Turchia: nessuno stop a operazioni militari in Siria - QdS

Turchia: nessuno stop a operazioni militari in Siria

redazione

Turchia: nessuno stop a operazioni militari in Siria

martedì 03 Gennaio 2017

Lo afferma il vicepremier Numan Kurtulmus. Arrestati otto sospetti

ISTANBUL – La Turchia proseguirà le sue operazioni militari in Siria nonostante l’attacco mortale a un night club di Istanbul, un “messaggio” contro la campagna, ha detto il vicepremier Numan Kurtulmus. “è un messaggio per le nostre operazioni transfrontaliere, prima di tutto lo Scudo dell’Eufrate” ha detto il vicepremier usando il nome dall’operazione siriana delle truppe turche.
“Proseguiremo le nostre operazioni oltre confine e lo scudo dell’Eufrate con determinazione”. Il massacro di 39 persone la notte di Capodanno è stato rivendicato dallo Stato islamico in risposta all’intervento turco in Siria. Kurtulmus non ha commentato la rivendicazione.
La polizia di Istanbul, intanto, ha arrestato ieri otto sospetti in relazione all’attacco terroristico.
Secondo esperti di sicurezza turchi, sentiti dal quotidiano Hurriyet, “l’assalitore è determinato, fedele, concreto, esperto, ha nervi d’acciaio e sa come ottenere un risultato” ha detto l’esperto di antiterrorismo Abdullah Agar. “Probabilmente ha già sparato in zone di conflitto, non ha avuto alcuna esitazione a colpire degli innocenti. è assolutamente un killer e con tutta probabilità ha già sparato a esseri umani” ha aggiunto. La polizia turca ha rilasciato le prima immagini dell’assalitore, che ha ucciso 39 persone, ferendone 65, mentre le prima indiscrezioni parlano di un uomo di nazionalità uzbeka o kirghisa. Secondo il quotidiano Haberturk, l’assalitore potrebbe invece provenire invece dallo Xinjiang, la regione nell’ovest della Cina che ospita la minoranza musulmana uigura, e avrebbe circa 25 anni.
Intanto, cominciano ad emergere i dettagli del Capodanno di sangue sulle rive del Bosforo. L’uomo avrebbe preso un taxi dal quartiere di Zeytinburnu per recarsi a Ortaköy, dove si trova il Reina. A causa del traffico sarebbe sceso dal taxi prima di arrivare destinazione e avrebbe camminato quattro minuti per giungere al night club. Le prime immagini dell’attacco sono dell’1.20 locale, quando si vede l’assalitore avanzare sparando sul marciapiede verso il Reina e una persona cadere a terra.
L’uomo colpisce poi le guardie di sicurezze, disarmate a causa di limitazioni al porto d’armi, scrive Habertürk. Un altro video, registrato all’1.23, mostra l’uomo dentro la discoteca, apparentemente dopo il massacro: non si vedono altre persone in piedi.
Secondo gli specialisti che hanno esaminato la registrazione, il militante dell’Isis sembra addestrato professionalmente sull’uso del mitra. Indossa una camicia verde, pantaloni scuri e stivali neri e spara con l’arma a canna lunga nella parte alta dei corpi delle persone. Nel corso dell’attacco ha cambiato sei caricatori e sparato oltre 180 proiettili, secondo gli investigatori.
Non è ancora chiaro quanto tempo l’uomo sia rimasto entro il club prima di fuggire. Dopo essere entrato nell’edificio è salito al primo piano sparando sulla folla, per poi scendere al piano terra continuando a colpire. Secondo le testimonianze ha sparato alla testa anche a chi si trovava già a terra.
Si è poi spostato nelle cucine del Reina, dove è rimasto per circa 13 minuti prima di cambiarsi d’abito, togliersi il cappotto e fuggire dalla scena tra il panico degli astanti. Prima di andarsene ha anche pulito l’arma. L’uomo ha poi preso un taxi ed è sceso nel vicino quartiere di Kuruçesme dopo aver detto al conducente che non aveva soldi per pagare.
Gli inquirenti hanno trovato in tutto 500 lire turche nelle tasche del cappotto abbandonato al Reina e stanno cercando di capire se l’attentatore indossasse due cappotti. Intanto, l’uomo la cui foto è stata diffusa sui social media come quella del presunto autore dell’attacco ha denunciato i siti web che hanno condiviso l’immagine. Ramazan Isan, di origine kazaka, ha detto di essere arrivato a Istanbul per lavorare e di non avere nulla a che fare con l’attacco rivendicato dall’Isis.
Il nuovo anno si è aperto sotto il segno del jihadismo in Turchia. L’attacco della notte di Capodanno al night club Reina di Istanbul si aggiunge ad una sanguinosa lista di ben 33 attentati ereditati dal 2016, ma l’ultima aggressione, rivendicata dall’Isis, sembra indicare che è stata superata una nuova soglia. Questa volta il terrorismo di matrice islamista risulta pericolosamente intrecciato ad un discorso pubblico sempre più invasivo nei confronti dello stile di vita dei cittadini turchi. E i festeggiamenti del Capodanno ne rappresentano l’emblema più recente.

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