Crocetta e le proposte "anticrisi" per il Mezzogiorno - QdS

Crocetta e le proposte “anticrisi” per il Mezzogiorno

Raffaella Pessina

Crocetta e le proposte “anticrisi” per il Mezzogiorno

venerdì 10 Febbraio 2017

Ma il presidente della Regione non è riuscito a trovare soluzioni per la Sicilia. Intervento a margine di un convegno che si è svolto a Napoli

PALERMO – La crisi della Sicilia ormai ha varcato i confini della nostra Regione ed è così che Riccardo Gallo, deputato nazionale di Forza Italia, eletto ad Agrigento, si fa porta bandiera delle questioni della sua Isola con i vertici governativi romani. “Con il parere contrario del ministro De Vincenti, al mio ordine del giorno, che prevedeva l’introduzione di misure per il sostegno alle imprese agricole siciliane colpite dalle abbondanti nevicate di gennaio e dalle successive alluvioni, che hanno letteralmente messo in ginocchio un’intera economia territoriale, questo governo, così come quello precedente, conferma anche in questa occasione, l’evidente disattenzione per il Mezzogiorno e in particolare per la Sicilia.” Gallo stigmatizza il comportamento dell’Esecutivo: “Ancora una volta – prosegue Gallo – la comunità siciliana, deve affrontare da sola i tanti problemi di natura economica e sociale che seguono dopo il verificarsi di eventi atmosferici di così vaste proporzioni. Chi invece vive e governa sul territorio siciliano la pensa in maniera diversa”.
“Credo che il Governo Gentiloni stia lavorando – ha invece detto il Presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta – ma è chiaro che c’è una situazione che richiede un po’ di chiarezza, e non sono tra quanti pensano che le elezioni vadano rinviate. Se il prezzo che dobbiamo dare in questi mesi è quello di uno scontro continuo, tanto vale eleggere un parlamento con il proporzionale, che forse potrà fare riforme costituzionali serie”. Crocetta parla anche di ricette per uscire dalla crisi: “Per il Mezzogiorno occorrono politiche di defiscalizzazione molto forti, perché Napoli e Palermo non hanno le stesse possibilità rispetto ai mercati del Nord e sopportano costi maggiori”.  C’è da chiedersi perchè queste ricette non siano state applicate dal presidente in Sicilia per risollevare la regione dalla depressione economica e sociale in cui è caduta ormai da anni, e soprattutto c’è da riflettere sul fatto che se a Crocetta è stato impedito di mettere mano alle riforme, è perché i partiti hanno dato priorità alle questioni politiche piuttosto che mettere al primo posto il benessere dei cittadini. Ormai anche la Chiesa scrive documenti a favore del Sud. “Siamo convinti che far leva sui giovani sia un atto di lucidità politica – hanno scritto in un documento i vescovi delle regioni del Sud Italia- al quale non si dovranno sottrarre le istituzioni centrali e regionali, deputate a creare le condizioni per incrementare l’occupazione al Sud”. 

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