Caso Rando e corruzione alla Regione. Crocetta smentito dalla Corte dei Conti - QdS

Caso Rando e corruzione alla Regione. Crocetta smentito dalla Corte dei Conti

Raffaella Pessina

Caso Rando e corruzione alla Regione. Crocetta smentito dalla Corte dei Conti

mercoledì 23 Novembre 2016

Secondo il presidente, il sistema di rotazione dei dirigenti, messo in atto dal 2013, ha inferto un duro colpo ai corrotti. I magistrati contabili: rotazione dirigenti in aree a rischio pari al 13,6%, quella dei dipendenti al 4,8%

PALERMO – Permane il problema della corruzione negli uffici della Regione Sicilia. I carabinieri di Palermo hanno denunciato un dirigente dell’assessorato all’Energia, Salvatore Rando, accusato di aver ricevuto una tangente da settemila euro, e arrestato Vincenzo Salvatore Sucato che, nella qualità di consulente della Rete rinnovabile srl, società che si occupa di energie rinnovabili, avrebbe corrotto il funzionario pubblico per ottenere un decreto autorizzativo in sanatoria per un impianto fotovoltaico a Ragusa.
Sucato è anche assessore ai Lavori pubblici del Comune di Santa Flavia, oltre a essere stato, tra gli anni ‘70 e ‘80, prima consigliere comunale e poi assessore al Bilancio di Palermo. Le indagini del nucleo investigativo dei carabinieri sono coordinatie dal procuratore aggiunto Bernardo Petralia e dalla sostituta procuratrice Claudia Ferrari.
Sucato avrebbe ottenuto, grazie alla tangente, un provvedimento necessario alla società di cui è consulente per ottenere gli incentivi previsti dalla legge per la produzione di energia da fonti rinnovabili.
In particolare si tratterebbe di una sanatoria per la mancanza di autorizzazione a collegare l’impianto fotovoltaico alla linea elettrica nazionale. I carabinieri hanno sequestrato documenti che rappresenterebbero la prova della corruzione. Il Giudice per le indagini preliminari ha disposto gli arresti domiciliari per Sucato e la sospensione da dirigente della Regione per Rando.
Nei confronti della società produttrice di energia rinnovabile, verrà invece valutata la misura interdittiva cautelare che consiste nell’esclusione per un anno da ogni tipo di finanziamento, agevolazione e contributo pubblico in relazione agli impianti fotovoltaici situati nel territorio della Regione siciliana.
Il presidente Rosario Crocetta ha commentato la vicenda attribuendosi il merito di aver inferto un duro colpo ai corrotti attraverso il sistema delle rotazioni del personale messo da lui in atto già all’inizio del 2013.
Le sue affermazioni, però, si scontrano nettamente con quanto rilevato dalla Corte dei Conti che nella relazione sul rendiconto generale della Regione siciliana 2015: secondo i magistrati contabili, la percentualesottoposta a rotazione nelle aree a rischio è stata nel 2015 del 13,69% per i dirigenti e del 4,67% per i dipendenti. Numeri assolutamente insufficienti per garantire un serio ed efficace contrasto degli illeciti nella Regione.
“Dunque è evidente come il sistema di contrasto alla corruzione sia ancora troppo debole e poco sviluppato” conclude la relazione della Corte dei Conti che, sul fronte prevenzione, sempre in riferimento all’anno 2015 lamentano anche una scarsa trasparenza all’interno delle società partecipate.

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