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G7 Taormina: servono interventi anche nell’area di Giardini Naxos

redazione

G7 Taormina: servono interventi anche nell’area di Giardini Naxos

venerdì 24 Febbraio 2017

Le sistemazioni di svincolo autostradale e illuminazione del porto potrebbero non bastare

A circa tre mesi dal G7 di Taormina, si assiste a una situazione ancora tutta da definire: la Perla dello Ionio è ancora impreparata ad accogliere l’evento, senza contare poi il supporto che saranno chiamati a dare i Comuni limitrofi, con Giardini Naxos capofila.
A meno di 100 giorni dall’apertura dell’evento, sono in grande ritardo i lavori per consentire a Taormina di accogliere nel modo migliore i grandi della Terra, tra strade dissestate che necessitano di ripavimentazione e infrastrutture in attesa di ristrutturazione. Da realizzare ci sono anche due eliporti, in un’area dove però, al momento, sono presenti solo sterpaglie, rifiuti e pascoli per pecore a poca distanza.
Il rischio di fare cattiva figura è dietro l’angolo. Il progetto presentato dall’Amministrazione comunale di Taormina ammonta a 15 milioni di euro e prevede tra le altre cose il ripristino del Palazzo dei Congressi e alcuni interventi nel Teatro Greco, oltre al rifacimento dell’intera rete stradale. Si è mosso tutto a rilento, però, a causa dei ritardi nella nomina del commissario straordinario per il G7 Riccardo Carpino, a cui ora spetta una vera e propria corsa contro il tempo.
Anche Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, ha manifestato preoccupazione sullo stato attuale della situazione: “Rispetto a La Maddalena e L’Aquila – ha detto – bisogna fare solo piccoli interventi, ma comunque sarebbe stato meglio muoversi prima. Sono preoccupato e ho espresso le mie perplessità davanti alla Commissione bilancio della Camera. è stato anche presentato un emendamento che ha molto ridotto la possibilità di intervenire senza regole. Ho avuto un contatto con il commissario straordinario nominato dal governo, il prefetto Carpino, che mi ha detto che i lavori da svolgersi sono solo due, e su questi lavori faremo una vigilanza attenta. Mi auguro che la mia preoccupazione possa essere sterilizzata”.
Il riferimento è alla decisione presa dal Governo per accelerare i tempi dei cantieri, consentendo l’affidamento attraverso il sistema della procedura senza appalto, dunque un iter eccezionale che deroga il Decreto legge n.243/2016, non applicata neppure per gli interventi post sisma.
Certamente lo snodo principale è costituito da Taormina, ma altrettanto protagonista sarà Giardini Naxos. Gli addetti ai lavori, infatti, verranno dislocati nelle strutture ricettive di Giardini e Letojanni e tra il 22 e il 28 maggio gli alberghi a quattro e cinque stelle accoglieranno tra le 1.500 e le 2.000 persone, senza contare i giornalisti della stampa internazionale. L’ingresso portuale di Giardini Naxos sarà inoltre utilizzato per la logistica di tutta la marineria coinvolta (Marina militare, Guardia di Finanza, Capitaneria di Porto, Carabinieri e Polizia) e, come fanno sapere dal Comune, gli ospiti americani potrebbero essere presenti in rada con una portaerei e altre navi.
In questo contesto, dal Comune di Giardini sono state espresse perplessità a causa della scarsità dei fondi riservati: il sindaco Nello Lo Turco è riuscito a strappare all’assessorato alle Infrastrutture della Regione Siciliana la promessa di sistemare lo svincolo autostradale, qualche ringhiera, l’illuminazione del porto e la bitumazione di una porzione di strada che conduce nella zona in cui sono edificati gli alberghi.
Preoccupazione e apprensione sono state poi manifestate da Danilo Bevacqua, presidente del Consiglio comunale: “Giardini – ha detto – supporterà la sede ufficiale del G7 ospitando un buon numero di addetti ai lavori, ma a tre mesi dall’appuntamento ancora non sono iniziati i lavori di sistemazione della cittadina turistica per quanto concerne l’arredo urbano e anche per la sistemazione di alcuni tratti stradali. In particolare, dovrebbe essere migliorato l’ingresso in paese in riferimento all’area portuale”.
Bevacqua ha poi espresso ulteriore preoccupazione per le eventuali manifestazioni di protesta contro il G7 che rischiano di essere dirottate proprio su Giardini Naxos. Già da mesi centri sociali, comitati territoriali, partiti della sinistra e sindacati di base hanno avviato un percorso che culminerà nel contro-vertice del 26 e il 27 maggio. Una vera e propria rete, con ventidue realtà da Palermo, Catania, Messina, Caltanissetta, Enna, Ragusa, Siracusa e Taormina, composta da molte anime in rappresentanza di tutta la Sicilia e del resto d’Italia. Per conto di questo variegato gruppo, sono stati proprio i messinesi ad aver presentato alla Questura e alla Prefettura una precisa richiesta: essere presenti nel fine settimana del G7 negli stessi luoghi dove si incontreranno i potenti della terra, in particolare con un’assemblea plenaria in programma a Giardini Naxos sabato 26 maggio e un corteo a Taormina nel giorno successivo. Proprio per evitare disagi, la Digos ha negato il permesso a manifestare nei giorni del vertice, ma si teme comunque l’eventuale sviluppo di disordini.

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