Ennesimo scandalo formazione. Adesso controlli più stringenti - QdS

Ennesimo scandalo formazione. Adesso controlli più stringenti

Michele Giuliano

Ennesimo scandalo formazione. Adesso controlli più stringenti

martedì 17 Gennaio 2017

Dopo il caso Anfe l’assessore Marziano annuncia un’intesa con i Carabinieri per monitorare la spesa degli enti. Parallelamente la GdF passerà ai raggi X le pratiche sulla regolarità dei finanziamenti

PALERMO – Il caso dell’Anfe ricorda molto quelli del Ciapi o dello Ial Cisl. Tutti però sembrano essere accumunati dallo stesso identico unico denominatore: l’assenza di controlli, difficile oggi dire se per dolo o per superficialità.
Il governo regionale ammette, anche se indirettamente, che effettivamente ci sono delle evidenti falle nel sistema dei controlli. Ecco perchè adesso l’assessorato regionale alla Formazione vuol muoversi di pari passo con le forze dell’ordine: dopo avere stretto un’intesa con la Guardia di finanza, ora spunta anche l’Arma dei Carabinieri. Si parla da parte della Regione di uno stanziamento di 1 milione e mezzo di euro per far intervenire i Carabinieri nelle verifiche sulla spesa dedicata specificatamente alla formazione: "Ben venga ogni indagine che punti a fare piena luce – afferma l’assessore regionale alla Formazione, Bruno Marziano – su un settore nel quale abbiamo con determinazione cercato di affermare principi di legalità, imparzialità e trasparenza, a partire dalla decisione di stanziare un milione e mezzo di euro per affidare all’Arma dei Carabinieri verifiche stringenti su come vengono spese le risorse che devono servire a dare strumenti di formazione utili ai giovani siciliani e garantire possibilità occupazionale ai formatori”.
Oggi, alla luce di quest’ennesima indagine, lo stesso Marziano ammette che i ritardi nell’emanazione dell’Avviso 8, quello dei corsi tradizionali, trova fondamento anche dai dubbi emersi sul sistema a livello regionale da parte del governo siciliano: “A tal proposito – sostiene l’assessore – la cautela e la trasparenza che hanno caratterizzato ogni nostro provvedimento, anche se talvolta possono aver determinato un allungamento dei tempi oltre quanto da noi auspicato, trovano ancor più motivazione dall’emergere di ipotesi di reato tanto rilevanti. Ciò che ci sentiamo di aggiungere in questa fase, confidando nel lavoro degli organi inquirenti, è che la nostra preoccupazione riguarda esclusivamente il destino dei lavoratori e dei giovani corsisti che, per quanto ci riguarda, faremo di tutto per salvaguardare”.
L’ultimo scandalo per l’appunto è quello che riguarda l’Anfe e il suo deus ex machina Paolo Genco, considerato uomo vicino politicamente all’Ncd. Si parla di una colossale truffa da 53 milioni di euro incassati per corsi mai realizzati. “Questa inchiesta – afferma Mimmo Cosentino, segretario regionale di Rifondazione Comunista – è l’ennesima dimostrazione dello sperpero e delle ruberie del danaro pubblico sottratto alla collettività. Auspicando che vadano individuate e perseguite tutte le responsabilità, da quelle del governo e della dirigenza amministrativa siciliani, rilanciamo la proposta di regionalizzare il settore, con la creazione di un albo dei formatori sottratto al mercato delle clientele e alle frodi che hanno visto finora sempre coinvolti ambienti politici e manageriali legati sia al centrosinistra che al centrodestra”.
Ora però si comincia a sussurrare che la pubblicazione della graduatoria definitiva dell’Avviso 8 possa subire uno stop o comunque un pesante rallentamento. Voci che solo in piccola parte conferma l’assessore Marziano: “A differenza di quanto avevo annunciato rispetto alla pubblicazione della graduatoria definitiva dell’Avviso 8 – precisa – posso dire che l’esigenza di valutare i progetti di un ente ammesso a valutazione per sentenza del Tar di Palermo determina un breve slittamento della data. Si tratta di un mero fatto tecnico che non inficia la graduatoria e la sua prossima pubblicazione”.

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