Vitalizi, politici privilegiati lontani dai problemi reali - QdS

Vitalizi, politici privilegiati lontani dai problemi reali

Raffaella Pessina

Vitalizi, politici privilegiati lontani dai problemi reali

martedì 28 Febbraio 2017

Il presidente della Regione: “No a conflitti istituzionali causati da opinioni”. Il presidente Ars: “Crocetta si arrampica sugli specchi”

PALERMO – Non passa settimana che i vitalizi degli ex parlamentari dell’Assemblea regionale siciliana non  siano presi di mira dal conduttore della trasmissione L’Arena su Rai Uno, Giletti. Questa volta era presente il presidente della Regione Rosario Crocetta che ha ribadito che “i vitalizi dei deputati regionali in Sicilia vanno aboliti, ma io non ho una maggioranza e non posso agire. Comunque ne parlerò col presidente” (dell’Assemblea regionale, nda).
“La riforma sui vitalizi va fatta. Ma se la Sicilia è ritenuta una regione canaglia, anche il Parlamento nazionale è canaglia e pure quello europeo, anche lì ci sono i vitalizi”.
Crocetta ha snocciolato una serie di numeri: “Ho trovato 2 miliardi di euro di disavanzo, l’anno scorso il bilancio ha chiuso con un avanzo di 632 milioni. Ho ridotto la spesa per la formazione professionale, ho portato il sistema sanitario della Sicilia dall’ultimo al settimo posto in Italia. Ho licenziato 600 persone molti dei quali avevano condanne per associazione a delinquere di stampo mafioso”.
Le dichiarazioni del presidente della Sicilia non sono state prese bene dall’opposizione, Vincenzo Figuccia di Forza Italia ha detto che “ancora una volta Rosario Crocetta non perde occasione per dimostrarsi quello che è: un presidente scadente e senza argomenti”.
 
Ed ha aggiunto che “il presidente ha parlato a vanvera facendo fioccare un sacco di bugie sui forestali, i vitalizi e sulla Sicilia definita addirittura “canaglia d’Italia”. Ha dichiarato persino di non essere attrezzato per fare i miracoli come se qualcuno glieli avesse chiesti. I siciliani chiedono piuttosto che almeno negli ultimi mesi di legislatura Crocetta e i suoi si attivino per rimediare a quanto non è stato fatto finora. A questo punto scelga Crocetta la definizione per sé: un teletubbies o re carnevale. Andare in televisione per lanciare anatemi sulla terra che si amministra per dare numeri a vanvera è quanto di più riprovevole possa dirsi. Crocetta ha fallito in tutto e i siciliani lo sanno perfettamente. Eviti scorribande televisive ridicole”.
Va oltre il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, smentendo quanto ha affermato il conduttore televisivo nel corso della trasmissione L’Arena, a proposito del contributo che, accusa Giletti, i deputati regionali siciliani non verserebbero come gli altri consiglieri regionali.
“Querelerò Giletti e la Rai per la notizia falsa sulla questione del contributo di solidarietà che è stato applicato in Sicilia come in tutte le altre regioni”. Ardizzone prosegue: “Da Giletti ancora bugie e faziosità, il contributo di solidarietà è stato applicato in Sicilia come in tutte le altre regioni. Ho dato incarico di sporgere querela all’ Avv. Enrico Sanseverino del foro di Palermo”.
Accennando poi al presidente siciliano, Rosario Crocetta, che aveva sostenuto la tesi di Giletti, Ardizzone ha affermato:  “Dispiace che il presidente della Regione si presti al massacro della sua terra e sia così disinformato”. Ed ha definito le parole dette in conferenza stampa di ieri pomeriggio dallo stesso presidente Crocetta “una tortuosa arrampicata sugli specchi che non ripara assolutamente il grave danno che ha fatto alla Sicilia con la sua partecipazione a L’Arena di Giletti”. Ieri infatti Crocetta ha spiegato di “essere stato male interpretato e che comunque non può esserci un conflitto istituzionale per un dibattito televisivo”.
 
Ed ha aggiunto: “Il Parlamento regionale si adegui ai risparmi della Regione. Faccia quello che abbiamo fatto noi. Il tema vero piuttosto è fissare un taglio pure ai vitalizi precedenti il 2011 che sono goduti dagli ex deputati: anche 5.000 euro con appena due mesi di lavoro. E’ questa responsabilità che spetta all’Ars”. Taglio incostituzionale? “Non viene considerato tale se si parla di dipendenti regionali, e allora perché – chiede il presidente – l’Assemblea non si adegua? Perché é un fatto che il tetto degli stipendi alla Regione sia di 160.000 euro, all’Ars di 240.000. Non sono io quindi quello che sperpera, quello che indebolisce le istituzioni siciliane, che mortifica il Parlamento regionale, bensì questi privilegi. Rivendico, quindi, semmai, di avere difeso ieri alla Rai la Sicilia e il cammino che sta facendo. Sono pronto a chiedere che sia proiettata all’Ars la puntata di Giletti”.
Mentre Crocetta era in trasferta a Roma in questo fine settimana, il sottosegretario Davide Faraone, che sarà con molta probabilità suo avversario per la carica di presidente della Regione alle prossime elezioni di autunno, è venuto in Sicilia per visitare gli ospedali di Lentini e Siracusa.
E sui disabili ha detto: “A me interessa fare e su questo tema ancora di più. Abbiamo risorse economiche dedicate, si tratta di utilizzarle al meglio”.
“Quando ci sono dei ragazzi – ha detto Faraone – che sono a casa e non possono andare a scuola perché non c’è un servizio di trasporto, quando accade che non ci sono servizi per persone non autosufficienti, bisogna intervenire con urgenza. Non sono temi che si possono lasciare sospesi per questioni che riguardano il bilancio. Quelli sono certamente soldi che devono essere destinati. Siccome li abbiamo individuati, e l’assessore Baccei me ne ha parlato in base ad un accordo Stato regioni, le risorse sono certe e già disponibili”.
Sui problemi interni del Pd Faraone è stato diplomatico: “Quando c’è una scissione è sempre un fatto negativo. Ma al tempo stesso sono molto fiducioso perché il Pd con Renzi ha dimostrato di essere un partito più ampio che non risponde alle esigenze di qualcuno ma della società italiana”.
 Intanto oggi seduta d’Aula nel pomeriggio con all’ordine del giorno Finanziaria e Bilancio di previsione per il 2017. Ma essendo già il 28, l’esercizio provvisorio verrà prorogato di un mese, dando così la possibilità al nostro Parlamento regionale di prendersela ancora comoda per un altro mese.

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