Ars, si torna a lavorare, sì a Urega ed ex Province - QdS

Ars, si torna a lavorare, sì a Urega ed ex Province

Raffaella Pessina

Ars, si torna a lavorare, sì a Urega ed ex Province

mercoledì 25 Gennaio 2017

Approvata la riforma sugli appalti e il rinvio delle elezioni dei Liberi consorzi. Il prossimo impegno dell’Aula riguarda la Finanziaria

PALERMO – L’Assemblea regionale ha approvato ieri la legge di riforma degli Urega (Uffici regionali per l’espletamento di gare d’appalto pubbliche). Sono stati 41 i voti favorevoli, 2 contrari e 11 gli astenuti sui soli 54 presenti. Il disegno di legge era slittato per due settimane a causa dell’assenza del numero legale in Aula. Ieri è stata determinante la presa di posizione del presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone che ha respinto i 5 emendamenti presentati dal governo e dalla commissione Territorio in Aula. “Bisogna essere seri fino in fondo, invito governo e commissione a ritirare gli emendamenti aggiuntivi presentati in Aula e che non hanno fatto un percorso legislativo. Dobbiamo approvare la legge  – ha concluso – cosi come è stata licenziata dalla commissione”.
Nel corso della seduta il Ardizzone ha anche informato che il presidente Crocetta ha chiesto di approvare sollecitamente il “Piano di azione e coesione 2014/2020” e che fino a ieri si trovava all’esame della commissione Bilancio. Per questo verrà aperta una seduta martedì della prossima settimana, ultimo giorno di gennaio per poi passare definitivamente all’esame della Finanziaria. Su questo Piano l’Assemblea si pronuncerà attraverso il voto di un ordine del giorno. L’Ars ha anche approvato la legge che rinvia la data delle elezioni delle ex Province entro il 31 dicembre del 2017. Il testo è stato varato con 41 voti favorevoli, 14 contrari e un astenuto. Ok anche all’emendamento presentato dal capogruppo di Lista Musumeci Santi Formica, che ha prorogato i termini proposti dal governo e dalla commissione Affari istituzionali, stabiliti in prima istanza al 31 luglio. Inoltre la notizia che il governo ha preparato un pacchetto di emendamenti da inserire nella prossima Finanziaria che dovrà essere esaminata entro la fine del mese di febbraio, ha messo in agitazione i deputati ieri presenti in Aula. Giovanni Greco di Mpa ha chiesto di vedere gli emendamenti per poterli studiare.
 
Santi Formica di Lista Musumeci ha invece sottolineato come nelle commissioni sono stati presentati alla Finanziaria molti emendamenti che nulla hanno a che vedere con il testo. Formica ha aggiunto che in Aula il governo farà pervenire anche lui degli emendamenti, lo ha già fatto del resto, anche sotto forma di maxiemendamenti, E si chiede se non sia il caso di far riesaminare il testo della Finanziaria alla luce delle novità che il Governo potrà apportare al testo in termini di emendamenti. Inoltre in Finanziaria verrà discussa la creazione id un nuovo soggetto gestore delle autostrade siciliane.
 
A questo proposito, l’assessore alle infrastrutture Giovanni Pistorio ha informato l’Aula ieri pomeriggio affermando che il consorzio che attualmente si occupa delle autostrade in Sicilia sta rischiando di perdere la concessione da parte del ministero delle Infrastrutture e che gli importi che i cittadini pagano sulle tratte Palermo-Messina e Messina- Catania non sono assolutamente sufficienti per poter effettuare una buona manutenzione e che, con il nuovo soggetto, la cui creazione dovrà comunque passare per l’approvazione dell’Ars si apporteranno degli aggiustamenti.
Antonio Malafarina, del Pse si è detto contrario poiché la Sicilia non si può permettere di pagare pedaggi sulle autostrade siciliane.
Ieri mattina intanto è stato presentato all’Ars il Movimento nazionale siciliano che sosterrà la candidatura di Gaetano Armao alla presidenza della Regione alle prossime elezioni. Il nuovo soggetto politico raccoglie le forze indipendentiste, federaliste e sicilianiste ed è stato presentato da Rino Piscitello, già membro del comitato promotore di Sicilia Nazione. “Non è un caso che presentiamo oggi il nostro progetto – ha affermato Piscitello – oggi è il giorno in cui entra in vigore l’accordo capestro firmato da Crocetta con lo Stato italiano. Il decreto legge 251 del 2016 che modifica la norma di attuazione con il quale diventa operativo l’accordo truffa tra Crocetta e Renzi che consegna allo Stato gran parte del gettito fiscale che spetta alla Sicilia”. “Un governo eletto con i nostri consensi non potrà che disdettare questo accordo che toglie l’autonomia finanziaria – ha affermato Gaetano Armao – portandola all’asfissia e portando la Sicilia a diventare, come diceva don Sturzo, un semplice ente locale. Ci candidiamo ad invertire questo processo”.
 
Gli autonomisti si schiereranno solo con il centrodestra: “Impensabile cercare un’intesa con il M5S o con le forze di centrosinistra, artefici del collasso economico e sociale della Sicilia – ha detto Piscitello – se questa coalizione deciderà di partecipare alle primarie vi prenderemo parte anche noi, giocheremo la partita presentando come nostro candidato Armao”.

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