“Si tratta di una decisione annunciata – come si usa dire spesso – anzi arrivata piuttosto tardi. Sulla scelta del cognome da dare al figlio convergono diversi principi, da quello di unità della famiglia, che è pure sancito in Costituzione, a quello di uguaglianza tra i coniugi o, in generale, tra i partner. La donna ha pure il diritto di trasmettere ai figli il proprio cognome, e la sentenza arriva probabilmente sull’onda del principio di eguaglianza tra uomini e donne. Non si conosce ancora il testo della sentenza, ma la Corte sembra per ora valorizzare la volontà dei genitori, che è cosa diversa dalla mera eguaglianza tra i generi, perché fa perno sulla scelta di coppia. Trovo però che essa è la constatazione dell’insuccesso dell’eguaglianza. So di essere paradossale, ma faccio notare che anche l’attribuzione a tutti del cognome del padre realizzava una forma di eguaglianza, sia pure al ribasso. La nostra dovrebbe essere una società che ripudia l’appartenenza familiare come strumento di legittimazione: si è uguali a prescindere dal sesso, dalla religione, dalla lingua, ma anche dall’appartenenza familiare. Fare attenzione al problema della trasmissione del cognome significa far rientrare la considerazione della struttura familiare: si è importanti in quanto si porta il cognome di una famiglia. Un prezzo da pagare per raggiungere l’eguaglianza tra uomini e donne? Non lo so: la trasmissione del cognome mi sembra un obiettivo demodé”.
“Insistere sulla ‘volontà dei genitori’ mi induce ad un’altra considerazione, e cioè che si passa ad un modello in cui ci si sceglie l’identità. Ciò mi sembra un problema al tempo stesso critico e affascinante: chi sceglie? La famiglia ovvero la coppia dei genitori? L’individuo da solo? Può ognuno di noi costruirsi la sua identità? E fare come Mattia Pascal che ha voluto annullare la sua vita precedente e ricostruirsene una nuova? Eppure, abbiamo insistito tanto sul diritto a conoscere il nostro patrimonio genetico e lo qualifichiamo addirittura come diritto fondamentale. Come conciliare il diritto a scegliere la propria identità con la ‘storia’ che ognuno si porta dietro? In ogni società l’uguaglianza si unisce alla solidarietà: il diritto a costruirsi la propria identità finisce per incidere sulla solidarietà?”.
Ci saranno dei cambiamenti nell’organizzazione del lavoro? Le madri potranno sostituire i padri? Sarà possibile cambiare cognome, soprattutto per i nati dopo la sentenza, con più facilità?
“è prematuro ipotizzare, allo stato, futuri cambiamenti nell’attribuzione del cognome ai neonati, e quindi del modus operandi degli operatori, in quanto risulta necessario conoscere le motivazioni e le argomentazioni espresse dalla Corte. Bisogna utilizzare molta cautela rispetto all’applicazione di un diverso comportamento dell’ufficiale di stato civile, in quanto la sentenza potrebbe riguardare un solo caso specifico quello di un nato in Italia da genitori di cui uno di cittadinanza straniera che trasmette la propria cittadinanza al figlio e incidere, quindi, soltanto in casi analoghi. Fra l’altro, ritengo che, trattandosi di un argomento che ha delle notevoli refluenze sull’intero assetto familiare e sociale con variegate problematiche connesse, si auspica un celere intervento legislativo rimettendo al Parlamento l’onere di emanare una nuova disciplina relativa all’attribuzione del cognome”.
“A norma dell’art. 136 della Costituzione ‘quando la Corte dichiara l’illegittimità costituzionale di una norma di legge o di un atto avente forza di legge, la norma cessa di avere efficacia dal giorno successivo alla pubblicazione della decisione’. Pertanto, ad oggi la sentenza, qualunque sia il suo contenuto, non potrebbe essere applicata se non dal giorno successivo alla sua pubblicazione. Bisognerà aspettare la pubblicazione della sentenza per avere maggiore contezza, auspicando un successivo intervento legislativo o l’emanazione di opportune direttive ministeriali, per evitare comportamenti difformi o ‘procedure creative’ da parte dei singoli Ufficiali di stato civile chiamati a redigere gli atti di nascita”-