Affitti, nelle isole quelli più bassi - QdS

Affitti, nelle isole quelli più bassi

Adriano Agatino Zuccaro

Affitti, nelle isole quelli più bassi

martedì 17 Gennaio 2017

Rapporto Istat: a livello nazionale si registrano 430,56 €, mentre al Nord-ovest si arriva a 506,55 €. In Sardegna e Sicilia il 10,8% dei pagamenti contro il 18% della media italiana

ROMA – Gli affitti più “salati” del Paese si pagano nel nord-ovest, quelli più bassi nelle Isole; nelle aree metropolitane il conto lievita mentre nei Comuni con meno di 50.000 abitanti il salasso è più tollerabile. Se la media nazionale del 2015 certifica che il 18% delle famiglie paga un affitto per l’abitazione in cui vive, la percentuale più bassa si registra nelle Isole (10,8%), dove è circa la metà rispetto a quelle del Nord-ovest e del Sud (entrambe intorno al 20%). Lo certifica l’Istat attraverso l’Annuario statistico.
La spesa media effettiva per l’affitto è pari a 430,56 euro a livello nazionale e sale a 506,55 euro mensili nel Nord-ovest, la ripartizione dove si paga di più. L’esborso è molto più contenuto nelle Isole, 260,77 euro, circa la metà rispetto al Nord-ovest. Le famiglie affittuarie sono inoltre più diffuse nelle Città metropolitane (25,5%, rispetto al 20,1% dei Comuni periferia delle aree metropolitane e di quelli con almeno 50 mila abitanti e al 14,6% degli altri Comuni fino a 50 mila abitanti), dove mediamente si paga un affitto pari a 476,67 euro mensili, circa 80 euro in più rispetto alla media osservata nei comuni fino a 50 mila abitanti che non fanno parte delle aree metropolitane, scrive l’Istat.
Poco più di 3,2 milioni di famiglie (il 17,7% di quelle che vivono in abitazioni di proprietà) pagano un mutuo. La rata media mensile è di 586,41 euro, con una variabilità sul territorio che va dai 619 euro del Centro ai 497 delle Isole; nelle Città metropolitane si raggiungono i 636 euro mensili. Fra le altre spese per utenze e servizi dell’abitazione, ad incidere maggiormente sulla spesa totale è la bolletta per il gas e altri combustibili, per la quale le famiglie spendono in media 66,99 euro al mese, con valori superiori agli 81 euro nel Nord, assorbiti in larga parte dalla voce relativa al riscaldamento. Musica diversa nelle Isole in cui, con la complicità del clima, la spesa media mensile delle famiglie scende a 36,61 euro mensili. La seconda voce per peso sulle spese per utenze e servizi dell’abitazione è quella per l’energia elettrica (con una media di 47,87 euro) che registra il suo valore massimo nelle Isole: 64,35 euro. La bolletta relativa alla raccolta dei rifiuti è pari, in media nazionale, a poco meno di 20 euro mensili. La spesa media mensile italiana è in linea con quella delle Isole che però, in molti Comuni, non può di certo contare su un’efficienza paragonabile a quella dei cugini del Nord: stessa spesa per una qualità dei servizi distante anni luce.
Nel 2015, il 91,0% delle famiglie italiane possiede almeno un telefono cellulare o smartphone, circa un punto percentuale in più rispetto all’anno precedente. I valori più alti si osservano nel Nord-est e nel Centro, con percentuali superiori al 93%. La percentuale di famiglie che possiedono un personal computer è pari al 62,3%, con valori più elevati al Nord rispetto a Sud e Isole. Infine, il possesso di condizionatori, climatizzatori e deumidificatori è analogo al 2014 e pari al 36,3 per cento in Italia, con forti differenze sul territorio (da circa il 28% di Nord-ovest e Centro a oltre il 50% di Nord-est e le Isole in testa).
Accanto ai dati sul possesso di beni durevoli, l’Istat registra gl’indici inerenti alla povertà assoluta nel 2015; in Italia si stimano 1 milione e 582 mila famiglie in condizione di povertà assoluta: “L’intensità di povertà calcolata per le famiglie, coerentemente con l’incidenza, mostra una situazione peggiore nel Mezzogiorno con valori pari al 19,9%, a testimonianza della gravità della situazione in cui versano le famiglie povere di quella ripartizione”.

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