900 milioni per la Sicilia da Roma contro il dissesto idrogeologico - QdS

900 milioni per la Sicilia da Roma contro il dissesto idrogeologico

Rosario Battiato

900 milioni per la Sicilia da Roma contro il dissesto idrogeologico

sabato 19 Novembre 2016

In Sicilia sono 238 i Comuni interessati dalle due fasce più elevate della pericolosità da frana. Finanziamento da 75 milioni di euro per gli interventi contro l’erosione costiera

PALERMO – Le stime del dipartimento della Protezione civile dell’Isola, inserite nel report sul rischio idraulico, fanno riferimento a circa 3 miliardi di euro necessari per mitigare il dissesto nell’Isola. Quello che arriva da “Italia Sicura”, la struttura di missione di Palazzo Chigi contro il dissesto idrogeologico, non è tutto, ma comunque è una prima porzione abbondante.
Ci sono infatti pronti 900 milioni per gare e progettazioni che riguarderanno oltre 300 interventi nella aree urbane più a rischio di frane e alluvioni e lungo la costa e per interventi sulle infrastrutture danneggiate. L’accordo è stato firmato due giorni fa a Palazzo Chigi tra l’assessore al territorio e ambiente della Regione Sicilia, Maurizio Croce, e il coordinatore e il direttore di Italiasicura, Erasmo D’Angelis e Mauro Grassi.
Gli interventi riguarderanno il ripristino di collegamenti viari all’interno dell’Isola, una necessità dal momento che la Regione ha stimato in circa 2 miliardi di euro la cifra per agire su 3500 chilometri di strade dissestate. La parte più corposa servirà per “sistemazioni idrauliche di torrenti (Sirina, Mela, Fitalia Zappulla, Savoca e altri) che attraversano i centri urbani ed hanno provocato nel tempo numerose inondazioni e frane”. Quest’ultima criticità si misura in “nodi”, che sarebbero le “intersezioni tra viabilità e corsi d’acqua” e “qualsivoglia situazione per la quale sia temibile una situazione di potenziale rischio relativa all’interferenza tra acque superficiali ed elementi antropici”. Un fenomeno particolarmente diffuso nell’Isola, così come ha giustamente evidenziato il dipartimento della protezione civile che ha mappato 13mila nodi nell’Isola e tra questi ce ne sarebbero ben 12mila considerati a rischio potenziale. Una delle realtà più coinvolte è la zona del messinese, che negli anni passati è stata al centro di fenomeni devastanti.
In Sicilia il rischio idrogeologico resta un fenomeno ben diffuso: ci sono 238 comuni interessati dalle due fasce più elevate della pericolosità da frana. Complessivamente, considerando anche i comuni inclusi nella fascia di pericolosità idraulica, ci troviamo di fronte a 360 comuni coinvolti dal rischio per 772,3 kmq, pari al 3% della superficie totale isolana (fonte Ispra).
L’assessore Croce ha fatto il punto della situazione spiegando che “le risorse sono già a disposizione della Regione e del presidente Rosario Crocetta nella sua veste di Commissario di governo per il contrasto al dissesto idrogeologico”. Un secondo blocco di opere varrà altri 75 milioni di euro per “interventi contro frane ed erosione costiera”. I soldi non sempre hanno fatto la fortuna del territorio, perché anche negli anni passati gli stanziamenti ci sono stati, ma il livello di spesa è sempre rimasto al minimo. Per fare i conti prendiamo in considerazione il Repertorio Nazionale degli interventi per la Difesa del Suolo dell’Ispra che raccoglie tutti gli interventi finanziati dal ministero dell’Ambiente con i diversi Piani e programmi di interventi urgenti nelle aree a rischio idrogeologico a partire dal 1998 fino all’anno in corso. Per l’Isola sono stati mappati 454 interventi per 651 milioni di euro. Tra questi soltanto 224 sono stati ultimati per circa 268 milioni di importo finanziato (41%).

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