Depuratori, le sanzioni incombono ma si continua a sprecare tempo - QdS

Depuratori, le sanzioni incombono ma si continua a sprecare tempo

Rosario Battiato

Depuratori, le sanzioni incombono ma si continua a sprecare tempo

martedì 07 Febbraio 2017

Entro il 31 gennaio il Governo nazionale avrebbe dovuto nominare il commissario unico: ad oggi tutto tace. In vista del passaggio di consegne, l’assessore Contrafatto ha elencato le criticità

PALERMO – La depurazione isolana continua ad accumulare ritardi. Anche il Commissario unico nazionale, previsto dalla legge, non è subentrato entro i tempi previsti mentre le problematiche restano tutte in piedi.
A mettere nero su bianco alcune delle criticità è stato l’assessore/Commissario regionale Vania Contrafatto che le ha elencate in un dossier, un documento che dovrebbe consegnare alla nuova struttura commissariale nazionale in vista del passaggio di consegne. Tra le difficoltà segnalate – riportate nei giorni scorsi dal GdS – ci sono l’assenza dei fondi, in quanto “le modalità di gestione delle fonti di finanziamento e il loro trasferimento si sono rivelate del tutto inadeguate a una celere operatività della struttura commissariale”.
A queste evidenze, si aggiungono anche i termini dei passaggi burocratici, che l’assessore ha suggerito di ridurre. Attualmente ci sono 34 interventi cantierabili e altri 6 sono previsti per la fine del 2017. Per altri 26 interventi deve ancora essere completata la fase di progettazione.
Negli ultimi anni in Sicilia ci sono stati ben 7 decreti di nomina per l’assessore Contrafatto che hanno riguardato 78 interventi per 45 agglomerati per 855 milioni di euro di importo finanziato. Numeri del ministero dell’Ambiente – ne ha parlato Galletti verso la metà di gennaio in audizione in commissione Bilancio – in vista “del nuovo quadro normativo” che vedrà l’attività dei Commissari, nominati per l’adeguamento alle sentenze di condanna della Corte di Giustizia relative alle procedure n. 2004/2034 e n.2009/2034, venire ricondotta “in capo ad un unico Commissario straordinario per la realizzazione e l’adeguamento dei sistemi di collettamento, fognatura e depurazione degli agglomerati urbani oggetto delle due infrazioni”.
Il commissario unico sarà “dotato dei necessari poteri straordinari ed acceleratori, dovrà dedicarsi in via esclusiva alla realizzazione degli interventi”. La sua azione sarà agevolata dal “supporto di una Segreteria tecnica (composta da un massimo di 6 esperti) dei cui oneri si farà carico il ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare”.
La scadenza per il subentro era stata fissata per la fine di gennaio: “il Commissario unico, scelto tra persone di comprovata esperienza gestionale e amministrativa sarà nominato entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto legge (decreto-legge 29 dicembre 2016, n. 243 “Interventi urgenti per la coesione sociale e territoriale, con particolare riferimento a situazioni critiche in alcune aree del Mezzogiorno” che è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n.304 del 30 dicembre scorso, ndr), con decreto del presidente del Consiglio dei ministri, sentiti i presidenti delle Regioni interessate (Abruzzo, Calabria, Campania, Friuli Venezia-Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Puglia, Sicilia, Valle d’Aosta, Veneto), e resterà in carica per un triennio”.
Ad oggi ancora nessuna novità è arrivata da Roma, ma intanto le sanzioni continuano a incombere. L’Isola, infatti, è direttamente coinvolta in tre procedure, due delle quali sono già finite in sentenza. Di recente è arrivato anche il nuovo deferimento alla Corte di giustizia Ue della Commissione europea, facendo riferimento alla mancata esecuzione della sentenza della stessa Corte che risale al 19 luglio del 2012. In caso di accoglimento della Corte, ci sarebbero pronti 185 milioni di sanzioni tra multa forfettaria di 63 milioni di euro e una penalità di ben 347 mila euro al giorno. Per la Sicilia ci sono 51 agglomerati coinvolti sugli 80 totali, che potrebbero valere fino a 117 milioni di euro.

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