Ferrovie, Regione siciliana morosa. A rischio gli investimenti - QdS

Ferrovie, Regione siciliana morosa. A rischio gli investimenti

Rosario Battiato

Ferrovie, Regione siciliana morosa. A rischio gli investimenti

venerdì 02 Dicembre 2016

Non è stata pagata Trenitalia: a rischio il rinnovo del contratto e gli investimenti nella rete. Non si escludono azioni legali. Bocciata la norma per il pagamento dell’Iva per circa 8 mln € sul contratto di servizio 2016

PALERMO – La Regione non paga e Trenitalia potrebbe staccare la spina degli investimenti. L’allarme è arrivato in seguito all’incontro dei giorni scorsi tra i vertici regionali del gruppo e l’assessore Giovanni Pistorio. Nell’occasione è emerso che la Regione siciliana non si trova nelle condizioni di pagare i corrispettivi per i servizi già erogati nel 2016. A rischio il rinnovo del contratto e gli investimenti nella rete, senza considerare le azioni legali che Trenitalia potrebbe intraprendere contro la Regione.
I due comunicati, che arrivano dall’assessorato delle Infrastrutture e della mobilità e da Trenitalia, hanno tenore diverso, ma non cambiano nella sostanza. Nel corso dell’incontro del 30 novembre tra Giovanni Pistorio, assessore regionale ai Trasporti, Orazio Iacono, direttore della divisione passeggeri regionale di Trenitalia, e Maurizio Mancarella, direttore regionale, l’ordine del giorno “ha dovuto subire un’inaspettata modifica – riportiamo dalla nota del gruppo ferroviario –  alla luce della situazione determinata ieri (29 novembre, ndr) dalla bocciatura di una norma della legge di assestamento finanziario che impedisce alla Regione Siciliana di pagare i corrispettivi dovuti a Trenitalia per i servizi già erogati nel 2016”.
Le parole di Trenitalia trovano conferma nella nota dell’assessorato che spiega come al centro dell’incontro ci sia appunto stata “la bocciatura della norma che prevedeva il pagamento dell’Iva per circa 8 milioni di euro sul contratto di servizio 2016 da parte della Regione siciliana a Trenitalia”. La Regione risulta a questo punto “inadempiente”, come ha dichiarato Pistorio. Sul piatto adesso ci sono tantissime incertezze che vanno dalle azioni che Trenitalia deciderà di porre in essere per salvaguardare i propri interessi aziendali fino al congelamento dei piani di sviluppo ferroviario per l’Isola.
In questo senso la posizione del gruppo è stata molto chiara: “Trenitalia, che sta attentamente valutando le azioni da intraprendere, auspica che la situazione possa trovare una rapida e positiva soluzione nell’interesse primario dei cittadini siciliani e di una mobilità efficace e sostenibile per l’Isola”. A rimetterci, insomma, saranno soprattutto i siciliani dal momento che – spiegano dall’assessorato – a rischio ci sono “le ipotesi di incremento degli investimenti in materiale rotabile e la implementazione dei servizi che Trenitalia ha programmato nonché la stessa prosecuzione del contratto di servizio con grave compromissione della qualità del trasporto ferroviario”.
Del resto si tratta di una situazione anomala: la Regione sarebbe l’unica ad aver registrato questi problemi nel rinnovo del contratto. Trenitalia ha scritto che “tale decisione si pone in assoluta controtendenza rispetto all’impegno che tutte le regioni italiane hanno assunto e che le ha portate a regolarizzare la loro posizione finanziaria, consentendo così di proseguire nell’acquisto di nuovi treni e nell’ammodernamento tecnologico della flotta esistente”.
Appare chiaro che sarebbe il colpo definitivo alle già esili qualità del trasporto ferroviario nell’Isola. Attualmente ci sono soltanto 180 km di linee a doppio binario su 1.379 km (dati Istat) e  41,9% di binario non elettrificato (media nazionale del 28,4). Anche il materiale rotabile non può dirsi di certo dell’ultima generazione: l’Isola è tra le quattro regioni con l’età media più avanzata: 22,5 contro una media nazionale di 18,6 (dati Legambiente).

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