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Catania – L’ex mercato ittico nel degrado

Simone Rizzo

Catania – L’ex mercato ittico nel degrado

mercoledì 25 Gennaio 2017

Gli uffici restano al Faro Biscari. Il Comune potrebbe tagliare un affitto da 800 mila € l’anno, ma tutto tace

CATANIA – Avrebbe dovuto ospitare 202 impiegati, sgravando l’Amministrazione comunale dell’affitto da circa 800 mila euro l’anno che paga al Faro Biscari, ma attualmente all’ex mercato ittico risulterebbero in funzione solo due uffici che si occupano di spurgo pozzi neri. Il resto della struttura è nel più totale degrado, come ha denunciato lo scorso ottobre la commissione comunale al Patrimonio, tramite il suo presidente Salvatore Tomarchio. Peccato che negli ultimi anni, gli annunci si siano sprecati.
È il giugno 2015, quando il sindaco Bianco dichiara, in merito al Piano comunale dei fitti passivi, una rimodulazione del sistema degli affitti pagati dal Comune ai privati. Nell’occasione, il primo cittadino garantisce che i lavori per il recupero dell’ex Mercato ittico di via Domenico Tempio sarebbero terminati nel terzo trimestre 2016 per un costo totale di un milione e 800 mila euro. I lavori però non sarebbero mai iniziati, nonostante, soltanto un anno dopo, l’ex assessore al Bilancio Giuseppe Girlando abbia confermato l’avvio della “procedura di affidamento dei lavori per la ristrutturazione dell’edificio”. “La sede dell’assessorato ai Lavori pubblici, attualmente al Faro Biscari, che costa alle casse comunali 800 mila euro, potrà essere trasferita nel plesso ristrutturato dell’ex mercato ittico”, ha quindi aggiunto l’ex responsabile dei conti comunali. Quest’ultimo smentisce se stesso qualche mese dopo, quando – in una dichiarazione resa l’11 settembre – cambia totalmente le carte in tavola, togliendo dai giochi l’ex mercato ittico: “Sta per partire la gara per ristrutturare la scuola Giovanni XXIII per un milione di euro, dove troveranno sede gli uffici dislocati vicino al Faro Biscari”.
A quel punto sulla struttura abbandonata cala un silenzio tombale fino allo scorso autunno quando, come detto in apertura, la commissione al Patrimonio denuncia le condizioni in cui versa. Contemporaneamente un “blitz” degli attivisti del “Coordinamento universitario” svela che “all’ex mercato ittico ci sono due uffici comunali che si occupano di spurgo pozzi neri, mentre il resto della struttura è completamente distrutto”.
L’odissea dell’immobile non si ferma. Risalendo infatti al Piano di Riequilibrio finanziario pluriennale 2013-2022, viene posto l’obiettivo di trasferire quattordici uffici comunali all’interno della struttura di via Domenico Tempio: tra questi ve ne sono alcuni che erano e che sono ancora presenti al Faro Biscari.
Dei quattordici uffici, ne viene trasferito solo uno, quello dello spurgo pozzi neri già citato, per il quale viene segnalato un costo per la manutenzione straordinaria, per l’adeguamento e per l’informatizzazione dei locali pari a 2 milioni e 500 mila euro. Cifra che non sembra sia stata spesa a giudicare dalle condizioni dell’immobile. E intanto gli uffici del Faro Biscari costano 800 mila euro all’anno, cifra che si potrebbe risparmiare trasferendoli, a non più di 200 metri di distanza, all’ex mercato ittico.
Secondo il presidente della commissione al Patrimonio, Salvatore Tomarchio: “Lo stabile è stato inserito nella lista dei ‘Beni immobili in vendita suscettibili di valorizzazione’. Il problema è che mancano le cifre per riqualificarlo. L’ambiente è stato vandalizzato nel corso dei mesi e verte in una condizione degradante. Come se non bastasse dovrebbe essere inagibile a causa di una serie di norme di sicurezza non rispettate”. A Palazzo degli Elefanti tutto tace, anche se la situazione sembrerebbe essere nota all’assessore al Patrimonio, Salvatore Parlato.

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