Esercizio provvisorio un fallimento politico - QdS

Esercizio provvisorio un fallimento politico

Raffaella Pessina

Esercizio provvisorio un fallimento politico

giovedì 02 Marzo 2017

Polemiche e caos unici protagonisti. Attività legislativa in totale stallo. Crocetta: “L’obiettivo di alcuni è quello di bloccare il governo”

PALERMO – Le polemiche fra i politici ormai hanno preso il sopravvento e l’attività legislativa è bloccata a causa dei disaccordi all’interno della maggioranza a Palazzo dei Normanni. Tutti contro tutti per addossare le responsabilità della mancata approvazione dei documenti finanziari e per il prolungamento dell’esercizio provvisorio. “A marzo l’esercizio provvisorio sarà prorogato sino a fine aprile. L’obiettivo di alcuni è quello di bloccare il governo, non di fare la finanziaria – ha detto il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta martedì scorso a margine della approvazione della proroga al 31 marzo che contiene anche la norma che assegna 36 milioni all’assistenza dei disabili gravi e lo stop alle nomine nelle aziende sanitarie. “Vorrei essere smentito, ma c’è chi vuole impedire il lavoro dei forestali, impedire che si assesti il bilancio dei consorzi: è un gioco politico, ma – prosegue – non potevo accettare che nel gioco politico entrassero le persone diversamente abili”. Ed ha aggiunto: “Non ho colpe sul piano morale, ma mi assumo la responsabilità della scelta degli assessori. Questa legge andava fatta prima, ma non si è fatta, gli assessori della mia giunta li ho scelti io e non posso che assumermene la responsabilità”.
Protestano anche i componenti del Movimento cinquestelle all’Ars, ai quali è stata stoppata in commissione Bilancio una norma che prevedeva l’aumento di 10 milioni di euro del fondo per i disabili istituito dal governo, pescandoli dalle indennità, vitalizi e pensioni di reversibilità di deputati, ex deputati e loro familiari. Duro il commento di Giancarlo Cancelleri: “È stata dichiarata inammissibile, la verità è che la Casta non ha voluto tagliarsi i privilegi per finanziarlo”.  “L’emendamento – ha detto – è stato dichiarato inammissibile con la scusa che a decidere sui vitalizi è l’ufficio di presidenza. La verità è che qui dentro certi privilegi sono durissimi a morire, diciamo pure che oltre che immorali sono veramente immortali. E questo nonostante alcuni di questi, come gli eterni e pesantissimi vitalizi, sono veramente indigeribili dalla gente, gran parte della quale, probabilmente, non arriverà mai ad avere una misera pensione”.
Nel dettaglio, l’emendamento dichiarato inammissibile prevedeva il taglio degli emolumenti dei deputati da 11.100 euro a 7.000 euro e il taglio del 30 per cento dei vitalizi e delle pensioni di reversibilità. In Aula, un altro componente del gruppo cinquestelle all’Ars, Francesco Cappello, ha definito il “governo vigliacco che scarica le proprie responsabilità sull’Assemblea e la cui inefficienza è attestata da un misero disegno di legge di quattro articoli e con un esercizio provvisorio che lascia ancora la Sicilia in mezzo al guado”.
La giornata di martedì è stata caratterizzata anche dalle continue polemiche sui vitalizi nate dalla partecipazione del presidente della Regione, Rosario Crocetta, domenica scorsa, alla trasmissione L’Arena di Rai 1, ospite di Giletti. L’Ars, in conferenza dei capigruppo, ha valutato la richiesta, poi bocciata, se dedicare in Aula un dibattito sulla opportunità della partecipazione futura del presidente alla trasmissione. Crocetta ha riferito anche che in conferenza dei capigruppo gli sarebbe stato chiesto di licenziare Antonio Fiumefreddo, amministratore unico della partecipata della Regione Riscossione Sicilia. “La presidenza della Regione -gli sarebbe stato detto – non può tenere in carica nelle partecipate chi parla male del Parlamento”. Il presidente ha detto quindi di essersi rifiutato.
Non lascia spazio a repliche il commento del presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone: “Il presidente della Regione Crocetta ha riferito alla stampa i contenuti della conferenza dei presidenti dei gruppi parlamentari dell’Ars secondo una sua libera interpretazione, frutto di un cliché talmente noto ai siciliani che è inutile smentire o precisare”. “Sarà un crescendo di attenzione mediatica nazionale con il tentativo di condizionarci – ha aggiunto  – Raccomando invece di non farci influenzare da alcun fattore esterno”. “Su Riscossione Sicilia – ha dichiarato il presidente dell’Assemblea – abbiamo ascoltato troppe discussioni fuori luogo: non è vero che c’è un’evasione di 52 miliardi di euro in Sicilia, si tratta di tributi accertati e non riscossi. E in Italia il dato complessivo è di 800 miliardi di euro”. Ancora una volta i cittadini vengono investiti da dati contrastanti che nulla hanno a che vedere con la trasparenza dei conti della Regione.

Critico il commento dell’opposizione sulla proroga dell’esercizio provvisorio
. “Anche nell’anno elettorale il governo regionale non ha saputo trovare le condizioni per approvare il Bilancio e la Finanziaria nei tempi previsti – ha detto Vincenzo Figuccia di Forza Italia – In questo modo non vengono date certezze a tante categorie e nemmeno ai Comuni in gravi difficoltà finanziarie. Stupisce che il via libera all’esercizio provvisorio sia arrivato anche da partiti dell’opposizione, mentre mancavano i voti di pezzi della maggioranza. Non vorrei che la sessione di bilancio ora si trasformasse nella stagione degli inciuci”.

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