Capacità di creare valore e occupazione - QdS

Capacità di creare valore e occupazione

Carlo Alberto Tregua

Capacità di creare valore e occupazione

sabato 25 Febbraio 2017

Candidati alla Presidenza della Regione

I siciliani saranno chiamati, a fine ottobre, a eleggere il 34° presidente della Regione siciliana in 71 anni di vita (in media due presidenti l’anno).
Dopo la fallimentare legislatura in cui Crocetta ha fatto retrocedere Pil e occupazione, come dicono tutte le fonti ufficiali, c’è bisogno di un Capitano che abbia competenze e capacità di guidare la dissestata nave regionale.
In primo luogo, deve essere capace di organizzare l’armata di circa centomila fra dirigenti e dipendenti, compresi quelli delle partecipate pubbliche e della Sanità. Un esercito che se bene organizzato, motivato, premiato quando fa bene e sanzionato quando fa male, potrebbe portare risultati eccellenti.
Si tratta di capovolgere l’attuale situazione in cui ognuno va per conto proprio, occupandosi del proprio orticello e quasi mai dell’interesse generale. Ci vuole, quindi, un uomo di polso, autorevole, leader riconosciuto, in condizioni di prendere decisioni, individuali e collegiali, anche impopolari, per poi farle eseguire con puntualità in base ai cronoprogrammi.

Non è facile trovare una figura di questo genere, perché chi ha le doti indicate difficilmente sarebbe disponibile ad abbandonare le proprie attività per intraprendere un percorso molto difficile ove niente, o quasi, funziona.
Tale figura, dovrebbe essere di chi oggi guadagna di più di quanto guadagnerebbe come presidente della Regione, per cui avrebbe ancora maggior valore il suo sacrificio, oltre che personale anche economico.
Qualcuno potrebbe esclamare: ci vorrebbe un Santo! No, non è così. Vi sono persone, uomini e donne, disposte a sacrificarsi per la collettività senza per questo essere Santi.
Chi dovrebbe fare la scelta di una persona del genere? Non può che essere il popolo, perché la democrazia nasce dai singoli cittadini, stupidi o intelligenti, colti o ignoranti, capaci o incapaci di intendere e di volere. Non c’è alternativa.
Sono gli stessi cittadini che, però, dovrebbero ragionare sull’opportunità di eleggere una persona in gamba o un cretino, una persona capace o un fanfarone, una persona colta o un emerito ignorante, una persona attiva o passiva. Non c’è alternativa.
 

Abbiamo più volte pubblicato i requisiti dell’identikit di un buon presidente della Regione e lo continueremo a fare per ricordare all’opinione pubblica che non si può votare un candidato qualunque, ma ognuno di noi ha la responsabilità di fare la propria scelta. Una goccia, cioè un voto, può essere insignificante, ma tante gocce, cioè tanti voti, fanno il mare o eleggono il presidente della Regione.
Ricordiamo che con l’attuale legge il presidente si trascina, mediante il cosiddetto listino, altri otto deputati, quindi ha un minimo di squadra. Ma nella prossima legislatura avrà bisogno di altri 28 deputati per fare la maggioranza, senza la quale non potrà governare.
Governare significa fare le riforme, urgenti e indispensabili, nella Pubblica amministrazione, accorpando gli assessorati Turismo e Beni culturali, semplificando le procedure e redigendo Piani di sviluppo efficienti e capaci di creare valore e occupazione.
 
Di tutto questo si dovrà preoccupare il nuovo presidente della Regione, non di tagliare nastri, emettere roboanti comunicati privi di contenuto, fare promesse fasulle perché non saranno mai mantenute, assumere impegni privi di fondamento.
Un presidente capace e intelligente si dovrà occupare di infrastrutturare la Regione con adeguate reti ferroviarie e stradali, di riparare i quattrocento siti ad alto rischio idrogeologico, di varare una legge con forti incentivi per le ristrutturazioni antisismiche di due milioni di immobili.
E ancora, formulare Piani di attrazione turistica a livello mondiale e finanziare la costruzione di opere pubbliche dedicandovi almeno un terzo del bilancio, che in atto è di circa 16 miliardi.
Si può fare tutto questo? Certamente, se il capitano sarà scelto per le sue qualità e non in base a criteri clientelari, appoggiato da questo o quell’altro gruppo che opera per il proprio interesse e non nell’interesse generale.
I giornali regionali hanno il compito di chiarire agli elettori questo scenario per capovolgere l’attuale grave situazione socio-economica. Guai a chi gira la testa dall’altro lato . Diventerebbe connivente.

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