Trasporti, in Sicilia regna l'automobile - QdS

Trasporti, in Sicilia regna l’automobile

Rosario Battiato

Trasporti, in Sicilia regna l’automobile

sabato 17 Dicembre 2016

Ispra: l’Isola è distante dalle direttive europee sulla mobilità sostenibile. Catania regina in Italia delle auto Euro 0, le più inquinanti. A Palermo circolano oltre 350 mila macchine. Abisso con le città del Nord per l’uso di mezzi pubblici

PALERMO – Più auto e meno mobilità urbana sostenibile. I siciliani operano in senso inverso rispetto alla direzione impressa dalle politiche comunitarie e nazionali e lo confermano gli ultimi dati del dodicesimo rapporto “Qualità dell’ambiente urbano” dell’Ispra, pubblicato ieri.
Auto vecchie e poca disponibilità nei confronti del trasporto pubblico locale rendono le città siciliane tra le meno sostenibili d’Italia sul fronte degli spostamenti urbani.
Rispetto al 2006, il parco auto nazionale 2015 dei 116 comuni capoluogo di provincia è cresciuto dell’1,3%, mentre si è registrata una sostanziale stabilità rispetto ai dati dell’anno precedente. A livello nazionale, in valore assoluto, domina Roma, con circa 1,5 milioni di automobili circolanti (privati), che supera di slancio il secondo posto di Milano ferma a poco meno di 600mila automobili. Tra le siciliane sono Catania e Palermo a prendersi la testa della classifica, rispettivamente con 203mila e 366mila auto, seguite da Messina con 137mila.
C’è un altro indicatore per comprendere lo stato di estremo caos che riguarda le nostre città. Se L’Aquila risulta essere la città più affollata d’Italia con 716 auto ogni mille abitanti, Catania si posiziona tra le prime dieci con 647 auto per mille abitanti. La seguono a stretto giro, nella speciale classifica regionale, Ragusa (646) e Siracusa (622). Anche Palermo ha un valore medio abbastanza alto (543), ma è più distante.
La presenza di molte auto non è l’unico problema che affligge i centri urbani dell’Isola. Catania, infatti, risulta la città italiana con la più elevata quota di automobili Euro 0, cioè le più inquinanti. I dati Aci confermano che nel capoluogo etneo il 21,6% delle autovetture (2015), cioè un quinto del totale, appartiene alla classe con lo standard emissivo peggiore.
Appena più contenuto il dato nelle altre città: Messina (14%), Palermo (13,7%), Caltanissetta (13,5%). Di conseguenza il numero di autovetture (settore privati) con standard emissivo maggiore o uguale a Euro 4, pur essendo in crescita, mantiene numeri contenuti nelle città siciliane. A Catania, tra il 2011 e il 2015, c’è stata una crescita del 27,9% delle auto in questa categoria, e oggi ammontano a 75.402, pari a circa un terzo del totale delle autovetture circolanti nel capoluogo etneo. A Palermo la situazione è appena migliore con poco più 180mila auto in questa categoria, un dato che vale circa la metà del totale del parco auto.
Visti questi numeri, appare impossibile aspettarsi dati incoraggianti in merito all’utilizzo del trasporto pubblico locale. A livello nazionale si registra una lieve ripresa dell’utilizzo del tpl  nel 2014 rispetto al 2013: l’incremento si verifica soprattutto nei grandi comuni e in particolare a Napoli, Torino, Venezia, Bologna e Palermo, anche se restano ancora distanti i valori del periodo 2008-2011 (circa 8% in meno).
Tuttavia i numeri restano ancora bassi, soprattutto al Sud. Palermo raggiunge quota 38,38 (numero passeggeri trasportati annualmente dai mezzi pubblici per abitante), un po’ meglio Catania (43,40) che comunque risulta in contrazione rispetto al 2013 quando il dato era pari a 48.
I migliori risultati si registrano comunque altrove con Venezia (746), Milano (459), Roma (438), Bologna (273), Torino (271), Firenze (230), Genova (228). Numeri che oggi sembrano davvero irraggiungibili.

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