Ecco come Malta ci soffia i turisti - QdS

Ecco come Malta ci soffia i turisti

Michele Giuliano

Ecco come Malta ci soffia i turisti

giovedì 10 Dicembre 2009

Turismo. Strategie sbagliate e perdita di pernottamenti.
Pil dal turismo. La Sicilia riesce a trarre giovamento dal turismo soltanto per il 12,5% del suo prodotto interno lordo. Malta invece ha un Pil prodotto dal turismo che arriva addirittura ad un tasso del 34%.
Turisti per km2Malta ha potuto contare su 305.700 turisti nel 2008 che, rapportati all’estensione della superficie, portano alla cifra di 967,4 turisti per chilometro quadrato. In Sicilia 162 turisti per km2.

È una Sicilia dalle grandi potenzialità turistiche ma dagli scarsi benefici ottenuti nel settore. La classica montagna che partorisce il topolino. Davvero incredibile l’ultimo report statistico su dati estrapolati dall’Osservatorio regionale al Turismo che riesce a mettere in evidenza come l’Isola riesca persino ad essere surclassata da territori che non potrebbero nemmeno minimamente competere per potenzialità e risorse economiche e ambientali. Un esempio su tutti? Il raffronto tra la Sicilia e Malta.
La prima riesce a trarre giovamento dal turismo soltanto per il 12,5 per cento del suo prodotto interno lordo. A Malta invece sfruttano al massimo le pur risicate risorse (rispetto al colosso Sicilia, sulla carta) ed ecco che “Davide sconfigge Golia”.
 
Malta infatti ha un Pil prodotto dal turismo che arriva addirittura ad un tasso del 34 per cento. Cioè 3 volte superiore a quello della Sicilia. Malta ha potuto contare su 305 mila e 700 turisti nel 2008, secondo quanto riporta l’ultimo rapporto dell’ufficio statistica maltese, che rapportati all’estensione della superficie portano alla cifra di 967,4 turisti per chilometro quadrato. La Sicilia rispetto a questo rapporto diventa ancora più piccola: con i suoi 4 milioni e 174 mila turisti (fonte Osservatorio regionale del Turismo) ha fatto appena 162 presenze ogni chilometro quadrato. Qui siamo addirittura 6 volte più piccoli.
 
Non solo: l’Isola riesce a tenere testa alla piccolissima Valle d’Aosta e si fa mettere sotto dal Veneto e dalla Catalogna, i quali superano di 3 punti percentuale il Pil siciliano nel turismo.  Da sottolineare che al crollo degli arrivi e delle presenze turistiche fa fronte uno stratosferico investimento della Regione sul piano turistico: negli ultimi 6 anni infatti sono stati spesi un miliardo e 400 milioni di euro dal bilancio del governo di Palazzo d’Orleans. Soldi “investiti” alle voci di “incremento turistico”, “contributi ad associazioni e vari istituti e consorzi”, ed ancora per manifestazioni, supporto ad aziende esterne (oggi in parte soppresse), per opere pubbliche in chiave di miglioramento infrastrutturale, per potenziamento di servizi ed ancora per attività sportive di richiamo turistico.
 
Alla resa dei conti però l’Osservatorio turistico della Regione ha potuto registrare un calo assoluto di arrivi dal 2005 ad oggi.
E Malta? Poche ma essenziali le mosse dello Stato maltese: ha operato l’abolizione, dal 1 novembre 2008, della tassa sulle partenze via aerea e via mare che ha rappresentato un incentivo alla mobilità. Altro fattore incoraggiante è dato dal consolidamento di voli low cost verso l’Italia ad opera della Ryanair, che pare intenzionata ad aumentare l’offerta di destinazioni italiane.
 
Si registra inoltre un aumento delle inserzioni pubblicitarie sui media maltesi, promosse da agenzie turistiche locali.
A prendere posizione sul difficile momento del comparto turistico siciliano è la Cisl che da Siracusa ha voluto lanciare un messaggio abbastanza forte e allo stesso tempo allarmante organizzando un convegno sul presente e futuro del turismo siciliano: “Il settore – dice il segretario provinciale della Cisl, Paolo Sanzaro – è frenato dall’assenza di una seria programmazione. Serve attuare un sistema turistico locale, sulla scorta del modello già applicato nella Regione Sardegna, che può divenire uno strumento per riunire operatori pubblici e privati verso uno sviluppo integrato del territorio”.
Oggi si parla anche di 600 agenzie di viaggio che sono state dichiarate in stato prefallimentare secondo quanto reso noto dalla Fiavet: “Purtroppo – afferma Mario Bevacqua presidente della Fiavet – l’economia siciliana nel campo del turismo deve fare i conti con l’abusivismo. L’eccesso di concorrenza, oltretutto sleale, ha finito per annacquare il mercato”. Anche la banca del Monte dei Paschi parla, in una sua recente indagine statistica, di settore turistico siciliano che risente fortemente della crisi in termini di arrivi.

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