Crocetta e la "scusa" del disastro sociale - QdS

Crocetta e la “scusa” del disastro sociale

Raffaella Pessina

Crocetta e la “scusa” del disastro sociale

martedì 20 Dicembre 2016

Il presidente: “Mancata approvazione del Ddl sarà un torto a 20mila lavoratori”. Salva i precari ma scaccia all’inferno i disoccupati

PALERMO – Riprendono questo pomeriggio i lavori all’Assemblea regionale siciliana, ma protagonista della settimana è il documento sul bilancio che è stato approvato in Giunta e che ora dovrà essere trasmesso agli uffici dell’Ars. Da qui dovrà transitare dalla commissione Bilancio e quindi approdare in Aula per essere approvato entro la fine dell’anno, pena la proclamazione ancora una volta dell’esercizio provvisorio.
 
Il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta è stato tassativo: “Nel caso in cui il parlamento regionale non approverà la legge sulla stabilizzazione dei precari, non farà un torto a Rosario Crocetta ma a 20 mila lavoratori e ne lascerà altri 30 mila senza stipendio. Ma non credo che farà questo”. Ed ha proseguito dicendo: “Credo che il senso della responsabilità dovrebbe prevalere in tutti e sono convinto che attraverso un confronto puntuale entro il 31 dicembre si può approvare la legge di bilancio, perchè diversamente sarebbe il disastro sociale. In mancanza di una legge – ha affermato il presidente – i precari non potrebbero più essere assunti dalla pubblica amministrazione, soprattutto quelli che lavorano nei comuni in dissesto. Gli articoli della legge sono 15. Si potranno esaminare, se si vuole, in una sola giornata”.
In una nota precedente il Crocetta aveva definito il bilancio approvato dalla giunta un documento “rigoroso, dove il rigore corrisponde al pareggio di bilancio, e che tutela le fasce più deboli. Nei 15 articoli sono previste risorse per i dipartimenti regionali e per tutti gli enti, comprese le società partecipate, argomento questo che solleverà non poche polemiche. I precari saranno i protagonisti di questo bilancio che ricade nell’anno del rinnovo del parlamento regionale”. “È stata inserita una norma che prevede non soltanto la proroga ma la stabilizzazione di questi lavoratori – ha continuato, ribandendo che ci sono anche i soldi per i forestali.
 
“Non mancano risorse per nessuno. Tutto è stato previsto senza inserire articoli ad personam, finalizzati a tutelare particolari soggetti, ma solo norme generali a beneficio dell’intera Sicilia. Volevamo approvare questa legge prima, non è stato possibile per il protrarsi dell’approvazione dell’assestamento di bilancio al 30 novembre e per il mancato inserimento, nella finanziaria nazionale, della proroga dei precari che ha richiesto una valutazione e delle verifiche molto attente della normativa relativa a questo settore”.
Stando alle dichiarazioni del presidente siciliano, quindi si tratta di un bilancio tutto dedicato alla salvaguardia della categoria dei precari e di tutti coloro che attendono uno stipendio da mesi dalla Regione. Ma a ben pensare sarebbero necessarie misure per lo sviluppo e la rinascita di una Sicilia, ormai in ginocchio a causa della crisi economica che ha portato la disoccupazione non solo giovanile a tassi esageratamente elevati.
 
Ma Crocetta non si preoccupa di ciò perchè ha già dichiarato che  “nella prossima finanziaria potranno essere inserite tutte le norme che non hanno trovato spazio adesso e nelle manovre di assestamento verificare eventualmente le previsioni anche sulla base dell’andamento delle entrate che si verificheranno nei prossimi mesi. Dobbiamo verificare – ha aggiunto  – gli effetti reali dell’accordo fatto con il governo nazionale e le previsioni di Pil che ci danno fortemente in crescita e che potranno portare a ulteriori entrate”. Non la pensa così Matteo Salvini, segratario della Lega Nord, che con il progetto “Noi con Salvini” ha visitato lo scorso fine settimana il Palermo: “Il mio obiettivo è, come abbiamo mandato a casa Renzi, mandare a casa il governo Gentiloni-Alfano e, a livello siciliano, Crocetta e Orlando che sono disastrosi. Crocetta è come Gentiloni, non puoi sparare sulla Croce rossa. Sono come il latte, ormai in scadenza: sono finiti”. “Tanto – ha concluso – l’anno prossimo sia a Palermo sia in Sicilia si smaltiscono i residui: ora la Sicilia ha bisogno di una persona normale”.

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