Ars, la finanziaria non piace, Crocetta resta isolato - QdS

Ars, la finanziaria non piace, Crocetta resta isolato

Raffaella Pessina

Ars, la finanziaria non piace, Crocetta resta isolato

giovedì 02 Febbraio 2017

Dopo il Pd, polemica al vetriolo anche da Marco Falcone (Forza Italia). “Questa finanziaria non risolve i problemi dei siciliani”

PALERMO – Si prospetta un periodo difficile in Assemblea regionale per l’esame della Finanziaria da approvare entro la fine del mese per porre fine all’esercizio provvisorio. L’iter è già cominciato male, perché il governo ha aggiunto adesso un maxiemendamento con una serie di aggiustamenti da apportare alla manovra che era stata inviata agli uffici dell’Ars nel mese di dicembre. I primi ad attaccare l’iniziativa del presidentee Crocetta sono stati proprio i suoi compagni di partito, in particolare il capogruppo Alice Anselmo e il vice capogruppo Giovanni Panepinto. “Così com’è – avevano dichiarato – non voteremo la Finanziaria” ed hanno chiesto una serie di aggiustamenti attraverso gli emendamenti. Ora scende in campo anche l’opposizione con Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia all’Ars. “Non c’era nulla da aspettarsi di diverso dalla Finanziaria (fortunatamente l’ultima), consegnataci dal governo regionale. Una proposta che è il frutto ulteriore di compromessi e litigi all’interno di una maggioranza sempre più sgangherata, in cui ormai molti cercano di prendere ciò che è possibile”.
“Il testo – aggiunge Falcone – manifesta sin da una prima lettura il nulla più assoluto. Una manovra di non crescita e di non sviluppo, che non risolve i problemi dei siciliani, che lascia nelle sabbie mobili gli enti locali, che rende ancora più fragile il futuro delle nostre imprese e che nulla fa per mettere in freno alla crescente povertà. La settimana prossima il gruppo di Forza Italia presenterà le proprie proposte, misure di crescita, di snellimento delle procedure amministrative e di sostegno alle fasce più deboli”.
I lavori d’Aula riprenderanno il prossimo 8 febbraio. Per il  ragioniere generale della Regione Salvatore Sammartano comunque il Bilancio della Regione siciliana “è ormai strutturalmente al riparo da grosse tensioni o da possibili disavanzi che venivano creati da risorse finanziarie iscritti nelle entrate e che poi a vario titolo non si realizzavano”. Lo ha detto, parlando dei conti pubblici siciliani a margine della presentazione, ieri all’Ars, dell’ultima relazione tecnica che accompagna la Finanziaria “integrativa” del governo. Intanto in commissione legislativa Sanità dell’Ars si leva il grido d’allarme per i Pronto soccorso siciliani: Ieri sono stati ascoltati proprio i responsabili dei Pronto soccorso della Sicilia e nel corso della loro audizione sono emerse molte criticità, come la carenza di personale, la sicurezza all’interno delle strutture, necessità di interventi strutturali, rafforzamento del collegamento con la medicina di base e con i territori. Ai lavori, ha partecipato anche l’assessore regionale alla Salute Baldo Gucciardi: presenti i direttori generali e i direttori sanitari delle Aziende e i responsabili delle medicine e chirurgie di accettazione di urgenza, delle aree emergenza-urgenza e dei pronto soccorso delle Aziende sanitarie siciliane. “È stato un utile momento di confronto – dice Digiacomo – sulla funzionalità e sulle esigenze dei Pronto Soccorso, che rappresentano spesso avamposti fondamentali nel rapporto fra cittadini e servizi sanitari. E’ indispensabile anche affrontare i problemi legati alle liste di attesa, al rapporto con il 118, alla carenza di posti letto, ai ricoveri impropri”.
Questi temi saranno affrontati nuovamente dalla commissione Sanità dell’Ars che, di concerto con l’assessore regionale alla Salute, si è impegnata a redigere un ‘atto di indirizzo’ per recepire i suggerimenti avanzati nel corso dell’audizione dai medici e dai dirigenti impegnati ogni giorno sul campo. Vincenzo Figuccia, vice capogruppo di Forza Italia all’Ars, è intervenuto a favore dei dipendenti degli enti di formazione in difficoltà sia per mala gestione o perchè sotto indagine o per procedimenti avviati dalla magistratura. “I dipendenti dell’Anfe non devono pagare il conto della mala gestione dell’ente di formazione – ha detto Figuccia – Per questa ragione i 700 dipendenti vanno tutelati anche davanti ad una procedura di revoca dell’accreditamento da parte della Regione. Non possiamo permettere un’altra macelleria sociale nella formazione professionale dopo quelle provocate dalle pessime decisioni del governo Crocetta”. Ed ha aggiunto: “Occorre un intervento straordinario che metta in sicurezza tutti i dipendenti degli Enti di formazione. In questi giorni registriamo anche le forti proteste dei dipendenti dell’Ente Ial, con casi di sciopero della fame e della sete. Il governo regionale si adoperi per dare garanzia occupazionale ai lavoratori degli enti senza penalizzarli ulteriormente”.

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