Il Governo continua a ignorare il ruolo strategico della Sicilia - QdS

Il Governo continua a ignorare il ruolo strategico della Sicilia

Giovanni Mollica

Il Governo continua a ignorare il ruolo strategico della Sicilia

sabato 21 Gennaio 2017

Senza porti gateway e Ponte sullo Stretto non ci saranno merci per l’Alta capacità

Il 16 Febbraio 2016, il Ministro delle Infrastrutture Delrio ha dichiarato che, per l’AV/AC ME-CT-PA sono già disponibili 2,5 mld su un costo complessivo di 8,9. Ultimazione lavori: oltre il 2025.
L’Alta Capacità (merci) consiste nel far viaggiare molti convogli sulla stessa linea, l’Alta Velocità (passeggeri) nel farli andare più veloci. Pur lieti dell’impegno preso dal Governo nazionale, ci chiediamo se i benefici per i siciliani saranno adeguati all’impegno di spesa. Partiamo da una considerazione banale: il numero di treni circolanti cresce solo se vi sono abbastanza merci e persone da riempirli. Esaminiamo il caso delle prime, che rappresentano il parametro più significativo della salute economica di un territorio.
In Sicilia, il 98% delle merci viaggia su gomma. Secondo la Commissione europea, almeno il 30% di esse, per spostamenti superiori ai 300 km, va trasferito su rotaia entro il 2030. Lo impone la lotta all’inquinamento. La realizzazione dell’AC nell’isola aiuta a rispettare queste prescrizioni? Servirà a dare impulso all’economia, aumentando la mobilità complessiva di beni e persone?
Riflettiamo insieme: il trasporto su ferro conviene rispetto a quello su gomma oltre i 500 km, quindi sul piano del trasporto interno alla regione non c’è molto da aspettarsi.
Per uscire dalla Sicilia è indispensabile l’aereo o la nave. Sul primo non vale la pena soffermarsi: nessuna persona con un minimo di sensibilità ambientale può augurarsi l’incremento del traffico aereo e il mezzo è economicamente valido solo su lunghe distanze e per merci ad alto valore unitario. Il combinato gomma/nave è sempre più usato: le merci viaggiano su strada per i primi (o ultimi) 100-300 km (quindi in Sicilia) e su nave nelle tratte intermedie e più lunghe.
A differenza di quanto accade nel resto d’Europa, il combinato gomma/ferro, da noi, è poco utilizzato: i convogli merci che riescono faticosamente ad attraversare lo Stretto di Messina – 20 anni fa erano decine al giorno, ora sono ridotti a un paio – impattano con una rete assolutamente inefficiente fino a Salerno. Anche in questo caso, quindi, limitare l’AC al solo territorio siciliano rende poco produttivo l’investimento annunciato.
In sintesi, solo il Ponte sullo Stretto e la trasformazione in gateway (Porta d’ingresso in Europa) dei migliori scali dell’Isola possono promuovere il combinato gomma/ferro, ridurre i costi di trasporto e l’inquinamento ambientale. Senza di essi, l’introduzione dell’AV/AC ferroviaria è benvenuta ma serve a poco. Una conclusione alla quale è arrivata pure l’Ue quando ha revocato il finanziamento di 200 milioni di euro al Terminal container del Porto di Augusta.

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