Il Mps di Pc, Pds e Ds ha rubato agli italiani 8,8 mld - QdS

Il Mps di Pc, Pds e Ds ha rubato agli italiani 8,8 mld

Carlo Alberto Tregua

Il Mps di Pc, Pds e Ds ha rubato agli italiani 8,8 mld

mercoledì 28 Dicembre 2016

D’Alema e Bersani responsabili

Avevano fatto filtrare che il buco del Monti dei Paschi di Siena, la più antica banca d’Italia, fondata nel 1472, era di appena tre miliardi. Quando il Consiglio di Amministrazione ha tentato di coprirlo, facendo ricorso al mercato, ai possessori di bond e a fondi internazionali fra cui quello di Doha, il buco è lievitato a cinque miliardi. Ma il mercato ha risposto picche perché non ha creduto alla cifra. Ed aveva ragione perché non appena la questione è andata alla Banca centrale europea, si è scoperta la verità e cioè che il buco è di 8,8 miliardi: una cifra impressionante.
Come hanno potuto, gli amministratori di Mps e Fondazione, Comune e Provincia di Siena ed altri, creare questo disastro finanziario che ora tutti gli italiani si ritrovano sulla schiena?
La risposta è semplice. Hanno inserito nel board personaggi squallidi ed incapaci di amministrare un grande e prestigioso istituto come Mps: trombati, amici degli amici, portatori di voti che di colpo si sono trovati a gestire il Monte ricevendo lauti compensi in lire e in euro.

Dobbiamo ricordare che chi faceva le nomine nel Cda erano “dipendenti” dei segretari prima del Pc, poi del Pds, dopo dei Ds. Nessuna nomina poteva essere fatta senza il consenso di Occhetto, Veltroni, D’Alema e, negli ultimi tempi, di Bersani. Quindi, la responsabilità etica e politica è tutta sulle loro spalle e a loro riferibile.
Quegli stessi personaggi, ad eccezione di Occhetto, hanno pontificato contro Renzi il quale si trova la patata bollente senza alcuna responsabilità. Così ha dovuto far ricorso ad una legge speciale, approvata da Camera e Senato a tamburo battente,  mediante la quale il Governo Gentiloni è autorizzato, in via cautelare, a mettere a disposizione del salvataggio di tante banche, ma soprattutto di Mps, l’enorme cifra di venti miliardi, pari a 1,3% del Pil.
Ma la storia non finisce qua, perché la Bce ha espresso dubbi, forse fondati, sia sulle modalità del salvataggio, che sull’entità del debito, pare superiore agli 8,8 miliardi prima indicati. è strano come M5s, Lega e Berlusconi non comunichino ai cittadini la verità che stiamo indicando.
 

Intanto, la Consob ha sospeso la trattazione in Borsa del titolo Mps sine die, forse per due o tre settimane, perché la matassa è ingarbugliata e bisogna fare chiarezza sulla soluzione che non danneggi il sistema bancario italiano né, prima ancora, azionisti, correntisti e sottoscrittori di bond.
Per fortuna, in questo quadro, Mps ha una certa solidità, più di nome che di fatto, e una clientela affezionata, quindi la sua ristrutturazione e innovazione per adeguarsi al mercato può contare sul rapporto di lungo tempo esistente con la clientela.
Non sappiamo come si concluderà la vicenda, ma certo lo Stato non può far fallire Mps, come a suo tempo fece Obama con le banche statunitensi, ad eccezione della Lehman Brothers, o come hanno fatto intorno agli anni Duemila i governi tedeschi, che immisero in quel sistema bancario 200 miliardi di euro.
Immettere liquidità in Mps e nelle altre banche in difficoltà non risolve di per sé i problemi perché se contestualmente la ristrutturazione non viene affidata a manager di provata esperienza, la stessa cadrà ancora una volta. 

E veniamo ai responsabili del disastro: ne accennavamo prima. Sono i segretari del Partito che ha controllato l’Istituto, ma anche altri dirigenti di peso che privilegiando gli amici e non quelli bravi, hanno contribuito alla situazione tremenda che sta attraversando il sistema bancario italiano a causa di queste banche (non molte, per fortuna).
Ma vi è un’ulteriore responsabilità da sottolineare, quella di Bankitalia. Dove era e cosa ha fatto in questi decenni? Come mai la vigilanza che effettua controlli sistematici non si è accorta delle distorsioni che avvenivano nella gestione di Mps? E come mai la Fondazione che in alcuni periodi ne ha detenuto il controllo, ha nominato dirigenti scadenti?
Come si vede, vi è un coacervo di responsabilità di tanti soggetti che per un verso o per l’altro hanno contribuito a questi eventi gravi traendone però, ciascuno, benefici individuali.
Ed è proprio questa la causa principale: l’avere subordinato l’interesse privato a quello dei cittadini.

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