Formazione, sulle assunzioni rimane ancora poca chiarezza - QdS

Formazione, sulle assunzioni rimane ancora poca chiarezza

Michele Giuliano

Formazione, sulle assunzioni rimane ancora poca chiarezza

martedì 14 Febbraio 2017

L’attacco dei sindacati: “In assenza di norme precise, è chiaro che i 4mila licenziati rimarranno fuori”. Bruno Marziano: “Affrontate esigenze sull’assorbimento del maggior numero di lavoratori”

PALERMO – Da una parte la Regione dice una cosa, dall’altra sindacati, lavoratori e chi più ne ha più ne metta. La Formazione professionale in Sicilia non mette d’accordo davvero nessuno, oramai da lungo tempo. Soprattutto adesso che di soldi ce ne sono molti di meno e quindi di conseguenza sono ancora meno le persone da potere accontentare.
Neanche l’avvio imminente dell’Avviso 8, quello dei corsi tradizionali, riesce a riportare un briciolo di serenità al settore. Non solo perché non tutti gli 8 mila i lavoratori potranno rientrare in servizio per via dei tagli ai fondi stabiliti dal governo regionale, ma anche per effetto di un impianto normativo sulla “libera concorrenza d’impresa” che rischia di fare ancora più disoccupati di quelli che già non si prospettano. Infatti già sarebbero spuntati i primi bandi per l’avvio dei corsi da parte degli Enti e sarebbe emerso il pericolo di nuove assunzioni. La Regione però smentisce, anzi ha convocato tutti gli enti negli uffici dell’Assessorato regionale.
Sono state affrontate le “esigenze di assorbimento del maggior numero possibile di lavoratori” ed è stata definita una modalità di comportamento che poi andrà calata in tutte le realtà provinciali. “Stabilita – fa sapere lassessore regionale alla Formazione, Bruno Marziano – una road map sulla tempistica che consentirà di accelerare l’avvio delle procedure, fermo restando il rispetto per le regole e le modalità di attuazione. Sono convinto che gli incontri saranno utili a risolvere eventuali elementi di criticità e ci consentiranno di proseguire nel percorso per la ripresa delle attività formativa. Dopo il finanziamento delle 985 classi di obbligo formativo con cui si è recuperato lanno scolastico 2015/16 e si sono ottenute le classi richieste per il 2016/17, adesso faremo quanto necessario perché si avviino le attività previste con l’Avviso 8”.
Diametralmente opposta però la posizione dei sindacati che al contrario sostengono tutta un’altra ipotesi. “L’Avviso 8, finalmente pubblicato, avrebbe potuto salvare i lavoratori della Formazione professionale, circa 4 mila, già licenziati – sostengono Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, e Giuseppe Raimondi della segreteria della Uil Sicilia – ma, in assenza di norme precise ed esigibili sulle modalità di assunzione del personale, resta la certezza che questi lavoratori non rientreranno più in servizio. Anzi sono previsti ulteriori duemila esuberi. In assenza di accordi contrattuali, le norme sulle riassunzioni contenute nell’Avviso 8 sono mere dichiarazioni di principio e non tutelano i lavoratori, che hanno già esaurito gli ammortizzatori sociali e che oggi si ritrovano senza occupazione e sostegno al reddito. Insomma una presa in giro a spese di tanti disperati. Rischiamo di assistere, invece, – concludono Barone e Raimondi – ad una nuova ondata di assunzioni clientelari in previsione della prossima campagna elettorale. La Formazione professionale siciliana continua con i vecchi vizi. Speriamo di essere smentiti, non a chiacchiere, individuando norme e procedure trasparenti”.
Intanto c’è già un primo “caso” e riguarda l’ente storico dell’Eris di Catania a cui è spettata una delle fette di finanziamento più grosse dellAvviso 8. Secondo quanto sostengono proprio i sindacati questo Ente ha pubblicato sul proprio sito una serie di bandi per assumere nuovo personale docente e non docente in tutte le proprie sedi: Catania, Palermo, Agira, Favara, Siracusa e Santa Teresa Riva, SantAlfio, Caltagirone, Adrano e Cerda.

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