Bilancio, Salvatore Sammartano prova a chiarire l'errore - QdS

Bilancio, Salvatore Sammartano prova a chiarire l’errore

Raffaella Pessina

Bilancio, Salvatore Sammartano prova a chiarire l’errore

venerdì 06 Gennaio 2017

Il Ragioniere generale della Regione parla di “rettifica contabile”. I 36 mln tagliati già anticipati nella legge di stabilizzazione

PARLEMO – Il ragioniere generale della Regione Sicilia, Salvatore Sammartano, risponde all’allarme lanciato nei giorni scorsi sull’errore tecnico nel bilancio approvato dall’Assemblea regionale siciliana. “Nessun errore tecnico, ma solo una rettifica contabile – ha dichiarato Sammartano – Quando abbiamo predisposto il bilancio di previsione non potevamo sapere che alla fine l’Ars avrebbe votato l’esercizio provvisorio per cui nel documento contabile avevamo una posta di 45 milioni di euro per i precari, poi ne abbiamo anticipati 36 nella legge di stabilizzazione approvata assieme al provvisorio, quindi si è reso necessario la variazione per evitare la duplicazione della spesa”.
Si è trattato quindi non di un errore ma di variazioni apportate dalla Giunta il giorno dopo Santo Stefano. “Avevamo bisogno di modificare il bilancio di previsione – ha aggiunto il ragioniere – altrimenti ci sarebbe stata una duplicazione”. Sammartano ha spiegato che la scelta di appostare le risorse per i precari nei fondi di riserva era prevista già nel bilancio.
 
Non è dello stesso parere il Movimento cinquestelle che ha chiesto all’assessore all’Economia, Alessandro Baccei, di riferire all’Aula quanto accaduto. “36 milioni di buco nei conti Regione? Un pugno allo stomaco dei cittadini che avranno meno servizi dai Comuni – ha detto Giancarlo Cancelleri, deputato regionale del M5S – Se non è uno scherzo, è una tegola enorme che, grazie a Crocetta e Baccei,  piove sui siciliani, che già scontano servizi al minimo. L’assessore venga immediatamente a riferire in Aula”. Ed ha aggiunto che “chiamare errore tecnico una svista colossale è un fatto gravissimo che pagheranno i Comuni. Per questo errore tecnico della Giunta Crocetta, i comuni siciliani vedranno tagliarsi oltre 36 milioni di euro di trasferimenti. Lo scaricabarile del Governo Crocetta – aggiunge Cancelleri – non ha nulla di eticamente accettabile, tanto nelle mille inadempienze di questa maggioranza, quanto, soprattutto, in questo caso in cui viene sottratto ai Comuni, sempre più sul lastrico, denaro che serve materialmente per fare andare avanti gli Enti locali. Una svista che si unisce a quella già segnalata in fase di manovra quando a novembre il Governo Crocetta ha attivato un mutuo da 40 milioni proprio per i Comuni. Le due cose insieme fanno capire la capacità di attenzione ai Comuni stessi. A pagare sono sempre i cittadini – sottolinea ancora Cancelleri – e lo faranno due volte, uno per un mutuo per gli anni a seguire, uno per il taglio dei servizi su questi 36 milioni”.
Non si è fatta attendere la replica dell’Anci alla correzione nel bilancio a carico dei Comuni. “è indispensabile che si faccia chiarezza sulle risorse complessive che la Regione siciliana intende destinare ai Comuni nel 2017 – hanno detto Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, rispettivamente presidente e segretario generale di Anci Sicilia. “Il governo regionale dia tempestivamente garanzie alle autonomie locali – continuano – in merito ai 36 milioni che, da notizie di stampa, sembrerebbero essere stati prelevati dalle risorse previste a titolo di compartecipazione Irpef per i Comuni e che dovrebbero essere reintegrati nel capitolo di bilancio”. “Siamo certi e convinti che questo non possa che essere il frutto di un assestamento di bilancio regionale – ha aggiunto Luca Cannata, vice presidente vicario di Anci Sicilia con delega al bilancio e alle politiche finanziarie – che non può penalizzare i Comuni, i quali devono avere contezza dei trasferimenti in quanto dovranno chiudere i bilanci entro il 31 marzo e la consideriamo una leggerezza alla quale sarà presto posto rimedio”. “Fare chiarezza sulle risorse è fondamentale – concludono Orlando e Alvano – per rendere possibile una attività di programmazione degli enti locali ed evitare che, come nel 2016, si intervenga con provvedimenti a fine anno”.
Resta insoluta un’altra questione squisitamente tecnica e sollevata già lo scorso anno da Gaetano Armao, ex assessore regionale all’Economia ed ora leader del Movimento nazionale siciliano. Il 5 gennaio dello scorso anno Armao aveva denunciato che l’esercizio provvisorio a cui la Regione era dovuta ricorrere per non aver approvato in tempo il bilancio era stato approvato dall’Ars in modo non corretto. “Invece di rispettare le regole che impongono di spendere ogni mese un dodicesimo del bilancio già approvato l’anno precedente, si è deciso di spendere ogni mese un dodicesimo del bilancio proposto quest’anno dal Governo. E questo è molto diverso, oltre che essere in contrasto con la legge”, ha ribadito Armao. Andando a leggere infatti all’articolo 1 del testo presentato dal Governo all’Ars e pubblicato sul sito ufficiale, si può leggere che si autorizza l’esercizio provvisorio in base allo “schema di bilancio annuale della Regione per l’esercizio finanziario 2017, secondo gli stati di previsione dell’entrata e della spesa ed il relativo disegno di legge approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 423 del 17 dicembre 2016”.

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