Lombardo torna alla carica contro l’eolico - QdS

Lombardo torna alla carica contro l’eolico

Rosario Battiato

Lombardo torna alla carica contro l’eolico

martedì 08 Dicembre 2009

Nella seduta del 2 dicembre, il presidente della Regione ha dedicato un passaggio alla questione delle fonti rinnovabili. Grandi gruppi speculano alle spalle dei siciliani. “E, costruzione a parte, non dà lavoro a tanta gente”

PALERMO – L’ultimo atto di accusa all’eolico arriva direttamente dal vertice della politica isolana. Lo scorso 2 dicembre, durante la seduta all’Ars, Raffaele Lombardo, presidente della Regione siciliana, ha fatto il punto della situazione, tra le altre cose, del sistema energia dell’isola.
L’analisi del presidente agisce a trecentosessanta gradi, evidenziando tutte le problematicità che il sistema eolico ha fatto venire a galla in questi ultimi mesi. Si comincia dalla questione dell’occupazione che, a differenza di quanto sostenuto da studi pubblicati dalla lobby del settore, non convince il presidente Lombardo della sua effettiva applicabilità al territorio.
 
“Intanto – ha spiegato Lombardo – lì non c’è tanta gente che fa la manutenzione a quelle grandi pale, tranne il fatto di metterlo in piedi (l’impianto, ndr), e stabilizzarlo al suolo”. Il secondo punto della questione trattato nel corso della seduta è il riferimento alla speculazione che legalmente o illegalmente arricchisce i grandi gruppi che possono investire nel settore, senza di fatto portare sviluppo ed innovazione per i siciliani.
Gli ultimi dati del gestore confermano che l’eolico continua a monopolizzare il settore delle rinnovabili, 60% dell’intera produzione da energia verde, mentre l’intera produzione isolana di energia non inquinante arriva appena al 7%. “Chi può fare un investimento da cinquecento milioni di euro? Pochi, grandi gruppi multinazionali – ha spiegato ancora Lombardo – beccano grandi contributi e portano a casa grandi utili”.
 
La rivoluzione verde per Lombardo deve passare dal quotidiano e coinvolgere famiglie e piccole imprese attraverso i bandi che permettono ai cittadini di investire per risparmiare e inquinare meno. “Questi ci consentono – ha annunciato il presidente della Regione – di montare i nostri pannelli sui tetti, o sui capannoni, o sopra la serra. Siamo di fronte all’unico modo per far sì che tutte le famiglie di siciliani che vivono sotto un tetto, possibilmente anche quelle che vivono in affitto, possano vedersi accrescere pro capite, mille, duemila euro di reddito all’interno del proprio nucleo familiare”.
La scelta del governatore passa dal fatto che per la “grande industria è stato fatto tutto quello che si poteva fare” e che adesso bisogna partire dal basso per costruire un modello sostenibile. Dall’opposizione non si fanno sconti alle parole del governatore a cominciare dalle future alleanze che passano anche per i caldissimi temi dell’energia. “Il bivio – ha spiegato Antonello Cracolici, presidente gruppo Pd all’Ars, riferendosi alle parole di Raffaele Lombardo – è quello: se lei vuole liberare la Sicilia da una coalizione che, da dieci anni, ha stravinto tutte le elezioni e che poi, alla prova del Governo, ci lascia in eredità le macerie che sono sotto gli occhi di tutti, i sacchetti di immondizia in tantissime strade della Sicilia e un sistema nel quale c’è stato il Far West su ogni settore della vita pubblica. Basta vedere quanto accaduto per quanto concerne la vicenda dell’energia; citava i pali; cosa è stata la gestione dell’eolico in Sicilia?”

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