Sostegno alle imprese e impegno per i giovani - QdS

Sostegno alle imprese e impegno per i giovani

Raffaella Pessina

Sostegno alle imprese e impegno per i giovani

venerdì 04 Dicembre 2009

Forum con Camillo Oddo, vicepresidente dell’Ars e componente 3° commissione Attività Produttive

PALERMO – L’Ars è equiparata al Senato per quanto riguarda sia i deputati che la gestione del personale.
“L’Assemblea solitamente si allinea ai criteri di gestione del Senato, ma gli ultimi due provvedimenti non li abbiamo recepiti. Il Consiglio di presidenza non ha deliberato gli ultimi due aumenti attuati invece dal Senato. è praticamente da un anno che non abbiamo operato alcun aumento, anzi cercheremo di congelare gli aumenti. Abbiamo revocato il cumulo delle indennità di carica con la rendita vitalizia ai fini pensionistici. In questi momenti di crisi è sembrato giusto che l’Assemblea desse segnali concreti ai cittadini e in questo senso stiamo anche cercando di entrare nelle pieghe di quelle che sono i possibili interventi attraverso delibere del Consiglio di presidenza per operare ulteriori riduzioni.
Sono 20 i disegni di legge da lei presentati come primo firmatario. Quali sono i campi su cui si è voluto battere maggiormente?
“Gli argomenti che mi appassionano sono il sociale, i giovani e la scuola. Io ho 27 anni di servizio nella scuola e per ora sto lavorando perché in Sicilia vengano istituite le ludoteche per i giovani, per farli crescere lontano dalla devianze. Sul fronte delle attività produttive, in questa legislatura sono riuscito a far approvare un provvedimento che liquida i contributi pregressi ante 2000 agli apprendisti e agli artigiani, ed anche i contributi in conto capitale per potenziare le imprese. Come Pd nel settore dell’agricoltura, abbiamo fatto passare un emendamento sul ripianamento dei debiti. Abbiamo lavorato anche in favore dei contributi per la siccità, con uno stanziamento di 15 milioni di euro. Questa però era una specie di partita di giro dove l’interessato prima paga e poi riceve i soldi. Ad oggi si stanno chiudendo i pagamenti del 2002. Sono stato anche primo firmatario di un documento, condiviso con parlamentari della maggioranza, per l’accesso alla Crias, per l’ottenimento di 30.000 euro senza garanzie e di 50 mila con garanzie e di 500.000 per la trasformazione dei prodotti agricoli, mentre per l’impresa senza trasformazione gli aiuti de minimis sono veramente esigui: 7.500 euro. Abbiamo fatto una proposta che ritengo molto ragionevole sul de minimis, prevedendo una cifra più alta nell’ambito del Psr, come hanno fatto già le altre Regioni italiane e sulla questione dei premi ambientali. La mozione è stata approvata all’unanimità. Lo stesso sistema usato per i contributi in conto capitale lo stiamo proponendo anche per i contributi che anni fa dovevano essere dati a chi assumeva nella categoria degli artigiani e che non sono mai stati dati. Tutte queste proposte andranno inserite come emendamenti nella manovra finanziaria”.
A che punto è il testo per le agenzie territoriali per lo sviluppo produttivo?
“È un testo che deve ancora vedere la luce. Abbiamo presentato come gruppo Pd un disegno di legge in cui si prevedono i nuovi sistemi di sviluppo produttivo e su questo progetto c’era la disponibilità delle altre forze politiche, e superata questa crisi, noi saremo pronti per la sua approvazione. Nel disegno di legge è previsto, per lo sviluppo delle imprese un sistema integrato: togliere i vecchi strumenti (le Asi – Aree di sviluppo industriale) e istituire nuove strutture, che abbiano una regia comune, che non potrà essere altro che il Governo della Regione. Le nuove strutture quindi saranno solo bracci operativi, senza che debbano gestire denaro. Si deve adottare una politica industriale più adeguata e bisogna attrezzarsi con chi opera nel territorio ma su una strategia precisa. È divenuta riduttiva la vecchia concezione dell’agglomerato che indicava una certa zona dove operavano determinati tipi di aziende”.

Sul recupero ambientale delle zone destinate alle cave che cosa pensa?

“Senza il recupero ambientale non si va da nessuna parte. Nemmeno con tutte le proroghe possibili, il sistema estrattivo si fermerà, anche perché, non vi sono nuove cave da sfruttare. Sulla questione è intervenuto anche il Commissario dello Stato. È necessario predisporre dei piani di recupero ambientale, prevedendo anche la relativa copertura finanziaria rinnovando la legge n. 127/1980 divenuta ormai obsoleta”.
 

 
Affrontare i problemi nodali della Sicilia: la programmazione della spesa Ue e la disoccupazione

Quali sono i problemi della Sicilia da affrontare con immediatezza?
“I problemi della Sicilia toccano diversi punti: manca una vera programmazione della spesa europea, abbiamo problemi per quanto concerne la pianificazione, molto delicata che riguarda l’energia. Le attività produttive sono in una situazione assolutamente delicata: l’indice di disoccupazione in Sicilia continua ad essere a livelli allarmanti: nonostante vi siano dati forniti dall’Ocse che dichiarano il contrario, noi continuiamo ad essere i primi per disoccupazione in Italia. La formazione professionale non funziona come collegamento tra la scuola e le aziende. Siamo inoltre per l’ultima volta all’interno del cosiddetto obiettivo 1, fra i territori dell’Unione Europea. Già nella prima esperienza dal 2001 al 2006 non siamo riusciti a fare una buona programmazione.
Si deve fare tesoro di quanto successo in precedenza, ridurre il numero delle azioni, mettere in atto una azione strategica e fare in pratica quello che hanno fatto altre nazioni come Spagna e Grecia. La ricetta è quella di puntare ad impegnare tutte le risorse Europee, con un alto profilo strategico. Ma già i tempi sono divenuti esigui e ci ritroviamo a discutere sempre di come possiamo fare a perdere il meno possibile dei finanziamenti europei invece di conquistare anche il denaro che altre nazioni non sono riuscite a spendere. è quello che hanno fatto gli altri con noi. Dobbiamo cominciare a parlare di politiche per il Sud, di cosa vogliamo fare e diventare più credibili nei confronti di Roma e dello Stato Centrale”.

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