Ars, caos e assenze. La Finanziaria resta un rebus - QdS

Ars, caos e assenze. La Finanziaria resta un rebus

Raffaella Pessina

Ars, caos e assenze. La Finanziaria resta un rebus

venerdì 24 Febbraio 2017

La commissione Bilancio ha chiesto chiarimenti alla Giunta su 3 miliardi. Sul testo “light” non sembra esserci una vera intesa

PALERMO –  Percorso ad ostacoli per la Finanziaria ed è già quasi certa una proroga dell’esercizio provvisorio di un altro mese. Ieri pomeriggio il presidente vicario, Antonio Venturino, ha comunicato all’Assemblea che la Giunta di governo in corso non aveva ancora varato il Ddl per la proroga dell’esercizio provvisorio e il presidente della commissione Bilancio, Vincenzo Vinciullo, intervenendo in Aula ha osservato: “Speriamo sia una proroga proficua e che il governo predisponga gli atti correttamente. Al momento tanti capitoli di spesa sono fortemente implementati. La commissione Bilancio chiede che nel Ddl che andremo a votare sia posta la clausola che i direttori generali non possano utilizzare queste somme finché non verrà approvato il bilancio, non possiamo riprendere a creare debiti fuori bilancio”.
Critici i sindacati sui mancati accordi politici sul documento finanziario: “è uno spettacolo indecoroso – ha detto Claudio Barone, segretario generale di Uil Sicilia – Ancora oggi tra Finanziaria, esercizio provvisorio e varie ipotesi di manovra deputati e governo regionale continuano a giocare, senza concludere nulla. A farne le spese, però, sono sempre i lavoratori che vivono già da troppo tempo in una condizione di drammatica emergenza – ha concluso – Chiediamo a governo e Assemblea di recuperare quel minimo di dignità e di mettere in sicurezza, ognuno per le proprie competenze, le emergenze che ci sono in nell’Isola”.
Documenti finanziari che sollevano dubbi, perché ci sono poste per 3 miliardi di euro sulle quali la commissione Bilancio ha chiesto spiegazioni al governo Crocetta, sollecitandolo a presentare il prima possibile relazioni tecniche dettagliate su ogni singola spesa iscritta nel documento contabile di previsione per il 2017. La Bilancio mercoledì ha concluso solo a tarda notte l’esame degli articoli dell’ultima Finanziaria di questa legislatura.
 
Il presidente Vincenzo Vinciullo (Ncd) assieme ad alcuni componenti della commissione e ai funzionari del Bilancio hanno esaminato oltre 8mila capitoli del Bilancio e hanno riscontrato presunte “anomalie”. In alcuni capitoli sarebbero state appostate somme maggiori rispetto a quelle che di solito venivano inserite storicamente. La commissione ha inoltre ascoltato il ragioniere generale uscente Salvatore Sammartano, il dirigente del dipartimento Bilancio, Giovanni Bologna, il capo di gabinetto della Presidenza, Giulio Guagliano, e altri funzionari della Regione. “Solo in parte – spiega Vinciullo – hanno dato una giustificazione plausibile all’aumento delle somme appostate in alcuni dei capitoli sotto esame”. “Purtroppo non siamo riusciti ad avere risposte su tanti altri aspetti – ha aggiunto – perché i dirigenti generali dei vari dipartimenti non si sono presentati in commissione, sebbene noi li avessimo convocati”.
Il presidente della commissione Bilancio ha annunciato già da qualche giorno di essere passato all’opposizione di questo Governo. Da una prima analisi delle carte, i dubbi maggiori sarebbero su circa 300 milioni di euro. Vinciullo ha già avvertito il Governo: “Se il governo non farà arrivare le relazioni tecniche dettagliate dei singoli capitoli sui quali abbiamo riscontrato anomalie chiedendo spiegazioni e giustificazioni sull’aumento della spesa appostata non potremo andare avanti con la manovra”. Buona parte dei 3 miliardi potrebbe essere giustificata con l’introduzione delle nuove procedure di contabilità che impongono una più dettagliata scrittura della spesa nel documento, spalmata in più capitoli. “A queste condizioni non ci sono margini per chiudere la manovra – ha riferito – L’assessore Baccei ieri (mercoledì per chi legge) era impegnato a Roma per questioni importanti attinenti il bilancio della Regione, ma il presidente Crocetta ha pensato bene di non presentarsi in commissione, dove non s’è vista neppure il suo vice, Mariella Lo Bello”.
Sempre ieri pomeriggio si è riunito a Palazzo dei Normanni il gruppo parlamentare ‘Centristi per l’Europa’ alla presenza di Gianpiero D’Alia, per discutere della situazione politica alla Regione, alla luce delle dimissioni di Gianluca Miccichè, assessore di riferimento del partito, dopo le polemiche sul caso dei fratelli disabili.
 
Sul dialogo del Governo con i Centristi è intervenuto il Presidente della Regione, Rosario Crocetta: “Il dialogo è aperto con i Centristi per l’Europa di D’Alia, con i quali stiamo discutendo sulla nomina del nuovo assessore. Dunque nessuna rottura – ha detto Crocetta – Confermo di avere sempre avuto un rapporto molto leale con D’Alia. Detto ciò, una verifica complessiva penso vada fatta, per accertare chi alle prossime elezioni sarà nel progetto del centrosinistra in Sicilia. Quando parlo del ‘governo dei leali’, ne parlo in termini di condivisione del progetto politico. Chi sta con noi adesso, è chiaro che dovrà stare anche nel nuovo progetto di governo”.

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