La Regione alimenta oltre 2.000 dipendenti di undici Consorzi di bonifica che lasciano a secco 2/3 del territorio. Da 9 anni in attesa di riforma, oggi 73 mln per il personale e oltre 130 mln di debiti
Rischia di esplodere tutto il sistema dei Consorzi di Bonifica della Sicilia, oberati dai debiti sempre più crescenti, senza risorse necessarie a garantire la normale attività e soggetti da tempo a subire innumerevoli procedimenti risarcitori. Con i tanti lavoratori sul groppone che gravitano attorno ai Consorzi di Bonifica tra tempo indeterminato e stagionali i costi ogni anno si aggirano sui 73 milioni di euro. Troppo rispetto a quello che queste strutture riescono a garantire a livello di servizi: basta un dato su tutti e cioè che su 160 mila ettari irrigabili, sulla base del censimento fatto dall’Università di Palermo, appena 58 mila sono effettivamente serviti dall’acqua. Questo per i più svariati motivi: per assenza o carenza di infrastrutture in primis. Quest’anno potrebbe anche aggiungersi la calamità della siccità.
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