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Palermo – Reset, dal primo gennaio 2017 più lavoro per i dipendenti

Gaspare Ingargiola

Palermo – Reset, dal primo gennaio 2017 più lavoro per i dipendenti

venerdì 02 Dicembre 2016

Si passerà da 29 ore medie a 34: in arrivo dall’Amministrazione comunale altri 4 milioni di euro. Intanto continunano i percorsi di mobilità tra i lavoratori delle partecipate

PALERMO – Tutti i lavoratori della Reset, la società consortile del Comune di Palermo, dal primo gennaio passeranno dalle 29 ore medie a 34. È stato il sindaco Leoluca Orlando a comunicarlo ai sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs, Alba, Asia e Cisal durante la discussione del Piano industriale 2017-2019 alla presenza del presidente dell’azienda, Antonio Perniciaro Spatrisano.
Per raggiungere questo obiettivo l’Amministrazione comunale stanzierà 4 milioni in più oltre ai 40 ottenuti grazie ai contratti stipulati con le altre partecipate Rap, Amat e Amap. Nel 2018 le ore settimanali diventeranno 36 (2 in più per tutti) con un ulteriore fondo strutturale di 3 milioni e dovrebbero essere sbloccati gli scatti di anzianità maturati all’epoca della Gesip e rimasti “congelati” in questi anni. Soluzioni che “migliorano le condizioni reddituali, restituiscono parte della dignità lavorativa a coloro che sono stati maggiormente penalizzati nel passaggio a Reset e riducono il ricorso al lavoro straordinario consentendo un incremento orario più equo – hanno detto i segretari generali di Filcams Cgil, Monja Caiolo, Fisascat Cisl, Mimma Calabrò, e Uiltucs Uil, Marianna Flauto -. Adesso è indispensabile procedere immediatamente con la riorganizzazione aziendale e con la conseguente riqualificazione del personale anche attraverso un piano industriale che veda l’assegnazione di servizi direttamente a Reset”.
Orlando ha sottolineato che la consortile “potrà garantire tale incremento dell’orario di lavoro grazie sia ai contratti già sottoscritti e a quelli in via di sottoscrizione sia al percorso di mobilità interaziendale realizzato nel corso del 2016 che ha consentito, in aggiunta ad altre azioni gestionali, di ridurre gli organici della Reset di circa 100 unità”. E infatti a breve altri 12 dipendenti Reset diventeranno autisti dell’Amat tramite un bando per la mobilità orizzontale e proseguirà lo scorrimento delle graduatorie per il transito nelle altre partecipate comunali.
Margherita Gambino, segretaria provinciale Ugl Chimici, ha ricordato che “l’incremento delle ore di lavoro per i dipendenti della Reset è stato possibile grazie ai sacrifici dei lavoratori delle altre società partecipate come Amat, Amap, Amg che hanno dovuto rinunciare ad avere riconosciuto livelli e posizioni lavorative fermi da decenni per consentire la salvaguardia di altri posti di lavoro”. L’Amg, ad esempio, “ha assorbito le ex società Costruzioni Industriale e Auditing”; mentre l’Amap “ha inglobato Amia Essemme e Aps”.
Tutte aziende oggi “sopraffatte da contenziosi interni da parte di alcuni lavoratori per il riconoscimento di mansioni superiori, che, nella stragrande maggioranza dei casi, vedono le società soccombenti o per opera dei giudici o per necessità, tenuto conto che alcune posizioni lavorative, scoperte per la messa in quiescenza di dipendenti devono necessariamente essere ricoperte”. Per Gambino il trasferimento di centinaia di lavoratori Reset può essere assorbito solo attraverso “una riorganizzazione aziendale e del personale”, specie considerando che “l’Amap e l’Amg sono società a vocazione industriale che si stanno proiettando l’una alla gestione dell’area metropolitana e l’altra alla partecipazione della gara pubblica per l’affidamento del servizio”.

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