Protezione civile: tra 2002 e 2016 oltre 9 mila episodi tra frane e scorrimenti. Coinvolto il 70% delle arterie statali. In dieci anni spesi 500 milioni per riparare i danni, ma prevenire costa la metà
PALERMO – Il tessuto viario isolano è pesantemente segnato dal dissesto. Lo rivelano gli ultimi dati contenuti nel “Piano regionale di protezione civile: la vulnerabilità delle infrastrutture stradali ai fenomeni di dissesto idrogeologico”, redatto dal Centro funzionale decentrato multirischio integrato della Regione siciliana, che certificano la sostanziale fragilità del tessuto stradale isolano e la persistente minaccia di crolli e scivolamenti. La prevenzione resta l’arma migliore, così come previsto dall’Azione 5.1.4 del Po Fesr 2014-2020.
Un investimento da 14 milioni in 10 anni per avviare un’azione di monitoraggio e prevenzione, nell’ottica di limitare i crolli, potrebbe permettere di dimezzare le spese annuali per la risistemazione delle strade che ammontano mediamente a circa 50 milioni di euro.
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