuti non sarà più l’abbancamento in discarica ma la valorizzazione del rifiuto perché dal 2023 per regolamentazione europea non si potranno più utilizzare le discariche e questo meccanismo di smaltimento non potrà più essere reiterato né potranno esserci altre autorizzazioni in materia”.
In attesa che vengano costruiti gli impianti di valorizzazione dei rifiuti, la sesta vasca corre rapidamente verso l’esaurimento “in forza di un’ordinanza urgente del presidente della Regione”, spiega la relazione della Commissione presieduta da Bratti, che autorizza il conferimento a Bellolampo “fino a circa 1.500 tonnellate al giorno di rifiuti urbani”. In questo come in altri casi, però, la capacità autorizzata si è rivelata “oltre la stessa capacità massima tecnicamente possibile e pertanto i conferimenti effettivi si attestano tra le 1.110 e le 1.300 tonnellate al giorno” con il rischio che la sesta vasca si colmi prima del previsto.
In questo quadro “assume specifico rilievo la progettazione della settima vasca e lo studio in corso per la realizzazione di selle di collegamento tra le vasche esistenti, che consentirebbe un sensibile incremento della capacità dell’impianto, garantendo fino a tre anni di autonomia”. Le rimanenti vasche “sono state messe in sicurezza – sottolineano i membri della commissione -, atteso che risultavano compromesse le matrici ambientali prossime all’impianto e le falde acquifere sottostanti, peraltro utilizzate per l’approvvigionamento idrico del capoluogo” mentre “risulta in corso (la relazione è stata ultimata a luglio 2016, ndr) il piano di caratterizzazione dell’intera discarica, composta da sei vasche, di cui solo la sesta è ad oggi attiva e gestita dalla Rap”.
L’altra strategia è agire alla fonte, cioè diminuire la quantità di rifiuti conferiti in discarica attraverso la differenziata. “La produzione di rifiuti urbani nella provincia di Palermo nel 2014 è stata pari a 595.895 tonnellate con una raccolta differenziata di 46.423 tonnellate”: nel 2010 la differenziata si attestava sul 6,81%, nel biennio 2012-2013 il livello era salito intorno al 9% per poi addirittura scendere al 7,79% nel 2014. In questi giorni a Palermo partirà la seconda fase della raccolta porta a porta. Il giro di vite sui controlli nei quartieri di Palermo Differenzia 1 ha fatto risalire la percentuale dall’8 all’11% nel trimestre giugno-agosto. Con Palermo Differenzia 2 (partita martedì) l’obiettivo è il 14-15% per il trimestre settembre-novembre.

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